Lo stile fine anni settanta ha contagiato anche la Bronco, ispirata alla Mercedes Classe G prima maniera. Con un tocco di durezza da Hummer. E sotto il cofano motore da tuner.
ATTREZZI Presto per dirlo, ma forse nel variegato segmento 4x4 & Co. si apre un nuovo filone. Quello degli sport-utility rudi, maschili, squadrati come una cassetta degli attrezzi. Ha cominciato l’Hummer H2, poi sono arrivate Jeep Rescue e la piccola tre porte Ford. Più spigoli, meno profilatura sportiva.
VERANDA HI-TECH Lunotto e finestrini verticali, tetto rimovibile, aspetto spartano e linee fra Settanta e Ottanta. Bagnate di alluminio però: se gli angoli anteriori svasati fanno tanto Classe G, la colorazione è quanto di più techno. Mentre i fari sono circolari ma a LED. Per completare non mancano i nomi a caratteri cubitali davanti e dietro.
B-R-O-N-C-O Dietro le sei lettere che trivellano la mascherina è installata un’unità molto, ma molto europea: il common rail 2.0 Duratorque da 130 CV, lo stesso dell’ultima Mondeo. In un Detroit Show con prototipi più compatti del solito, anche le motorizzazioni evolvono verso il Vecchio Continente. La Bronco è lunga appena 408 cm (larga 186), e un diesel in America è raro come un V8 da noi.
CAMPAGNOLA Nonostante il nome – classico quanto Campagnola in Italia – la concept è una vera vetrina tecnologica delle Ford di domani. Il propulsore è arricchito da un’interessante trovata tecnica, l’iniezione al protossido d’azoto, il cambio è nuovo e sotto le lamiere si nasconde un’inedita trazione integrale.
TUNING Al 2.0 TDCi è stata applicata un’idea da tuner: protossido di azoto (N2O) che aumenta la quantità di ossigeno nella camera di scoppio. Si può bruciare così più gasolio: la potenza schizza a ben 180 CV. Ma solo per brevi periodi purtroppo, come un overboost. Eh sì, il gioco è bello quando dura poco.
N2O Il sistema è un’ottima risposta a un ostacolo gravoso, oppure a una coupé che se la tira troppo sulla corsia di sinistra. Basta un colpo di dito, l’iniezione si comanda dal tasto N2O in plancia. Ed è la prima volta che viene adottata su un diesel. Finora ci si limitava ai dragster…
QUASI DSG Il cambio PowerShift automatico/sequenziale riduce i tempi di innesto, senza la complessità degli “auto” classici. Non c’è convertitore di coppia e gli ingranaggi sono da manuale. Ma con due frizioni: la prima collegata ai rapporti dispari, la seconda ai pari. Quando una marcia viene disinserita, la seguente è già pronta perché pre-ingranata mentre era in presa l’altra frizione. Qualcosa di simile al DSG Volkswagen.
ABBUFFATE I vantaggi sono l’efficienza (-12% di consumi rispetto a un automatico tradizionale) e i sei rapporti. Poi il PowerShift può abbuffarsi di coppia fino a 450 Nm, ben al di sopra dei 330 della Bronco. La velocità delle cambiate è stata sfruttata più per addolcire la guida che per scalate brucianti.
INTELLIGENT TRAC Con una altezza da terra di ben 27 centimetri, la Fordina ha qualche ambizione in più di una Panda 4x4. Non mancano argano e bussola e la ruota di scorta 265/70 R 18 – come le altre quattro. Ma soprattutto c’è lo schema 4WD Intelligent: giunto centrale per distribuire la motricità sui due assi. Nulla di nuovo sotto la neve, ma il sistema migliora le prestazioni dei precedenti e sarà disponibile sulle Ford di produzione.
IN CITTA’ Gli sbalzi contenuti non possono che giovare alle qualità fuoristradistiche. Ma oltre che per lo sterrato, un muso così tozzo sembra ottimale anche per parcheggi da city-car. Basterebbe limare qualche centimetro… E se la prossima Ka avesse la faccia di Bronco?