Siete BoBo o MoMo? Citroën si affida alla sociologia e sforna una vettura adatta a tipi sociali ben definiti. Una monovolume compatta, insolita, ma anche estremamente pratica e versatile. Oltre che spaziosa. Sarà esposta al Salone di Parigi tra un paio di settimane, ma arriverà sul mercato solo la prossima primavera, a prezzi ancora da definire.
QUASI UNICA Le auto non nascono per caso, soprattutto in tempi di crisi di mercato. Anzi, proprio i momenti di crisi rappresentano una grande opportunità per cercare nuove strade stilistiche e proporre auto dedicate a tipologie di clientela non ancora raggiunte da prodotti di serie. E' il caso di Citroën, che con la C3 Picasso porta sul mercato un modello che non ha praticamente eguali in Europa per stile e filosofia, ad eccezione della Daihatsu Materia, che poi altri non è che l'americana Scion xB (marchio Toyota pensato per i giovani Usa) sotto mentite spoglie.
BOBO Senza scomodare giovani d'Oltreoceano, in Citroën hanno pensato invece a un'auto per i BoBo e i MoMo. Tipologie sociali oggi in auge in Francia, ma ben rappresentate anche da noi in Italia. I primi stanno per "Borghesi-Bohemien", cinquantenni che hanno strappato la carta d'identità, giovanilisti impregnati di nostalgia che amano i Suv e le berline grintose perché rispecchiano meglio di altre il loro ego edonistico, ma che non disdegnano anche auto in qualche modo legate alle forme tonde e rassicuranti del passato, come Mini e PT Cruiser.
MOMO Al contrario di loro,i "Modern Moral" sono i figli della crisi economica, del Web, del pensiero ecologico e del design. Al MoMo piacciono l'iPod, il frigo Smeg liscio e bombato, le auto spaziose, ma inorridiscono di fronte a una monovolume. Giovani per i quali la cosa utile deve anche essere bella, che vivono in coppia senza essere sposati, e spesso con bambini. Istruiti, interessati alle arti visive, pronti a cambiare vita da un giorno all'altro, ma senza programmi precisi per il futuro, se non quello di salvare il pianeta.
TRASVERSALE Nessuno e BoBo e MoMo al 100%, la maggioranza appartiene a un mix più o meno spostato verso l'una o l'altra sponda di questi caratteri, e a loro Citroën voleva arrivare quando ha pensato e sviluppato la C3 Picasso. Cercando di combinare con successo forme originali con linee tonde rassicuranti, funzionalità interna con comfort da berlina, versatilità da monovolume con una qualità percepita superiore alla media del segmento. Insomma, una monovolume compatta molto orientata al design, adatta per la città e per una clientela eterogenea, anche se forse più indirizzata ai BoBo che non ai giovani precari di oggi.
LA MERIVA NEL MIRINO Il risultato è una vettura lunga 4,08 metri, larga 1,73 m e alta 1,62. Misure da monovolume compatta come Opel Meriva e Lancia Musa, che sono lunghe 4 cm in meno, più strette rispettivamente di 4 e 3cm, con la Musa più alta di 4cm. Dove le misure della C3 Picasso sono da prima della classe è però all'interno: con un passo di 2,54 e una lunghezza abitabile di 1,63m la C3 Picasso offre una abitabilità davvero sorprendente per un'auto del suo segmento, con tanto spazio anche per i passeggeri posteriori e per i bagagli. Due numeri rendono subito l'idea: con tutti e cinque i sedili alzati il bagagliaio arriva alla capienza record di 500 litri, che diventano 1.506 nella sua configurazione più ampia, e un passo di 2,54 metri. Misure da monovolume di categoria superiore.
A QUALCUNO PIACE TONDA Quanto allo stile, è sicuramente insolito per il genere di auto europee, con la forma squadrata delle auto cubotto in voga tra i giovani Usa, il muso corto e alto e le pareti lisce come l'olio che salgono altissime per dare una indiscutibile sensazione di sicurezza. Il tetto orizzontale termina su un portellone verticale capace di inghiottire anche l'armadio della nonna, ma con una superficie vetrata ampia che lascia a passeggeri e pilota una visibilità generosa, grazie anche a un parabrezza avvolgente realizzato in tre parti separate di grande effetto ottico. Per chi vuole più luce all'interno è inoltre disponibile a pagamento un tetto panoramico in vetro che si estende per 1,2 metri sopra le teste dei passeggeri che trasforma in solarium il salottino interno. Il tutto condito con forme tonde e linee chiuse che tolgono drammaticità e cattiveria a una linea altrimenti massiccia.
GUARDA ALLA MINI L'intenzione iniziale di questoprogetto, affidato quattro anni fa alla responsabilità di un team guidato da Carlo Bonzanigo, un designer italiano di 41 anni con un lungo trascorso presso Pininfarina e ora responsabile delle concept car Citroën, era infatti quella di realizzare una sorta i Mini delle monospazio, una vettura compatta, simpatica e con un carattere forte. Oltre a quello di riuscire a ottenere il miglior rapporto tra misure esterne e spazio interno, con una visibilità fuori norma, una qualità percepita elevata. Il risultato è sotto i vostri occhi, con un anteriore forse un po' troppo grafico, come a voler colpire l'occhio a tutti i costi, anche se di sicuro effetto scenico, e una vista laterale e un posteriore invece più puliti.
TUTTO AL CENTRO Anche lo stile interno rispecchia l'intenzione di puntare subito sull'originalità. Tutto si muove su diversi piani orizzontali, con una plancia larga e profonda che trasmette voluminosità a tutto l'abitacolo. Gli strumenti sono al centro, il cambio posizionato in alto, una plancia centrale dove sono raccolti tutti i comandi e la radio, mentre un vano portaoggetti è di fronte al passeggero e un altro a sinistra del pilota. Un altro vano con sportellino è ricavato proprio sotto gli strumenti. Tranne la leziosità delle cornici cromate delle bocchette di aerazione, il resto dell'abitacolo e all'insegna della sobrietà ma realizzato con materiali di qualità.
MAGIC BOX Per la Citroën si tratta di una missione compiuta con piena soddisfazione in tutti i suoi aspetti, tanto che prevede per la C3 un successo capace di rinvigorire l'immagine del marchio e al tempo stesso le casse dei concessionari. Soprattutto in Italia, primo mercato al mondo per questa vettura con una previsione di vendita di 20.000 unità all'anno. Il cofanetto francese, che a Parigi definiscono senza falsa modestia Magic Box, non ha ancora un prezzo (lo stabiliranno forse per fine anno, ma possono tergiversare fino a primavera, quando inizieranno le vendite). Tutto però lascia pensare che sarà allineato a quello della Opel Meriva, in listino da noi a prezzi compresi tra i 16.000 e i 21.500 euro.
COMFORT FRANCESE Di sicuro la C3 Picasso possiedecaratteristiche di praticità, versatilità e comfort fuori dal comune.I sedili posteriori frazionati e indipendenti sono scorrevoli e si ribaltano con un semplice movimento fino a formare un enorme piano di carico perfettamente piatto (può diventare piatto anche lo schienale del sedile passeggero anteriore); gli schienali dei sedili anteriori possono essere dotati di tavolinetto ripiegabile con faretto di lettura e porta bicchiere incorporati; il cassettino portaoggetti anteriore offre nove litri di capacità ed è ventilato. Per non parlare di regolazione in altezza della seduta, di regolazione in profondità e altezza del volante, dell'assistenza al parcheggio, di sistema audio multimediale con schermo da sette pollici con una cartografia che comprende tutto l'Europa.
QUATTRO MOTORI La C3 Picasso arriverà in Italia con due motorizzazioni diesel e due benzina. I due motori diesel avranno anche il timbro Airdream, cioè con emissioni di CO2 ridotte: il 1.6 HDi da 90cv con 215 Nm di coppia a 1.750 giri e 125 gr/km; il 1.6 HDi 16v da 109cv, 240Nm di coppia a 1.740 giri e 130 gr/km di CO2. I due benzina saranno invece il 1.4 VTi da 95cv con 135 Nm a 4.000 giri e il 1.6 VTi da 120cv a 6.000 giri con una coppia di 160 Nm a 4.250 giri.