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Concept car

Citroën Tubik


Avatar Redazionale, il 05/09/11

13 anni fa - Nove posti, 4,80 metri di lunghezza, 2,08 di larghezza e ben 2,05 di altezza

Se i tedeschi di Audi e Volkswagen puntano tutto sulle piccolissime citycar, i francesi di Citroën si concentrano su segmenti ben differenti. Dopo la DS5 ecco la Tubik, una concept oversize che vedremo a Francoforte.

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CONCEPT OVERSIZE Fare le cose in grande. Un concetto che hanno preso alla lettera in Citroën, dove, pensando all’importante kermesse tedesca, hanno dato il via al progetto della Tubik: nove posti, 4,80 metri di lunghezza, 2,08 di larghezza e ben 2,05 di altezza. Bastano queste prime informazioni per capire che questa non è una concept qualunque. La nuova nata del Double Chevron è infatti una monovolume fuori dal comune, che sfrutta tutta la sua capienza per sfoggiare un gran numero di soluzioni innovative e forme ricche di originalità.

CLASSICA ISPIRAZIONE Ogni linea e ogni dettaglio della Tubik parlano un linguaggio rivolto al domani, apparentemente lontano da ogni rimando al passato. Eppure gli appassionati dell’automobilismo d’epoca avranno notato qualche affinità con la Citroën Tipo H, il furgoncino prodotto tra il 1947 ed il 1981 in circa 500.000 esemplari. Il modello ispiratore si riconosce nella grande calandra verticale, nel tetto bombato che si sviluppa al di sopra del parabrezza, ma soprattutto nel caratteristico taglio obliquo che definisce il montante anteriore, proseguendo poi fino al paraurti.

VESTITO SPECCHIANTE I pochi rimandi al passato sono però perfettamente calati nel fresco vestito della concept, ringiovaniti nei dettagli ed esaltati nella loro funzione formale. La grande bocca frontale, ad esempio, è ora arricchita da un bellissimo motivo retroilluminato, mentre il taglio diagonale dà origine a un particolarissimo rivestimento specchiante che avvolge tutta la vettura, lasciando scoperte solo la zona frontale e quella posteriore. I vetri laterali a specchio si mimetizzano, così, perfettamente nella carrozzeria, donando grande pulizia formale al corpo vettura. Nella vista complessiva la Tubik svela anche il suo lato sportivo, conferito dai passaruota sporgenti e dai grandi cerchi da 22 pollici, che calzano pneumatici a bassa resistenza al rotolamento.

MONOVOLUME… A TRE PORTE Dotare una grande monovolume di tre sole porte non è di certo una soluzione furbissima. Ne sanno qualcosa i francesi di Renault visto il grande flop dell’Avantime. Sulla Tubik, però, è tutta un'altra storia. Al di là delle libertà che si può concedere una concept car, la nuova Citroën presenta infatti sul lato destro un’apertura smisurata, che garantisce un facile accesso agli occupanti di tutte e tre le file. La piccola portiera sul lato sinistro è invece dedicata al conducente, per cui è stato pensato un particolarissimo posto di guida, denominatoCyclotron. Il sedile, la pedaliera, la strumentazione ed il volante dotato di schermo sono infatti ancorati ad una grande struttura circolare, elemento caratterizzante di tutto l’abitacolo.

SOBRIA RICCHEZZA Gli altri otto passeggeri alloggiano invece su altrettanti sedili indipendenti, raggruppabili in tre divanetti o configurabili secondo le diverse necessità. Lo stile sobrio delle sedute è arricchito da alcuni dettagli estremamente appariscenti, come i poggiatesta ancorati al tetto e i tessuti color viola. Una scelta cromatica che crea continuità con le precedenti concept Revolte e Survolt, riprese anche in alcuni dettagli degli esterni, come la calandra e i gruppi ottici.

VA VIA LISCIA  A spingere la Tubik ci pensa l’ormai noto sistema propulsivo Hybrid4. Il suo motore diesel common rail a iniezione diretta è stato alloggiato sotto il cofano anteriore, mentre l’unità elettrica trova posto nel retrotreno, al di sotto del vano bagagli. Interessanti novità si trovano invece alla voce sospensioni, capaci di mantenere l’assetto sempre piatto in ogni configurazione di carico. Con l’aumentare della velocità, la vettura riduce poi automaticamente l’altezza da terra, per favorire l’aerodinamica e ridurre il rollio. Inevitabile, vista la sua altezza smisurata.


Pubblicato da Davide Varenna, 05/09/2011
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