La lotta alla CO2 mette a rischio il SUV low cost. Per salvare Dacia Duster, mamma Renault pensa a una versione mild-hybrid
GRANA CO2 Low cost, ma che sia anche "low emission". La risposta? Dacia Duster Hybrid, o quantomeno mild hybrid. La riduzione delle emissioni è divenuta per le Case automobilistiche motivo di grande apprensione. Il marchio Dacia, sussidiaria del Gruppo Renault, non ne è esente. E come tutti i Costruttori, pensa a soluzioni intelligenti per i nuovi modelli in grado di rispettare i parametri UE sui limiti di CO2 in vigore dal 2021. Il nocciolo della questione risiede però nei costi del processo di elettrificazione, la cui conseguenza diretta sarebbe un inevitabile rincaro dei listini. Questo manderebbe a monte la politica low-cost che ha plasmato negli anni il successo stesso di Dacia. D’altro canto, i vertici del marchio riconoscono l’impossibilita del brand di rimanere ai margini del trend elettrico.
MULTE SALATEQualora Dacia non si allineasse ai nuovi parametri sulle emissioni di gas serra, a suo carico scatterebbero multe salate, quantificate dalla società finanziaria Evercore ISI in un’ammenda da 450 milioni di euro. Per mettersi al riparo da questo oneroso scenario, Dacia sta pensando seriamente allo sviluppo di una versione ibrida del SUV Duster, per la precisione una variante equipaggiata con sistema mild hybrid di derivazione Renault Clio e Renault Captur.
CONTENERE I COSTIObiettivo Dacia è dunque ora quello di intraprendere la strada della propulsione “green”, ma al tempo stesso contenendo i rincari, che per nuova Dacia Duster ibrida dovrebbero aggirarsi attorno ai 1.200 euro ad esemplare. Per il momento siamo ancora nel campo delle supposizioni e il condizionale resta d’obbligo. Stando alle dichiarazioni del direttore commerciale Olivier Murguet , l'unica certezza è l’intenzione Dacia di abbracciare l’elettrificazione. Al prossimo update.