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Fiat Simba


Avatar Redazionale, il 06/12/02

22 anni fa -

Poco più di tre metri e mezzo di savana, da portare in città. Ecco la provocazione targata Fiat svelata sul palco scenico del Motor Show. Tra una liana, un piedistallo in sterpaglia e una Jane a fare da modella, la gente di Bologna avrà la possibilità di fare conoscenza con l'ultimo prodotto torinese. Concept-car, per stupire.

Niente a che vedere con il figlioccio del Re Leone, qui Simba sta per il primo esemplare di fuoristrada mini, a livello europeo. Un po’ toy-machine un po’ suvvino, la quattro porte giallo-arancio si fa guardare. Sarà per la stranezza di vedere 3,68 metri di off-road (per 1,63m di larghezza e 1,73m di altezza), usciti da un album da colorare, con tutte le cosine a posto.

Se fuoristrada deve essere, che fuoristrada sia. Ruota di scorta sul tetto, gruppi ottici anteriori (circolari, da vera jeep) di grandi dimensioni e appaiati a una coppia secondaria che incornicia la calandra – oltre ai fari aggiuntivi agli angoli del parabrezza e quello sopra al lunotto posteriore – parascocca e bull-bar a imbrigliare il muso, e salvaguardare la coda, parafanghi allargati, altezza da terra marcata. Peccato se, poi, l’utilizzo sarà solo quello di dragare pozzanghere in centro, arrampicarsi su impervi marciapiedi, o macinare come se niente fosse le salite degli autosilos.

È qui che saltano fuori gli intenti: combinare connotazioni da "off-road" con il comfort e le prestazioni di una vettura tradizionale; parole testuali. La trazione integrale con giunto viscoso, quindi, ma anche superfici vetrate ampie e fianchi dritti per non aver pensieri nelle manovre di parcheggio. Insomma non manca niente, nemmeno lo scudetto Abarth, con tanto di scorpione su sfondo giallo rosso, che spunta – a sorpresa – dalla base dei roll-bar che incorniciano il tetto unendo parabrezza e lunotto.

Il resto sono proporzioni armoniche, cofano corto e coda spiovente, sbalzi ridotti e linea di cintura bella orizzontale, con un doppio terminale di scarico unito, stretto e lungo, a vivacizzare ulteriormente la vista posteriore. Un’idea strana, meno "surreale" di quanto possa apparire a prima vista, che anzi cela una struttura più che concretizzabile, una volta ripulita dai vari ammennicoli stile Playmobil, che accrescono la simpatia ma allontanano dalla realtà. Nessuna notizia, invece, sulle scelte del propulsore. È un prototipo del resto: si vedrà.


Pubblicato da Ronny Mengo, 06/12/2002
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