Il mese di febbraio e i primi giorni di marzo hanno registrato un importante calo delle emissioni inquinanti. Le immagini dal satellite
MESE ECCEZIONALE Dopo un mese di bel tempo, e temperature mediamente sopra la norma, quello che ci si aspetta normalmente è un incremento dei livelli di inquinamento un po’ ovunque, in particolare nelle zone più sensibili al problema, come la Pianura Padana. Ma quello che è appena passato è stato tutto fuorché un mese normale, e i risultati non sono da meno.
CALA IL NO2 Le foto diffuse da Santiago Gassò, ricercatore dell’Università di Washington e della NASA, non lasciano adito a dubbi: in Italia, e in particolare nella prima zona rossa, quella che coinvolge la Lombardia e località limitrofe, il livello di inquinamento è calato drasticamente. Una situazione analoga a quella osservata in Cina dopo le restrizioni imposte dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
IMMAGINI DAL SATELLITE Le immagini pubblicate da Gassò sono prese dal satellite Sentinel 5 del programma Copernicus dell’ESA. I sensori satellitari Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) hanno rilevato una lenta, ma inesorabile riduzione del biossido di azoto. Il NO2, che nelle immagini è indicato con il colore rosso, è un gas inquinante emesso dai combustibili fossili, in particolare dagli impianti di riscaldamento, dalle combustioni industriali e... indovinate un po’? Dai motori dei veicoli.
LOCKDOWN Il mese di febbraio è stato caldo e asciutto (2,76 gradi in più e 80% di piogge in meno rispetto alla media storica), ma la chiusura delle scuole e di molte attività, imposta dalle misure di queste settimane, hanno logicamente giocato un ruolo chiave nell’andamento che si vede dalle immagini satellitari. Scuole e uffici chiusi significano riscaldamenti spenti, ma anche molto meno traffico per accompagnare i figli a scuola. E con il lockdown in vigore in questi giorni, c’è da star sicuri che i livelli di inquinamento caleranno ancora. Consoliamoci, è una delle poche note positive di questa assurda vicenda...