Dopo la plug-in da 1,000 cv, la Rossa ha in serbo ibride più accessibili. I programmi Ferrari per l'elettrificazione della gamma
BUONA LA PRIMA E alla fine anche il brand simbolo dei propulsori a combustione interna agganciò il cavo alla presa di corrente. Ferrari toglie i veli alla sua prima ibrida plug-in e annuncia di essere soltanto che all'inizio. L'ultraesclusiva SF90 Stradale apre la via, in futuro il Cavallino metterà sicuramente al mondo altri modelli a propulsione elettrico-benzina. Perché è il destino, anzi, è la legge. Quella che impone ai Costruttori di rientrare entro i parametri europei sulle emissioni, un vincolo che se una Casa disattende, comporta multe dell'importo che mette paura solo a leggerlo.
DURA LEX SED LEX I limiti di emissioni CO2 individuati dall'Unione Europea per la scadenza del 2021, preceduta da una fase di transizione nel 2020, ammontano a 95 g/km. Il valore viene calcolato dalla media delle emissioni ufficiali di ciascun singolo modello della gamma di un determinato Costruttore. Ferrari appartiene tuttavia alla fascia dei marchi di nicchia: con una produzione inferiore alle 10.000 unità, la Rossa beneficia di una tolleranza superiore a quella applicata ai brand che vendono e producono su larga scala. La soglia esatta non è ancora stata battezzata, ma oltepasserà di slancio quella dei fatidici 95 g/km. Sta di fatto che anche Ferrari ha la necessità di mitigare a poco a poco il proprio grado di emissioni, da qui gli sforzi per ottemperare al quadro normativo, senza per questo tradire la propria mission, quella di creare auto da sogno super performanti. A giudicare dai numeri, oltre che dallo stile e dal grado di digitalizzazione a bordo, con SF90 Stradale l'obiettivo è stato centrato in pieno.
ECONOMIE DI SCALA Alla plug-in hybrid supercar da 1.000 cv e un'accelerazione 0-100 km/h in 2 secondi e 5 si aggiungeranno dunque presto altre Ferrari della stessa pasta: la tecnologia sarà a grandi linee la medesima, tuttavia il prezzo sarà più accessibile (relativamente, almeno), e il frazionamento del motore termico non necessariamente a 8 cilindri. Nel corso della cerimonia di presentazione di SF90 Stradale, sia il Ceo Ferrari Louis Camilleri, sia il direttore tecnico Michael Leiters, hanno confermato come la tecnica adottata dalla prima ibrida di Maranello possa facilmente essere trasferita su altre auto, anche se ciascuna con caratteristiche proprie. Che escano entro fine 2019? A calendario, entro fine anno sono altri 3 nuovi modelli: chissà che non contengano al proprio interno la sorpresa.
IBRIDE PUROSANGUE A ricevere l'etichetta plug-in hybrid sarà con ogni probabilità l'ancora misterioso Suv Ferrari, si chiami esso Purosangue, oppure no. Il Suv è atteso entro il 2022, anno per il quale Camilleri stima che il 60% del portafoglio della Rossa adotterà una qualche forma di elettrificazione. La tecnologia ibrida in ogni caso salirà a bordo anche di modelli in uscita in un futuro più vicino. Sicuramente una sportiva a motore centrale V6, ma non è escluso che anche il V8 di Ferrari Portofino e i V12 di 812 Superfast e GTC4 Lusso possano convertirsi alla filosofia plug-in. Chi vivrà, vedrà.