Il rinascimento Chrysler debutta a Londra con l'anteprima della Sebring new generation. Stile ricercato, qualità, tecnologia e pure motori diesel. Basterà per lo sbarco in Europa?
SVELATA La Sebring. Modello importante per la Chryslere per il mercato americano. Ma, diciamo la verità, almeno qui in Europa nessuno la stava aspettando con ansia. Conosciuta quasi solo in versione scoperta e più rara sulle nostre strade del Gronchi Rosa. E invece la Sebring model Year 2007, non a caso in vetrina a Londra in attesa del debutto su strada europeo, merita attenzione. Non tanto per lo stile, comunque personale, ma per la ricchezza di contenuti.
RINASCIMENTO Non si tratta di un semplice restyling, per quanto approfondito. Stilisti, ingegneri, uomini del marketing Chrysler sono stati riuniti con un mandato preciso: creare una berlina di successo, con appeal estetico, meccanico e tecnologico. E qualità totale. Mica tutte cosine scontate per le auto americane. Del resto Chrysler non deve sbagliare un colpo. Nel 2005 ha raggiunto il picco di vendite registrato nel '90 e il ritorno al successo commerciale è frutto di auto e immagine rivalutate. Il rinascimento, per continuare richiede sempre di andare avanti, per non cadere nel manierismo.
AIRFLITE CONCEPT Il centro stile Chrysler ha pensato bene di ispirarsi, con la carta carbone, a un prototipo grintoso e apprezzato dai fan della Casa. Correva l'anno 2003 e il prototipo si chiamava Airflite. Una sorta di crossover fastback che a sua volta risentiva delle linee guida estetica della Crossfire. Il risultato è una berlina muscolare e tozza molto diversa dalla precedente, priva del fascino che fa girar le teste ma comunque personale.
VOLUME NASCOSTO Dal grintoso prototipo Airflite la rediviva Sebring riprende il dna estetico e anche volumetrico. Nel senso che, pur avendo il suo bravo terzo volume, fa di tutto per nasconderlo, come tutte le berline che stanno ritrovando il successo grazie ad un'aria sportiva e non da tranquilla borghese. Risultato: la Sebring, piaccia o meno, è distante dai canoni e dalle esagerazioni americane. E di trequarti anteriore sembra quasi una duevolumiemezzo. Con un padiglione bello arcuato.
COFANO RUGOSO Se la si guarda in fronte si riconosce un frontale imparentato con i canoni aggressivi propri di Crossfire e Airlift, ma con gli occhi anteriori in stile pericolosamente... VW. Provate a coprire la mascherina a listelli orizzontali cromati e... qualche dubbio potrebbe anche venire. Dubbi subito fugati dalla vista d'insieme, perchè da che mondo è mondo, subito dietro fari e mascherina arriva il cofano. E le rughe che lo solcano, piacciano o meno, caratterizzano la Sebring in modo deciso; è una Chrysler. D'oltreoceano.
RETROLEXUS Ma non si tratta solo di make-up frontale che poi si esaurisce in un corpo vettura banale. No, uno sguardo alla fiancata, anche superficiale, colpisce l'occhio con due profonde scalfiture, che cercando il punto di fuga verso l'alto regalano una fiancata dinamica che non ricorda per nulla una americana di mezza età in sovrappeso. Alla fine si arriva a buttare l'occhio, può succedere, al posteriore. E qui finalmente si trova il punto debole. Se di tre quarti e di profilo il trucco funziona, complice anche un padiglione curvato quasi come Volvo C70 vecchia maniera, il taglio delle luci e del paraurti lascia il tempo che trova. Potrebbe essere una Lexus, una variazione sul tema di una Mercedes, volendo rimanere alti, oppure uno dei tanti posteriori a tre volumi che hanno contribuito a penalizzare il genere. Di qualsiasi tre volumi orientale. Meritava uno sforzo in più. E siamo molto distanti dall'effetto 300C.
BEN SERVITO In Chrysler sapevano che gli interni, rivolgendosi ad un pubblico viziato ed esigente, sono un argomento decisivo. Per dare il benservito ai criticoni e diffidenti, dentro l'abitacolo della Sebring troviamo una plancia di intonazione sportiva, con i suoi bravi tre indicatori circolari, neppure si trattasse di una sportiva vera. Plastiche che si promettono morbide e rifiniture di qualità si accompagnano ad uno stile continentale. Con inserti d'alluminio satinato oramai scontati ma sicuramente più graditi della radica-plastica finto lusso.
SOPRAELEVATA E nel loro processo di mutazione, per continuare a piacere e trovare clienti, le berline acquistano immagine sportiva fuori e versatilità all'interno. La Sebring dice la sua con un sedile guidatore in posizione sopraelevata per regalare un effetto "Re della foresta" nel traffico caotico. Mentre il sedile del passeggero anteriore, se assente, si ripiega fino a diventare un tavolino. Nessun miracolo d'accordo, ma qualcuno apprezzerà.
ANTIKETCHUP Non siamo scherzando. Il problema delle macchie sui sedili è molto sentito dagli americani. I tessuti (anti-odori e anti-elettricità statica) utilizzati per la Sebring sono un'esclusiva Chrysler e, grazie ad un trattamento chimico ad hoc, promettono resistenza e facili pulizie in seguito a macchie di ketchup, caffè e compagnia.
CI METTO TUTTO Ed ecco la vera esagerazione, la dotazione tecnologica della Sebring, che varrebbe da sola un articolo. Anzi uno speciale. Non parliamo di tecnica motoristica o meccanica, peraltro adeguata. Quanto di un vero e proprio sistema di entertainment integrato nell'auto a disposizione di pilota e passeggeri. Il cuore centrale è rappresentato da un Hard Disk da 20 Gb che include software dedicati per la creazione delle playlist preferite e porta Usb per immagazzinare file musicali, foto e ideo. Gli smanettoni apprezzeranno l'integrazione con il famoso database Gracenotes, in grado di riconoscere il titolo e gli artisti delle canzoni e riprodurle sul display dello stereo.
FOTOVIDEO Ma non finisce qui. Il sistema può riprodurre le fotogallery preferite, sul display di bordo TFT & Touchscreen. Immaginate che bel quadretto familiare: il buon padre di famiglia con la famigliola in vacanza e sul display le foto del cane, della nonna, del compleanno del pupo... Meno male che è anche possibile guardarsi dei film o dei video caricati sull'HD, ma solo con l'auto ferma. La sicurezza innanzi tutto. La ricchezza di prodotti e soluzioni hi tech è più ampia di quella che si trova nei mercatini di tecnologia di Hong Kong o Singapore. Luci al led soffuse nell'abitacolo, lettori dvd e radio satellitari, bluetooth d'ordinanza, portabottiglie/bicchieri refrigerati e riscaldabili. Possibilità di registrare messaggi vocali per l'utilizzatore successivo o per la moglie che va a far la spesa.
SUPERDOTATA E ancora, telecomando universale per porte di garage, possibilità di mettere il motore in moto a distanza, sedili riscaldabili e raffreddabili. La messe di dotazioni di serie o in opzione è tale che sembra un auto progettata più per la Net Generation che per il target 35-55 cui, per stessa ammissione del marketing Chrysler, l'auto si rivolge. Ma non c'è da stupirsi, questo è forse il punto di maggior interesse della Sebring. L'onda lunga della tecnologia e dei suoi adepti sta arrivando, e sempre meno persone vogliono rinunciare alla possibilità di ascoltare i propri mp3 ovunque o parlare in viva voce al telefono senza perdere mezze giornate dall'elettrauto. Nel volgere di poco tempo tutti i produttori si adegueranno.
MOTORI EUROPEI L'opera di normalizzazione che avvicina auto europee e americane risulta evidente anche alla voce propulsori. Il menu americano prevede come ingresso i 172 cavalli del 2.4 quadricilindirco di Casa. Per passare poi ai 190 cavalli del V6 che offre una coppia più corposa e dolce. In cima alla montagna svetta il 3.5 V6 da 230 cavalli. Tutti motori a benzina, sostanzialmente migliorati nelle prestazioni rispetto alla generazione precedente. E fa sorridere notare che pure gli yankee si sono rassegnati ad assecondare le nostre manie filo-commonrail. Neppure il tempo di farcela vedere che subito alzano le mani e dicono "ci sarà pure a gasolio". Per il Vecchio Continente è annunciato un duemila diesel, con 140 cavalli e 310 Nm di coppia. Anteprima assoluta su una Chrysler di classe media.
BANCA ORGANI Attingeranno alla banca organi Mercedes o come la Caliber si chiederà in prestito il buon vecchio iniettore pompa Vw? Poco importa, l'importante per i concessionari qui da noi è che ci sia... Tutti i motori a benzina saranno accoppiati al nuovo cambio transaxle automatico e a sei rapporti, che promette miracoli di dolcezza e reattività alle pressioni del pedale. Difficile dire se si potrà accoppiare anche al diesel... ma tutto non si può avere.
PROTEZIONE Elevatissimo anche il livello di sicurezza attiva e passiva garantito ai passeggeri. La Sebring offre sulla solita batteria di airbag (a tendina, multistadio etc.), ESP, Brake Assist e Traction Control, sistema di controllo della pressione pneumatici, sistemi di ritenuta per bambini e tutto quello che ci si aspetta da un'auto da famiglia.
COMPETITOR Non siamo indovini e quindi ci risulta difficile prevedere il successo commerciale della neonata Sebring. Di certo in America le reginette del settore sono due giapponesi toste ma non particolarmente fascinose: Honda Accord e Toyota Camry. Una sfida alla portata insomma. Più complesso il discorso europeo. Le tedesche la fanno da padrone, poi ci sono le francesi, le giapponesi e una certa 159 che in quanto a portamento non è seconda a nessuno. La partita per la Chrysler si annuncia in salita.
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO Ma se è vero che il gioco si fa duro quando i duri... ne vedremo delle belle. Di certo la Sebring potrebbe ricavarsi una propria nicchia. Specialmente puntando su dotazione tecnologica accoppiata ad un posizionamento, leggasi prezzo, non troppo esoso.
VOX BLOG I pareri d'oltreoceano sulla new generation Sebring sono contrastanti, mentre viene addirittura reclamato il diesel ...effetto del caro benzina anche da loro? Qui da noi, sempre a giudicare dalle voci degli appassionati, ci si aspettava (leggasi preferiva) una 300C in scala ridotta. Auto per cui ormai la consegna in tempi brevi è un miraggio e che forse ha dato fin troppo fastidio alla cugina nobile di Stoccarda. Parenti serpenti...
COME LA 300C? Del resto, l'operazione che hanno in mente al quartier generale europeo di Chrysler non è neppure troppo nascosta. E più o meno suona cosi: "se abbiamo ottenuto successo con la 300C in un segmento apparentemente chiuso come quello delle berline di lusso, perchè non provarci anche nel segmento inferiore con la Sebring?". In fondo non le manca niente, deve solo.... piacere.