Dopo aver fatto da comparsa al Salone di Ginevra, questa fuoristrada torna a far parlare di sé. Considerata inizialmente come semplice esercizio di stile, potrebbe ora entrare davvero in produzione e sarebbe così la prima macchina saudita della storia.
FALSA PARTENZA Quando la Gazal 1 è stata presentata a marzo al Salone di Ginevra se la sono filata proprio pochini. In fondo, in mezzo a tutta quell'abbondanza di novità roboanti era normale che la maquette presentata dalla King Saud University di Riad finisse con l'essere snobbata. Oggi invece quella show car chiama di nuovo a sé i riflettori, perché il miraggio di vedere circolare su strada la prima vettura con nazionalità saudita potrebbe trasformarsi in realtà.
A SEI MANI Nata in principio come una ricerca svolta da parte di una cinquantina di studenti, l'idea della Gazal 1 ha infatti riscosso grande successo in patria e adesso c'è chi crede addirittura alla possibilità di vendere 20.000 pezzi all'anno. D'altro canto, i futuri ingegneri arabi hanno avuto il supporto di aziende di primo piano per perfezionare il progetto: la Magna Steyr Italia ha dato un grosso aiuto nella fase si progettazione in senso stretto, mentre la Studiotorino ha portato un ulteriori tocco di Made in Italy, collaborando alla definizione della linea.
NEOCLASSICA A dirigere la squadra dei designer è stato Peter Arcadipane, un australiano con un curriculum vitae lungo come l'elenco del telefono. Dalla sua matita e da quelle dei suoi ragazzi è uscita una carrozzeria di gusto neoclassico, che fonde in sé tratti vagamente rétro assieme ad elementi più moderni. Old style sono per esempio la mascherina a listelli e il piccolo parabrezza piazzato in verticale, come se fosse sull'attenti, mentre i passaruota palestratissimi danno un tocco di modernità. L'insieme non è esattamente da standing ovation ma bisogna riconoscergli come attenuante un colore verdesino che sarà anche patriottico in Arabia ma che resta un po' indigesto alle nostre latitudini.
SOTTO UNA BUONA STELLA Chi mette d'accordo tutti è invece il telaio, ereditato dalla Mercedes Classe Ga passo lungo, sulle cui doti (stradali e soprattutto fuoristradistiche) si può tranquillamente mettere la proverbiale mano sul fuoco. Stessa origine anche per la meccanica, sulla quale non ci sono informazioni di dettaglio ma che si può immaginare a benzina, visto che a Riad e dintorni il prezzo del carburante non è certo un problema.