Dopo l’acquisizione di Twitter, le polemiche che ne sono seguite (e che proseguono tutt’ora) e il comportamento a dir poco eccentrico di Elon Musk, prendono sempre più corpo le voci che danno per imminente un cambio al vertice di Tesla. Che la figura di Musk sia sempre più “ingombrante” non è cosa che scopriamo oggi, e le recenti esternazioni del miliardario stanno facendo crollare le azioni di Tesla con una rapidità impressionante (calate del 69% nel 2022, e anche il mercato dell’usato sta soffrendo, come raccontavamo giusto un paio di giorni fa). Gli azionisti scalpitano, e non solo loro, ed è forse giunto il momento di cambiare rotta: al momento, il candidato più papabile a prendere il timone della casa americana è Tom Zhu, già rappresentante di Tesla Shanghai.
CHI È TOM ZHU Zhu ha lasciato il posto a Wang Hao, pur mantenendo il ruolo di presidente della divisione cinese di Tesla. Il possibile erede di Elon Musk ha iniziato a lavorare per Tesla nel 2014, portando a termine con successo l’installazione della rete di Supercharger in Cina; più di tutto, però, ha diretto i lavori della costruzione della Gigafactory di Shanghai, che rimane ancora oggi uno dei centri chiave per la produzione di auto. È stato sempre lui a garantire la produzione nello stabilimento anche dopo i lockdown dovuti alla pandemia di Covid-19, aumentando addirittura del 50% la produttività complessiva. Le dimissioni di Zhu dei giorni scorsi andrebbero quindi lette come il primo passo verso il nuovo ruolo di CEO di Tesla; a sostegno di questa ipotesi, le dichiarazioni rilasciate qualche settimana fa da Elon Musk, durante un’udienza legata all’acquisizione di Twitter, dove avrebbe detto di aver già identificato un suo possibile successore. Aggiungiamo il fatto che Zhu è negli Stati Uniti ormai da diverse settimane, e il quadro sembra essere completo.
Elon Musk e il disastro Twitter
LE SFIDE Se Zhu dovesse davvero prendere il posto di Musk, il lavoro che lo aspetta è tutt’altro che semplice: a parte la crisi finanziaria e il problema dell’usato, c’è da avviare la produzione del Cybertruck, rimandato fin troppo a lungo e atteso sul mercato per la fine del prossimo anno. Il pickup elettrico dovrebbe essere prodotto nella Gigafactory del Texas, che al momento fatica anche a gestire la richiesta di Model Y, e potrebbe essere proprio questo il motivo del trasferimento di Zhu negli Stati Uniti. C’è poi da gestire la motrice elettrica Semi appena lanciata sul mercato, il facelift di Model 3 e lo sviluppo di un nuovo modello più piccolo entry level (Model 2?), già ampiamente annunciato e di cui non si è ancora visto nulla.
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STAY TUNED Da un lato c’è sempre la possibilità che Musk si dimetta da CEO di Twitter (come l’ormai celeberrimo sondaggio da lui stesso indetto prevederebbe), permettendogli così di tornare a occuparsi a tempo pieno della “sua” casa automobilistica. Dall’altro lato, considerato quello che vi abbiamo appena raccontato, rimane molto concreta la possibilità della nomina di Zhu a CEO di Tesla già prima della fine dell’anno: vi terremo aggiornati.