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Ricarica auto elettriche

Europa, arriva l’OK alle colonnine ogni 60 km. Le prossime tappe


Avatar di Claudio Todeschini, il 20/10/22

2 anni fa - Fit for 55, l’OK del Parlamento Europeo per l’aumento dei punti di ricarica

Fit for 55, l’OK del Parlamento Europeo per l’aumento dei punti di ricarica
Accolta dal Parlamento Europeo la proposta legislativa per migliorare le infrastrutture: ecco come cambieranno. Le reazioni delle case

La proposta legislativapresentata a inizio ottobre dalla Commissione per i Trasporti e il Turismo ha trovato il sostegno del Parlamento Europeo, che ha adottato il testo legislativo a grande maggioranza con 485 voti favorevoli, 65 contrari e 80 astensioni. Questo pacchetto di norme fa parte del programma “Fit for 55”, ossia “Pronti per il 55% nel 2030'', il piano dell'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

LA PROPOSTA Il testo prevede che, per incentivare la diffusione delle auto elettriche, entro il 2026 le principali strade dell’Unione Europea (intendendo le autostrade) dovranno avere almeno una colonnina di ricarica ogni 60 km. Nei mercati in cui le auto elettriche sono già più diffuse, i governi dovranno fornire un minimo di 1kW di ricarica per ogni BEV circolante, lasciando così la libertà di decidere se privilegiare le postazioni di ricarica veloce o più lenta. 

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STAZIONI TRASPARENTI Le stazioni di ricarica dovranno essere accessibili a tutti, indipendentemente dalla marca di automobile, indicando chiaramente il prezzo per kWh, confrontabile con i prezzi medi. Ancor più importante, gli automobilisti dovranno poter utilizzare le loro carte di credito/debito, senza essere legati a specifici abbonamenti o gestori.

ANCHE PER I TRASPORTI PESANTI... Lo stesso requisito si dovrebbe applicare per camion e autobus elettrici sulle strade TEN-T, quelle delle reti di trasporto trans-europee, ovviamente con stazioni più potenti. Sono previste esenzioni per le regioni molto periferiche, le isole non collegate alle reti energetiche continentali e le strade a traffico ridotto.

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... E L’IDROGENO Rispetto al testo originale i deputati hanno suggerito di installare un maggior numero di stazioni di idrogeno lungo le strade principali: ogni 100 km anziché ogni 150 km come proposto inizialmente dalla Commissione, e di farlo più rapidamente, entro il 2027 anziché entro il 2031.

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CARBURANTI ALTERNATIVI I deputati del Parlamento Europeo hanno chiesto che entro il 2027 venga creato un punto di accesso europeo comune per i dati sui combustibili alternativi, così da fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi dei combustibili alternativi in tutta Europa. Andranno anche fissati obiettivi minimi nazionali sull’installazione di infrastrutture per questo tipo di combustibili: entro il 2024 ogni Paese dell’Unione Europea dovrà presentare un quadro strategico nazionale che delinei come intende raggiungere questi obiettivi.

LE DICHIARAZIONIDisponiamo al momento di 377.000 stazioni di ricarica nell'UE, ovvero la metà del numero che si sarebbe dovuto raggiungere se i Paesi UE avessero mantenuto le loro promesse”, ha dichiarato Ismail Ertug (S&D, DE), relatore sull’infrastruttura per i combustibili alternativi. “Per salvare il Green deal dobbiamo affrontare questa strettoia della decarbonizzazione e realizzare rapidamente l'infrastruttura per i combustibili alternativi”.

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LE PROSSIME TAPPE A questo punto il Parlamento è pronto ad avviare i negoziati con i governi UE per delineare i piani di ampliamento delle infrastrutture su tutto il territorio europeo. La palla passa ai governi nazionali, insomma.

LE REAZIONI DELLE CASE La ACEA, associazione di categoria che raccoglie i produttori di automobili europei, ha accolto con favore la decisione del Parlamento Europeo. “Siamo contenti che i parlamentari abbiano reso questo piano ancor più ambizioso, alzando ulteriormente gli obiettivi nazionali per i punti di ricarica e le stazioni di rifornimento di idrogeno”, ha dichiarato Sigrid de Vries, Direttore Generale della ACEA. “Dopo tutto, le infrastrutture sono una componente essenziale nell’equazione di decarbonizzazione dei trasporti, insieme alla riduzione dei prezzi per i veicoli a zero emissioni”.

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MA NON BASTAAnche con questi obiettivi rafforzati, però, il piano europeo fornisce solo una rete infrastrutturale minima, continua de Vries, “che dovrà essere integrata da iniziative del settoreprivato”. L’Unione Europea dovrebbe sostenere queste iniziative snellendo le pratiche burocratiche e incentivando le case che si muovono in questa direzione.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 20/10/2022
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