Per vederla su strada si dovrà aspettare il 2008. La quinta edizione dello storico minivan americano è però già pronta e fa già parlare di sé. Il merito va alla grande versatilità e alle doti da trasformista del suo abitacolo.
LA STAFFETTA Dopo quattro serie, che in 23 anni di onorato servizio hanno totalizzato la bellezza di oltre 11 milioni di esemplari venduti, la Chrysler Grand Voyager sta per passare il testimone a unanuova generazione. Il modello prossimo venturo si può già ammirare sotto i riflettori del Salone di Detroit, dove debutta in questi giorni. Per il momento nessuno parla ancora della versione corta, la Voyager vulgaris, che dalle nostre parti va per la maggiore, ma è assai probabile che presto si sentirà parlare anche di lei.
PIEDI DI PIOMBO Nonostante il suo arrivo nelle vetrine delle concessionarie sia fissato per la seconda metà del 2007, la Grand Voyager sembra già bell'e pronta a calcare le strade. Per rinnovare questo suo storico cavallo di battaglia, la Chrysler ha deciso di evitare colpi di testa, almeno dal punto di vista stilistico. La carrozzeria è classica che più classica non può e, da qualunque lato la si guardi, non ha un pelo fuori posto. Tutte le linee sono misurate, con un rigoroso equilibrio tra i volumi. Certo, si sarebbe potuto osare di più ma con i budget da raggiungere e i bilanci da far quadrare una certa prudenza si può anche capire...
RASOTERRA Nel frontale ci si deve quindi "accontentare" della nuova calandra a listelli cromati, del paraurti prominente e di una coppia di fari inediti. In coda, le linee squadrate tengono banco, tanto a livello delle luci quanto del portellone. Quest'ultimo ha dimensioni enormi ed è il padrone assoluto della scena. Il suo bordo inferiore scava nel paraurti e si spinge molto in basso, per abbassare la soglia di carico. Ad agevolare le operazioni ci si mette pure il sistema di apertura elettrico, azionabile a distanza
LA TRASFORMISTA In materia di praticità e funzionalità, questa è però solo la proverbiale punta dell'iceberg. Tutta la fantasia tenuta a freno nel disegnare la carrozzeria, alla Chrysler l'hanno riversata nell'abitacolo, ordinabile con tre diverse configurazioni. La vera novità è rappresentata dal sistema "Swivel 'n Go", che prevede la possibilità di girare di 180° i sedili della seconda fila e di creare con quelli della terza fila un salotto, con tanto di tavolino in mezzo. Un'alternativa è rappresenta dal noto sistema "Stow 'n Go" che consente invece di ripiegare i sedili della seconda e della terza fila nel pavimento. Chiude l'elenco una soluzione con una panca tradizionale nella fila centrale con vani portaoggetti chiusi e sedili a scomparsa solo in ultima fila. Il loro ripiegamento, tra l'altro, può avvenire elettricamente.
CINEMA MULTISALA A fare da comun denominatore c'è un'infinità di vani portaoggetti, dal mobiletto scorrevole centrale al pensile attrezzato a soffitto. Sempre sul padiglione sono sistemati due schermi Lcd collegati a un lettore DVD ed eventualmente in grado di trasmettere immagini di tipo diverso. Per gli amanti dell'high-tech non mancano neppure il navigatore satellitare con schermo touch-screen, il vivavoce integrato con sistema Bluetooth e il sistema di assistenza al parcheggio con telecamerina posteriore.
DA DEFINIRE Se qualcuno di questi gadget sarà o meno offerto di serie equale sarà la struttura del listino non è ancora chiaro. Per il momento si sa soltanto che per gli Stati Uniti saranno disponibili tre allestimenti e tre motori, tutti a benzina. Al top della gamma a stelle e strisce c'è un V6 4.0 da 240 cv. Lo stesso schema caratterizza anche gli altri due propulsori, un 3.8 da 198 cv e un 3.3 da 170 cv interessante in quanto "flexy fuel", ovvero capace di funzionare anche a etanolo. Di gasolio, come al solito, Oltreoceano non ne vogliono neppure sentir parlare; tuttavia, quando la Grand Voyager arriverà in Europa lo farà anche con un motore turbodiesel.