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Prendi la GT Concept ideata per il mondo dei videogames e miscelala con la DS Revolte presentata a Francoforte: la ricetta di questa Survolt è semplice, ma il risultato è di quelli che non ti lasceranno indifferente.
LA FIGLIA "CATTIVA" Non è passato nemmeno un anno dalla presentazione della DS Revolte concept che a Ginevra la bella francesina è già affiancata da una sua evoluzione pronta a rubarle la scena. Allo stand Citroën le due concept car girano sulla stessa pedana, affiancate come madre e figlia proprio per sottolinearne la parentela. In effetti, questa nuova Survolt altro non è che una Revolte preparata per le corse, tanto cattiva da ricordare la brutale GT Concept sviluppata per il mondo dei videogames.
MIX PEREFTTO Prima ancora del design, questa Survolt stupisce per il suo essere mutevole: un'auto da competizione ma compatta come una citycar (misura 3,85 m in lunghezza, 1,87 m in larghezza e 1,20 m in altezza), aggressiva come una vera sportiva ma allo stesso tempo elegante e fascinosa come fosse una modella. Citroën continua a stupire e questa volta supera se stessa, centrando in pieno un compito assai arduo con un risultato davvero mozzafiato. Survolt piace, nel suo essere assurda, perché idesigner della Casa francese sono riusciti ad esaltare le forme della già bellissima Revolte, con la creatività e la bravura che li ha portati negli ultimi anni a disegnare concept davvero strepitose.
POMPATA PER CORRERE Quel che salta più all'occhio rispetto alla sorella tranquilla sono le nuove proporzioni, che trasformano la Survolt in una vera auto da gara. Bassa, bassissima, e carica di appendici aerodinamiche che vanno a modificare soprattutto la fiancata e la coda. Nella zona delle portiere la lamiera si piega, proprio come se fosse schiacciata dall'alto, aprendo verso il passaruota anteriore una vistosa presa d'aria a V. I montanti si staccano dal padiglione trasformandosi in alette che dirigono i flussi aerodinamici della fiancata mentre, nella coda, si perde il "piattume" della Revolte, a favore di un complicato gioco di superfici che genera spoiler, estrattori e sfoghi dell'aria.
STAR DA PASSERELLA Cattiva sì, ma anche elegante e raffinata. La classe dei gruppi ottici (sia anteriori che posteriori) non viene infatti persa, come anche le cromature della calandra ovoidale, ora meno pesante grazie alle nuove proporzioni che le danno il giusto slancio. Di nuova fattura invece i cerchi, dal disegno molto articolato, con un bel gioco di intrecci ed il contrasto lucido-opaco che rendono l'idea di un perenne movimento.
SEMPRE ALLA MODA Questa Survolt può essere vista come l'estremizzazione della DS3 Racing presentata sempre a Ginevra: come quest'ultima si fa notare per sportività, eleganza ma, ancor di più, per la sua attenzione alla moda. Ecco allora che le forme non bastano, e ad esse vengono associati colori e finiture degne dei più noti stilisti. Al grigio antracite opaco si accostano così superfici lucide nere, arancioni e soprattutto rosa; mentre alcuni dettagli, come i montanti anteriori, sono impreziositi dal motivo della fibra di carbonio. Le grafiche completano poi l'opera, impreziosendo alcune parti della carrozzeria ed influenzando anche le griglie dell'aria, realizzate tramite la ripetizione del nuovo logo DS.
RISOLVE IL GIALLO Basta poco per cadere nel tranello: le grandi prese d'aria e l'aspetto rabbioso fanno immaginare fin da subito un motore assetato di benzina preso a prestito dalle competizioni, con il grande scarico rettangolare al centro dell'estrattore che sembrerebbe provare la tesi in modo inconfutabile. Ma così non è, perché in Citroën sono andati controtendenza fino all'ultimo, dotando questa supersportiva di un motore completamente elettrico. Ebbene sì, sembra strano ma già da subito qualche indizio conduce alla soluzione corretta: lo scarico è infatti solo una finzione e, paradossalmente, contiene la presa per la corrente elettrica. Ancor prima è proprio il nome a dare la giusta risposta: Survolt, ovvero "su di giri", "ad alto voltaggio", per prestazioni da urlo ma ad emissioni zero.