Sulla passerella di Francoforte sfilerà anche questo prototipo che introduce nuove prospettive in materia di ibrido. I suoi assi nella manica sono tre: due motori elettrici e un inedito turbodiesel 1.5 a tre cilindri.
CHIAVE DI LETTURA Un esercizio di stile? Oppure un assaggio di una sportiva del futuro anteriore? O magari una semplice dimostrazione della forza BMW dal punto di vista ingegneristico? Cercare d'inquadrare una concept come la Vision EfficientDynamics che debutterà al Salone di Francoforte è davvero un'impresa. A ben vedere ciascuna di queste tre prospettive ha un suo fondamento. Da una parte, questo prototipo anticipa la direzione verso cui andrà lo stile della Casa, almeno per i modelli più grintosi, con un doppio rene sempre più largo e basso e un muso filante. Dall'altra, sotto la carrozzeria attillatissima, quelli dell'Elica hanno piazzato quello che per loro è il non plus ultra della tecnologia meccanica: un ibrido di ultima generazione.
NON C'E' DUE SENZA TRE Per una volta vale la pena di andare subito in profondità, sotto la pelle, a vedere proprio cosa è stato escogitato a Monaco di Baviera sul fronte meccanico. A spingere la Vision EfficientDynamics non sono due "soli" motori, come sulle altre ibride, ma addirittura tre, che realizzano all'occorrenza una trazione integrale sui generis. Sull'asse posteriore lavora prima di tutto un turbodiesel a tre cilindri 1.5 da ben 163 cv e 290 Nm, abbinato al cambio robotizzato a doppia frizione DKG, che sarebbe interessante vedere anche impiegato a breve anche in solitario.
ELETTRIZZANTE Qui, invece, a fargli da spalla c'è un motore elettrico che fa gioco di squadra secondo gli stessi principi utilizzati anche nella produzione della Serie 7 ibrida, l'ActiveHybrid 7. Questo motore è dunque capace di realizzare un sistema "full hybrid" e di far marciare la concept anche nella sola modalità elettrica, con i pistoni e le bielle che si girano i pollici. La sua potenza è di 34 cv, che possono però salire temporaneamente a 52, mentre la coppia si attesta anche in questo caso a 290 Nm. Un secondo motore elettrico da 82 cv (o 114 part-time, per una trentina di secondi) e 220 Nm è invece piazzato sull'asse anteriore ed è pronto a trasmette il moto proprio alle ruote anteriori.
BIRRA ALLA SPINA I due motori elettrici si sobbarcano il lavoro più pesante, quello cioè di vincere l'inerzia nelle partenze, e nella guida normale aiutano il piccolo turbodiesel, specie nelle riprese. Inoltre, come detto, possono far muovere la Vision EfficientDynamic per una cinquantina di chilometri nel silenzio assoluto e a emissioni zero. L'autonomia del motore termico è invece di 650 km, nei quali il tre cilindri sorseggia soltanto 25 litri di gasolio. I motori elettrici sono alimentati da un unico pacchetto centrale di 98 celle litio-polimeri che pesa solo 85 kg e vanta una capacità lorda d'immagazzinamento di 10,8 kWh. La ricarica delle batterie avviene durante la marcia, in fase di rallentamento, oppure con il sistema plug-in. In una normale presa di rete elettrica le batterie tornano in forma al massimo in due ore e mezza, mentre con corrente dalla tensione e dall'intensità maggiori (380 Volt, 32 Ampere) il tempo scende fino a 44 minuti.
CORRE MA NON BEVE Quando i "tre moschettieri" lavorano all'unisono, la potenza erogata può raggiungere un picco di 356 cv, con la coppia massima che arriva a 800 Nm tondi. In moneta sonante, ciò si traduce in un tempo di 4,8 secondi nello 0-100 e se la Vision EfficientDynamic non supera i 250 km/h è solo per l'intervento prudenziale della centralina. Il tutto con un consumo di 3,76 litri di gasolio ogni 100 km (26,6 km/litro) e con emissioni di CO2 nell'ordine dei 99 g/km. Niente male, se non altro in rapporto alle prestazioni.
EFFETTI SPECIALI Una parte del merito va anche alla grande efficienza aerodinamica della carrozzeria. Progettata attingendo a piene mani dal know-how della Formula 1, in galleria del vento fa registrare un Cx pari a 0,22. La vista d'insieme è mozzafiato, con porte ad ala di gabbiano e pannelli trasparenti fotosensibili, che si scuriscono sotto il sole. Non meno suggestivo è il candido abitacolo 2+2, le cui forme al limite del fantascientifico sono tipicamente da show car.