Il mitico nome Daimler esce dalla soffitta della Jaguar e torna a far parlare di sé come marchio di lusso, proprio come una volta. Una bella lucidata alle cromature, una passerella sotto i riflettori di Francoforte e, dall'autunno, la grande D sarà di nuovo su strada.
DOVE ERAVAMO? La nuova vita della Daimler parte praticamente da dove si era interrotta quella precedente, quando la Jaguar aveva ritenuto poco proficuo sdoppiare la propria offerta al vertice della gamma battezzando con la D arzigogolata le XJ più sfarzose. Ora, al di là della Manica hanno deciso di fare dietrofront e di riportare all'antico splendore il marchio più longevo dell'automobilismo inglese già a partire dal prossimo Salone di Francoforte.
TIRATA A LUCIDO La Daimler Super Eight che sarà esposta alla rassegna tedesca (e che arriverà qualche mese più tardi nelle concessionarie) altro non è infatti che una Jaguar XJ Long Wheel Base tirata a lucido ed equipaggiata in modo da non far storcere il naso neppure ai Reali d'Inghilterra, storicamente clienti della Casa. Rispetto al modello "base" (si fa sempre per dire...), le differenze si contano sulle dita di una mano ma bastano a dare alla Daimler una sua precisa identità.
IN PUNTA DI PIEDI L'esempio viene dalla plissettatura della mascherina e del bordino che orna il cofano bagagli, due elementi capaci di far venire i lucciconi ai nostalgici appassionati del marchio. Ai loro occhi non sfuggirà nemmeno la cornicetta che circonda le luci in coda, cromata come i rivestimenti degli specchi retrovisori. Anche nell'abitacolo la personalizzazione viaggia in punta di piedi con la D maiuscola, fermandosi sui poggiatesta o sul quadrante dell'orologio che si trova al centro della plancia. Esclusivi sono inoltre due dei sei colori che compongono la tavolozza Daimler, un rosso scuro e un blu, mentre un ulteriore segno distintivo viene dai cerchi in lega da 18" dal disegno vagamente rétro, a raggi stilizzati.
OTTO VOLANTE Come tradizione della Casa, il nome del modello dice già molto su quello che si trova sotto il cofano. Il questo caso Eight svela subito che il motore è un otto cilindri, diposti in modo quasi scontato a V, mentre Super altro non è che l'abbreviazione del Supercharged utilizzato per sottolineare la presenza della sovralimentazione. Questo 4.2, abbinato a un cambio automatico a sei marce, ha una potenza massima nell'ordine dei 400 cv e una coppia di 553 Nm. Grazie anche alla leggerezza assicurata dalla carrozzeria tutta in alluminio, le prestazioni sono più da sportiva che non da limousine, visto che i 100 km/h vengono toccati 5,3 secondi dopo la partenza e che solo l'autolimitazione imposta dalla centralina impedisce di superare i 250 km/h.
COCCOLONA Da vera ammiraglia si annuncia invece il comfort, con i fiori all'occhiello rappresentati dalle quattro poltrone singole ultraregolabili elettricamente e dal climatizzatore automatico quadrizona a comando vocale. In un abitacolo spaziosissimo tripudio di pelle e radica, altre chicche sono rappresentate dai tavolini ripiegabili sugli schienali dei sedili anteriori e dai vetri laminati capaci di isolare i timpani dei passeggeri da ogni rumore molesto. Un simile lusso avrà però un prezzo un po' salato. Nulla di ufficiale è stato ancora comunicato in materia ma basta considerare che una "comunissima" Jaguar XJ LWB Super V8 costa 113.900 euro per intuire di che morte dovrà morire il proprio conto corrente con la Daimlerona...