Prima di approdare al Salone ginevrino la De Tomaso SLC ha fatto ieri la sua prima uscita pubblica a Roma, svelando le sue linee e le sue qualità tecniche. Scopriamole insieme.
MAESTOSO RITORNO Sarà presentata ufficialmente a Ginevra la SLC (Sport Luxury Car), la crossover di lusso che segna ilritorno della De Tomaso, lo storico marchio italiano fondato nei primi Anni 60 da Alejandro De Tomaso, sul panorama automobilistico mondiale. Prima della comparsa al Salone Svizzero, però, la maestosa auto si è concessa una prima uscita pubblica in occasione della presentazione al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta tenutasi ieri a Roma. Ecco svelate dunque le prime specifiche tecniche e i tanto attesi scatti, che riprendono perfettamente le linee firmate da Pininfarina.
POCA PERSONALITÀ Ad un primo sguardo, la SLC lascia subito un po’ spiazzati, con quelle linee che non fanno nulla per celare la sua imponente stazza. Una berlinona alta da terra che ricorda molto la tedesca Serie 5 GT, nonostante qui si noti un terzo volume leggermente accennato, che le dona un profilo un po’ più canonico. Nonostante l’ampia libertà concessa ai designer, vista la mancanza dei classici vincoli formali per garantire una continuità con gli stilemi del marchio, la SLC presenta linee molto semplici, senza sfoggiare alcuna soluzione innovativa. Il frontale appare cattivo ed imponente, grazie alla grande calandra verticale e ai sottili gruppi ottici, che ne esaltano ancor più le dimensioni. Le soluzioni si fanno ancora meno ardite scorrendo verso la coda, con una fiancata poco scolpita ed un posteriore piuttosto piatto e privo di personalità.
ARTIGIANI D’ESPERIENZA Più che sugli esterni, però, la nuova crossover italiana punta sulle qualità dell’abitacolo, realizzato interamente a mano da esperti artigiani. Stando alle parole di Gian Mario Rossignolo, patron del rinato Marchio, l’unica via per trovare un posto nell’attuale mercato del lusso è infatti quella di puntare sull’immenso patrimonio di capacità italiane. “Per questo”, ha affermato l’imprenditore, “sono andato a recuperarmi i sellai artigiani: vecchietti che, non appena arriveranno i fondi europei per la formazione appena sbloccati, insegneranno questo antico mestiere a 200 operai”.
CONCEDE SPAZIO All’alta qualità delle finiture artigianali si affianca un design moderno, con una plancia alta e molto inclinata, che prosegue fino ai sedili posteriori. Nonostante le limitazioni per il quinto passeggero, dovute proprio all’altezza del tunnel centrale, l’abitacolo appare molto generoso, con tanto spazio per le gambe e per la testa, grazie al tetto che rimane alto anche nella zona posteriore.
SI FA IN TRE Ottime sorprese si ritrovano sul fronte delle specifiche tecniche. L’intera carrozzeria è infatti realizzata in alluminio e, stando ad alcune indiscrezioni, il numero di stampi necessari alla sua realizzazione è di molto inferiore alla concorrenza ( si parla di 33 stampi in alluminio contro i circa 320 che richiedono le auto di pari dimensioni). Questi dati si traducono in un forte risparmio nel peso, ridotto di circa 250 kg rispetto alle sue avversarie dirette. Per quanto riguarda le motorizzazioni, tre dovrebbero essere le unità destinate alla nuova crossover italiana. Un V6 diesel da circa 250 CV e due benzina: un sei cilindri da circa 300 CV e un otto cilindri che dovrebbe avvicinarsi a quota 550 CV.
VERSO LA PRODUZIONE Ancora poco chiare le tempistiche riguardo alla produzione e alla commercializzazione della nuova SLC, strettamente legate ai finanziamenti che verranno erogati dalle regioni dei siti produttivi. A meno di imprevisti, comunque, la formazione degli operai dovrebbe iniziare già a marzo, dando il via alla produzione nel mese di giugno. A settembre l’auto sarà così disponibile per la commercializzazione, con un prezzo di attacco che dovrebbe aggirarsi intorno ai 110 mila euro. Nessuna certezza anche riguardo al luogo di produzione, in discussione tra Termini Imerese (la De Tomaso è una delle sette aziende che, secondo l’accordo firmato proprio ieri, rientra nel progetto di rilancio dell’ex sito produttivo di Fiat) e l’impianto di Grugliasco, rilevato lo scorso anno da Pininfarina. Se questa seconda ipotesi dovesse avere la meglio, lo stabilimento siciliano sarà destinato alla produzione degli altri modelli, pronti ad allargare la gamma nei prossimi anni.
IL FUTURO Stando alle parole di Rossignolo, infatti, la SLC sarà seguita da una sportiva a due posti, che darà continuità alla tradizione della Casa, e da una city car di lusso. Alla De Tomaso stanno poi lavorando su un terzo progetto: una berlina sportiva che andrà a sfidare Panamera, Quattroporte e compagne. Le premesse sembrano dunque ottime, e anche i numeri paiono dare ragione alla scommessa di Rossignolo: stando alle affermazioni rilasciate ieri a Palazzo Chigi, infatti, sarebbero già 1450 gli ordini pervenuti, a fronte di un punto di pareggio fissato a 1500 unità.