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Citroën C2 Sport


Avatar Redazionale, il 07/03/03

21 anni fa -

La chiamano concept car. Ma sotto le forme palestrate, i passaruota bombati, la presa d'aria modello pista c'è lei, quella vera. La nuova city-car francese che affiancherà verso il basso la C3, forse già a Francoforte.

ESTETICA HARD Vista così non è esattamente quello che si aspetterebbe una giovane signora o un neopatentato per girare in città. Alettone, scritte gigantesche che solcano le fiancate e cerchi da 17 pollici, ma di quelli sportivi, solo per citare alcuni fra i dettagli che attirano gli sguardi sulla piccolina. Un’auto di 3 metri e 66, che messa lì così ne dimostra molti di più, motorizzata da un 1.6 portato a 225 CV (la versione più spinta di quello di serie arriva a quota 118, sulla Saxo VTS) e con una carreggiata anteriore di 1633 mm, praticamente quanto la larghezza intera di una Punto. Dietro, la distanza in trasversale fra gli attacchi delle ruote è 1568 millimetri, il passo invece raggiunge i 2326.

RALLY Guarda caso la prima vera misura da "utilitaria" – sempre che oggi si possa usare questo termine - che si incontra sulla rossa Citroën, l’unica che probabilmente rimarrà invariata sulla vettura di serie. Tutto il resto, a partire dalla lunghezza fuori tutto influenzata dai super-paraurti in fibra di vetro, è in versione extralarge, da gara. I pneumatici possono essere scelti anche in versione "terra", con diametro ridotto a 15", giusto per sottolineare la vocazione rallystica della C2 Citroen Sport, nel caso non lo si fosse ancora capito, mentre trasmissione e differenziale hanno ricevuto le dovute cure.

TELAISTICA Autobloccante ZF davanti, anche perché la trazione è solo anteriore, e cambio sequenziale a sei rapporti con frizione a disco "cerametallico". Reparto frenata: quattro dischi con diametro da 300 a 355 mm sulle ruote motrici (anche qui la differenza è data dall’utilizzo sull’asfalto o su sterrato), con quattro pistoncini; dietro 290 mm e spessore ridotto (8 mm contro 28). Sospensioni anteriori regolabili McPherson - anzi, pseudo-McPherson come dicono alla PSA - e posteriori a bracci tirati con molle elicoidali, una novità a destinazione catena di montaggio. Da notare che le sono sparite le barre di torsione tipiche di Saxo, AX e di tutta una produzione francese che via via si sta orientando verso soluzioni più tradizionali, anche in casa Renault e Peugeot.

BAGAGLI E STILE

A soffrirne sulla vettura di serie sarà un po’ il bagagliaio, che perderà quella mitica regolarità data dai passaruota strettissimi; a guadagnarne forse sarà la guidabilità. In tema di valige – o di buste della spesa, con acqua minerale – interessante il portellone con la soglia piuttosto bassa, che dovrebbe rimanere, e i bei gruppi ottici affilati e non "invadenti". Anche sul frontale la fanaleria è praticamente "quella", un po’ C3 ma più squadrata, e sulla fiancata spicca l’originale luce posteriore discendente che spezza la continuità della vetratura.

PROSSIMAMENTE

A quando la versione definitiva, non "travestita" da concept? Una voce autorevole come quella di Donato Coco, il designer della C3 che abbiamo incontrato fra gli stand del Salone, ha confermato una "presenza" targata C2 al prossimo salone di Francoforte (ottobre 2003) senza specificare fino a che punto assomiglierà a quella ginevrina. 

Pubblicato da Silvio jr. Suppa, 07/03/2003
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