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Ferrari FXX Millechili


Avatar Redazionale, il 25/06/07

17 anni fa - Il futuro delle Rosse passa da qui

Come saranno le Rosse del futuro? Compatte, high-tech, terribilmente leggere e forse pure ibride. A segnare il cammino è questo prototipo il cui nome dice già tutto. Per ora è solo una maquette ma con un po' di pazienza

OMONIMIAMillechili non è una parola nuova per quelli di Maranello. Era infatti il nome di uno dei prototipi che aveva partecipato nel 2005 al concorso dedicato ai Nuovi Concept del Mito, vincendo pure il terzo premio. Oggi alla Ferrari lo rispolverano per battezzare un ulteriore prototipo, questa volta ufficiale che più ufficiale non si può. E il perché è presto detto: Millechili perché quello è l'obiettivo di peso da raggiungere per fare la coupé del futuro, agile, scattante e - anche se pare una contraddizione per una supersportiva - rispettosa dell'ambiente.

APRIPISTA Questo prototipo non è destinato ad entrare in produzione a breve, come dimostra il fatto che nulla su quest'auto è pronto per circolare in strada. Si tratta semplicemente di una sorta di manifesto programmatico, non solo dal punto di vista stilistico ma anche tecnologico. Il look prende ispirazione da quello della Enzo e della FXX, che sino ad oggi hanno incarnato lo stato dell'arte della tecnologia Ferrari. La parentela appare evidente in molte zone della carrozzeria, a partire dal frontale, segnato da una V in rilievo e da due prese d'aria squadrate nella parte bassa. Altre aperture si aprono alle spalle delle porte, che hanno finestrini dalla forma arcuata che a sua volta riporta alla memoria la Enzo. Anche la geometria delle linee nella zona del lunotto e del padiglione è simile, come pure la forma delle luci, incastonate nella parte superiore della coda.

DOPPIO CONCENTRATO Nonostante tutti questi tratti in comune, è però innegabile che la Millechili abbia una sua personalità molto spiccata. Rispetto alla Enzo cambiano infatti radicalmente le proporzioni. Le forme sono molto tornite e massicce, complice una drastica riduzione delle dimensioni esterne, che vede la lunghezza ridursi di circa un metro. Pensare che il calo di 365 kg del peso rispetto alla Enzo sia ottenuta solo segando una fetta della macchina è però sbagliato e affrettato.

DIETA FERREA Le Ferrari del futuro dovranno avere un rapportopeso/potenza sempre più basso e per raggiungere questo obiettivo a Maranello hanno studiato diete ferree a base di leghe superleggere, carbonio e dispositivi tecnologici sempre più compatti. L'impegno degli ingegneri si concentrerà sul motore e sul corpo vettura, con un lavoro di fino che toccherà anche il reparto trasmissione e la componentistica secondaria.

LAVORO DI FINO Il motore sarà al centro dell'attenzione anche per quanto riguarda l'efficienza. Da una parte si cercherà di spremere sempre più potenza e dall'altra si punterà a ridurre le emissioni nocive. Tra le dichiarazioni d'intenti spiccano quella di fedeltà alla fasatura variabile e la lotta senza quartiere agli attriti interni. Per ridurre i consumi avrà un ruolo importante pure la resistenza al rotolamento dei pneumatici, che secondo gli studi condotti ha ancora ampi margini di miglioramento, nell'ordine del 30%. Last but non least, l'aerodinamica, oggetto di continui affinamenti per massimizzare la deportanza alle velocità più elevate.

ARRIVA L'IBRIDA L'elettronica giocherà un ruolo determinante nel futuro prossimo e in quello anteriore delle sportive. Le evoluzioni in atto renderanno il pilota sempre più attivo nella scelta della messa a punto della vettura, un po' come in Formula1. Da Maranello giunge però un'altra notizia bomba. I vertici confermano anche di studiare un sistema capace di recuperare l'energia dissipata in fase di frenata, accumularla e renderla poi disponibile durante le fasi di spunto o di sorpasso. In altre parole si tratta di propulsione ibrida, buona tanto per le corse quanto per la produzione in serie, a partire già da prima della fine del decennio. Ne vedremo insomma delle belle, in tutti i sensi.


Pubblicato da Paolo Sardi, 25/06/2007
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