Dalla pista al museo, la concept Survolt non perde il suo dna elettrico ma cambia volto. La firma sulla livrea-pop è della pittrice francese Françoise Nielly.
ARTE MOBILE Più alternativa di così non si può. Già ha fatto un certo effetto scoprire che sotto quel popò di muscoli, minigonne e alettoni si cela una creatura che non divora benzina a litri ma si accontenta dell'elettricità. Vederla poi dipinta come un oggetto "pop-art" ne fa qualcosa di veramente speciale, sebbene non così insolito nel mondo delle auto. Il binomio Art&Car ha infatti nel suo piccolo una certa tradizione (vedi correlate), alla quale questa Survolt arlecchina aggiunge oggi un altro capitolo.
FLUO-CAR A scatenare il pennello sulla livrea della Survolt è stata stavolta un'artista francese, Françoise Nielly. Originaria della Provenza, pittrice, ma anche fotografa e illustratrice, ha riverniciato la supercar francese secondo il suo stile, fatto di colori esuberanti e colpi di spatola taglienti, che ben si sposano con le linee della Survolt, in certi punti sinuose, in altre più affilate. Oltretutto il richiamo cromatico all'esplosività, nei tratti e nei colori energici, si rivela una scelta stilistica perfettamente in linea con la consuetudine delle art car (basti pensare soltanto alla M3 recentemente allestita da Jeff Koons). E sottolinea una volta di più lo stretto legame che sussiste nell'immaginario fra le auto da pista e le grafiche (la Nielly ha pure un passato nel campo advertising) che le addobbano quando corrono (ri-vedi correlate).
LE MANS La Citroën Survolt è al momento soltanto un prototipo, eppure su pista ci è andata lo stesso, in occasione della Le Mans Classic, per mettere alla prova tutti i suoi 300 cavalli, potenza combinata che raggiungono i due motori elettrici di cui è dotata. Pur essendo una EV al cento per cento, questa concept è in grado di coprire lo zero-cento in meno di 5 secondi e di toccare punte di velocità di 260 km/h, grazie anche a un peso che non supera i 1150 chili. Di questi, 280 derivano dalle due batterie agli ioni di litio che la alimentano, capaci di garantirle un'autonomia di 200 km da recuperare, una volta rimasti a secco, nel giro di sole 2 ore se ci si allaccia a una fonte di alimentazione specifica.
DA ESPOSIZIONE Da animale da pista a pezzo da museo, l'altra faccia della Survolt - quella che porta la firma di Françoise Nielly - si può ammirare al C42, uno spazio dotato di immensa vetrina situato nel cuore degli Champs-Elysées di Parigi che rappresenta lo showroom più importante della casa del Double Chevron.