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Ford Shelby Cobra Concept


Avatar Redazionale, il 06/01/04

20 anni fa -

Mister Carrol Shelby può esserne fiero. Questa concept rispecchia appieno l'anima delle sue supercar. Una racing dura e pura, grossa come una Miata ma con un motore da 600 cavalli. Naturalmente di cilindrata enorme, in perfetto stile USA.

BARCHETTA Scoperta, nuda e cruda. Niente tetto, niente vetri laterali. Questa concept Ford, bella da far tremare i polsi, è gioia per gli amanti della meccanica pura, quella che ripudia gli artifizi elettronici per dare il vero gusto della guida da godere possibilmente con il bel tempo dato che la Shelby Cobra nasce per essere una barchetta vera e propria.

AUTOLIMITATA Peccato che per ora sia ancora un prototipo. Ma non un prototipo come gli altri, tengono a sottolineare orgogliosi in Ford. La Cobra Shelby va ben al di là della semplice show car, che al massimo corre, per modo di dire, a 15 miglia orarie. La Shelby è già in grado di viaggiare (autolimitata) a 100 miglia all’ora. Un nulla confronto alle 267 miglia orarie (427 km/h) teoriche promesse sulla carta.

ESAGERATA

Un’esagerazione? Non molto e si pensa che la Shelby è dotata di un mostruoso motore V10 da 6,4 litri capace di ben 605 cavalli a 6750 giri. Un motore enorme per la macchina che è, visto che la Cobra può vantare dimensioni paragonabili a quelle della Miata, tanto per citare una Roadster di successo. Insomma a quanto pare gli ingegneri americani hanno voluto mantenere vivo il soul, l’anima, che permeava le Shelby Cobra degli anni sessanta.

COME LA PRIMA

Fu proprio in quegli anni, infatti, che a Carroll Shelby saltò in mente l’idea di inserire un motore Ford V8 da 427 pollici cubi (da qui il nome della Cobra 427) nel corpo minuscolo di una automobile inglese. Una vera bomba (anche per pericolosità di guida) per i tempi, che impose a Shelby di irrobustire il telaio e modificare tutte le sospensioni con l’aiuto della Stessa Ford.

LA VOCE DEL PADRONE

E Shelby stesso (che ha appena festeggiato l'ottantunesimo compleanno) è stato coinvolto nel progetto fin dall’inizio, avendo voce in capitolo ad ogni step evolutivo di questa nuova scoperta. Anzi, alcune foto lo ritraggono addirittura alla guida del primo prototipo esistente.

BASE GT

La Cobra è una concept, dunque, ma molto vicina alla realtà, visto che utilizza il pianale della GT e le medesime sospensioni. Contrariamente alla GT, il motore è montato anteriormente anche se dietro l’assale in modo da avere una automobile il più possibile corta. In effetti, il passo di soli 254 cm (la Miata misura 226 cm) rende bene l’idea di quanto la Cobra sia compatta.

MOTORE DA CORSA

Il motore non deriva da nessuna unità esistente. Gli ingegneri Ford lo hanno costruito ex novo, ispirandosi proprio al famoso "427" della prima Cobra. Solo che qui ci sono due cilindri in più, quattro alberi a camme in testa, una costruzione interamente in alluminio e un impianto iniezione con vavole piatte anzich a farfalla. La grande potenza è stata ottenuta senza l’ausilio di compressori, tengono a sottolineare gli ingegneri Ford, ci manchrerebbe aggiungiamo noi.

NIENTE DI PIÙ

Le Cobra erano auto essenziali, spartane e questa nuova Shelby mantiene il family feeling con la sua rabbiosa progenitrice. Tanto alluminio, tantissimo carbonio anche "all’interno" dell’abitacolo dove di ammenicoli elettronici non se ne vede nemmeno l’ombra. Solo strumenti analogici, rigorosamente tondi un piccolo volante e un corta leva del cambio.

FAME DI ASFALTO?

Con quella bocca spalancata lì davanti fa paura solo a guardarla, ma la Cobra ha anche altri elementi in comune con la vecchia Cobra, come le barre paraurti verticali e i gruppi ottici anteriori e posteriori. E come la vecchia promette di essere brutale, anche se a gestire cotanto motore adesso ci sono pneumatici (345/35-19 posteriore e 275-40/18 anteriore) senz’altro più adeguati. Anche se non vorremmo essere nei loro panni quando qualcuno deciderà di dare fondo al gas…. Ah, la Cobra presentata al Salone non ha sistema antipattinamento… credete lo metteranno per una eventuale produzione in serie?

Pubblicato da Redazione, 06/01/2004
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