Il futuro di Ferrari passa da un fitto programma di presentazioni, che da qui a i prossimi anni rinnoveranno nel profondo la gamma del Cavallino. Maranello prevede infatti di lanciare - nel periodo compreso fra il 2023 e il 2026 - 15 nuovi modelli. Nello specifico le fuoriserie Icona e Supercar costituiranno, in media, meno del 5% del totale volumi nel periodo di piano, le Serie Speciali invece si attesteranno intorno al 10%. A tutto ciò si aggiungerà l’attesissima Purosangue (qui le prime foto spia)! La prima Sport Utility made in Ferrari verrà svelata a settembre 2022. Le stime riportano che il suo contributo medio annuo alle consegne rimarrà al di sotto del 20% durante tutto il ciclo vita. Tre anni più tardi - per la Rossa - sarà tempo di elettrico, con la prima BEV (Battery Electric Vehicle) in arrivo nel 2025.
Ferrari 296 GTB
IL TERMICO NON SPARIRÀ! Un calendario ricco e eterogeneo, che traghetterà il Cavallino verso l’elettrificazione con un’offerta prodotto orientata per il 40% su motori a combustione interna (ICE) e per il 60% su propulsori ibridi ed elettrici. Lo sviluppo degli ICE rimarrà una componente essenziale della tradizione della Società, con i propulsori ibridi che continueranno a beneficiare del trasferimento tecnologico in arrivo dal mondo delle corse. Tutti i motori elettrici di ultima generazione saranno progettati, ingegnerizzati e realizzati artigianalmente a Maranello (qui l'approfondimento sul premio Car Design Award a Ferrari 296 GTB). Un’ulteriore garanzia di qualità pensata per soddisfare clienti sempre più attenti e scrupolosi nei confronti dei processi costruttivi.
Il motore di Ferrari SF90 Stradale
VERSO L'IMPATTO ZERO Nel complesso, gli investimenti cumulati per realizzare il piano 2022-26 ammontano a un totale di 4,4 miliardi di euro. Una somma ingente che sosterrà lo sviluppo del prodotto e degli impianti produttivi. Il 75% di tale importo sarà destinato infatti a nuovi progetti vettura, mentre il restante 25% sarà indirizzato verso il potenziamento delle infrastrutture esistenti. Per ridurre poi la sua impronta climatica, Ferrari sta potenziando il biometano come risorsa per i processi di trigenerazione. A ciò si affianca l’installazione di pannelli fotovoltaici e lo sfruttamento di pile a combustibile alimentate a idrogeno. Negli anni a venire, la progressiva elettrificazione della gamma limiterà sensibilmente le emissioni di CO2. Il Cavallino sta inoltre esplorando soluzioni per ridurre l’impatto ambientale delle materie prime impiegate nei processi lavorativi. Un dato da monitorare con attenzione, legato principalmente alla diffusione su larga scala delle batterie al litio.