QUASI DIECI MILIARDI È questa la cifra-monstre che, secondo la Federal Trade Commission (la commissione federale del commercio statunitense), Volkswagen avrebbe pagato in questi anni come risarcimento ai consumatori americani per lo scandalo dieselgate.
LO SCANDALO NEL 2015 Lo scandalo è esploso nel 2015, quando la casa tedesca aveva ammesso di influenzare i test sulle emissioni dei diesel, e da allora è stato un profluvio di sentenze, multe e condanne. Negli Stati Uniti, Volkswagen si è offerta di ricomprare o riparare oltre mezzo milione di veicoli. Nella fattispecie, l’offerta del gruppo tedesco per i possessori di motori 2.0 a gasolio (quelli maggiormente coinvolti nello scandalo, montati sul 90% dei veicoli) prevedeva una compensazione monetaria compresa tra i 5.100 e i 10.000 dollari, da aggiungere al valore residuo dell’auto.
Dieselgate: il maxi-risarcimento USA
PRENDI I SOLDI Nel suo rapporto finale, la FTC ha scritto che l’86% dei consumatori ha preferito restituire l’auto tramite l’offerta di ri-acquisto o l’estinzione anticipata del prestito, piuttosto che farla aggiustare. In totale, Volkswagen ha pagato ai consumatori USA 9,8 miliardi di dollari, mentre il fornitore Bosch ha dovuto sborsare più di 300 milioni di dollari.
NON È ANCORA FINITA Nel 2017 Volkswagen si era già dichiarata colpevole negli Stati Uniti per frode, ostacolo alla giustizia e falsa testimonianza, patteggiando una ammenda di 4,3 miliardi di dollari con il Dipartimento della Giustizia americano. Ma la faccenda non è finita: lo scorso mese una corte d’appello statunitense ha stabilito che VW non può sottrarsi a possibili sanzioni pecuniarie derivanti da cause intentate in altre contee: una sentenza che potrebbe spalancare la porta a un numero sterminato di altre cause civili. Volkswagen si è naturalmente opposta alla decisione. Vedremo come andrà a finire.