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Autonomous driving

evolvAD, perché il progetto Nissan per la guida autonoma è diverso


Avatar di Lorenzo Centenari, il 27/09/23

1 anno fa - Una flotta di Leaf guiderà in situazioni urbane e rurali più complesse

evolvAD, al via in UK progetto Nissan guida autonoma in città
Rispetto alle precedenti esperienze, nel Regno Unito una flotta di Leaf guiderà in situazioni urbane e rurali molto più complesse

Dagli spazzettoni a guida autonoma alla guida autonoma delle automobili, cioè la tecnologia verso la quale, dopotutto, devono convergere pure gli esperimenti secondari. Archiviata con successo l'esperienza dei ''mocio robot'', Nissan torna dunque ad occuparsi della guida senza conducente vera e propria. Lo fa in parallelo alla roadmap sulla mobilità 100% elettrica. E lo fa in modo molto serio, ancora più che non in precedenza. Perché dietro quella sigla, evolvAD, si cela un programmone molto più evoluto dei suoi antenati.

Nissan evolvAD, prove tecniche di guida autonoma al 100%Nissan evolvAD, prove tecniche di guida autonoma al 100%

GRANDI MANOVRE evolvAD è il nome di un nuovo ambizioso progetto di ricerca cofinanziato dal Governo britannico e da un consorzio di cinque partner industriali (Nissan, Connected Places Catapult, Humanising Autonomy, SBD Automotive e TRL), del quale Nissan stessa è capofila e il cui fine ultimo è sviluppare e mettere a punto le tecnologie di guida autonoma su strade urbane residenziali e rurali complesse nel Regno Unito. Raccoglie l’eredità dei precedenti progetti di ricerca, HumanDriveServCity, focalizzati su situazioni di guida in autostrada e ambienti urbani di più semplice gestione. A costituire la flotta di Connected and Autonomous Vehicle (CAV), la candidata naturale: Nissan Leaf, per l'occasione equipaggiata di un set di sensori ultraevoluti.

''Cavia'' del progetto è Nissan Leaf''Cavia'' del progetto è Nissan Leaf

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SLALOM SPECIALE Per il team di ricercatori, i nuovi contesti di sperimentazione rappresentano dunque una sfida più impegnativa del solito. Nelle aree urbane residenziali, ad esempio, spesso le auto devono muoversi in spazi stretti, su strade a corsie singole e con veicoli parcheggiati su entrambi i lati. Margine di errore: zero. A loro volta, le strade rurali possono presentare condizioni simili, ma con velocità di guida più elevate, tracciati più tortuosi e segnaletica stradale scarsa o assente. Un ''malinteso'' tra il software di bordo e il contesto stradale, è questione di un attimo.

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UNO SPORCO LAVORO Utilizzando le infrastrutture esistenti, come le telecamere a circuito chiuso, i test permetteranno infine di valutare l’efficacia delle future tecnologie vehicle to infrastructure (V2I). Per la squadra di autonomous Leaf in partenza per la nuova mission, quindi, si prospettano giornate di lavoro impegnative. È tuttavia anche grazie al loro ''sacrificio'' che la guida autonoma, un domani, muoverà verso lo stadio di tecnologia matura. E soprattutto, davvero sicura.

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Pubblicato da Lorenzo Centenari, 27/09/2023
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