Un prototipo per avvicinarsi alla comunicazione car-to-car e a un traffico più intelligente. Cantiere aperto per la Continental-Cisco Connected Car
L’INFORMATICO E IL GOMMARO Al Center For Automotive Research Management Briefing Seminars a Traverse City, nel Michigan, la strana coppia Continental-Cisco presenta il progetto di una concept destinata a rivoluzionare la navigazione in auto. Soprattutto destinata a superare un sistema di navigazione dall’abitacolo che per ora sfrutta solo il 3G, e a dare un nuovo impulso alla comunicazione car-to-car. Con tutti i benefici che ne possono conseguire.
ANTI HACKER L’uomo moderno è sempre più connesso, si sa, e pare proprio che non possa fare a meno della rete nemmeno quando guida. Ma se le attuali tecnologie di cui sentiamo parlare consentono soprattutto di sfruttare le auto come hotspot mobili, e di connettersi attraverso la rete 3G, la Connected Car concept di Continental e Cisco vuole spingersi oltre. Innanzitutto potendo gestire altre reti oltre alla rete 3G (come ad esempio la 4G), e con questo potenziare la capacità delle auto di comunicare reciprocamente o con delle infrastrutture connesse. Cisco, poi, fornirebbe un software di sicurezza in grado di rendere la connessione più sicura da eventuali attacchi di hackeraggio. Un tema al quale gli automobilisti americani sono stati sensibilizzati recentemente anche dai media locali… (vedi correlate).
SVILUPPI POSSIBILI? Qualora fosse effettivamente diffusa e potenziata, la comunicazione car-to-car potrebbe – secondo gli esperti – aprire scenari rivoluzionari per l’automobilista medio. La mole di informazioni condivisa dovrebbe infatti stimolare una più intelligente gestione del traffico – dunque meno stress – ma potrebbe anche fare bene al portafoglio. C’è infatti chi profila addirittura la possibilità di assicurarsi “a consumo” (pay as you drive); basandosi sul principio che un’auto connessa può essere monitorata nel suo effettivo utilizzo, e il suo proprietario pagare di conseguenza. Meno usi l’auto, meno paghi di premio, insomma. Chi vivrà vedrà.