I concept di Jeep per il Moab Safari: passato e presente a confronto
ONLY FOR TRUE REDNECKS Utah, U.S.A.: uno Stato ricco di tanti panorami naturali straordinari (fra cui quello arcinoto della Monument Valley) ma anche il luogo dove da 50 anni una pletora di americani baffuti con camicia a quadretti si ritrova per dar libero sfogo alle quattro ruote motrici delle proprie Jeep, in una gara che può essere svolta sia in solitaria sia in gruppo. Nel 2016 Jeep festeggia le nozze d’oro di questa competizione, il Moab Jeep Safari, presentando sette pazzeschi concept che uniscono passato e presente del marchio in modo molto originale: vi raccontiamo i tre più interessanti.
IL CAPO DELLA TRUPPA Già dal nome è una dichiarazione d’intenti: il Crew Chief 715 è stato sviluppato sulla base del Wrangler Unlimited e rende omaggio ai veicoli militari Jeep del passato, first in line la Kaiser M715. Calandra vecchia maniera, dunque, “scarponi” militari taglia 40”, tetto apribile per mitragliare più comodamente mentre si sgomma via e, sotto il cofano, un Pentastar V6 da 3.6 litri. Naturalmente anche la verniciatura segue lo stesso copione militareggiante. All’interno del fuoristrada potrebbe venirvi qualche delirio di onnipotenza, fra comandi ispirati al commutatore di un aereo e bussola formato mappamondo. Per il resto, bisogna ammetterlo, l’abitacolo è quasi sobrio.
DA BOSCO E DA RIVIERA L’FC 150 è, ancora più del Crew Chief 715, un tributo al passato: la carrozzeria è proprio quella dell’omonimo modello del 1960, installata sul telaio di una Wrangler 2005. A muoverlo ci pensa un altro pezzo di storia: l’ultima versione del venerando 4 litri Jeep da sei cilindri, nato anche questo in epoca di figli dei fiori e abbinato a un cambio automatico a tre rapporti. Gli interni non hanno assolutamente nulla di moderno: bussola analogica, sedili ricoperti di vinile, pavimento “industriale” insensibile a sporco e polvere e, tocco di classe finale, radio CB. È proprio questo il loro fascino.
GIOCATTOLO PER BIMBI GRANDI Punta di diamante del trio, perlomeno in quanto a motoristica, è la Wrangler Trailcat, equipaggiata con un V8 Hellcat da 6.2 litri che scatena 707 cv attraverso un cambio manuale a 6 rapporti. Esteticamente è talmente esagerata da sembrare un giocattolo: al di là della colorazione verde ramarro spiccano le portiere tubolari, il cofano con “power dome” nero satinato, i proiettori a LED e il parabrezza ribassato di 5 cm. All’interno domina la sportività, grazie ai sedili con guscio in fibra di carbonio rivestiti di pelle nera con impunture verdi a vista. Un vero inno al testosterone.