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La Coupè più scultorea e futurista che ci sia passa indenne dal chirurgo. Bisturi leggero fuori e grandi novità per cuore e sistema nervoso. Modifiche anche per la versione con tetto in tela.
FACELIFT Rinfrescata del terzo anno per le bavaresi più sfacciate. Partiamo da fuori. Dai due occhioni accigliati, con fari allo Xenon ora adattivi e che seguono anche la pendenza del nastro d'asfalto, dalla presa d'aria leggermente ingrandita e scavata, dal doppio rene Bmw. Con le spalle grosse, i fianchi torniti e quell'aria un po' così. Che rimane mutatis mutandis... inalterata. Tanto che parlare di facelift sembra quasi esagerato. Ci starebbe meglio la dizione model year.
GUARDONI Del resto con linee tanto personali, quasi intoccabili, impossibile aprire la porta a rivoluzioni. Piaccia o non piaccia il pescione firmato Bangle rimane un'auto di presenza e le modifiche - che comprendono anche nuovi paraurti, indicatori di direzione con led ad effetto "cristallino" e bauletto posteriore ulteriormente scavato e terza luce di stop integrata - rientrano nella categoria "solo per guardoni". Come il fatto che ora tutti i gruppi ottici posteriori sono led based.
LUCI E OMBRE Rimane l'impressione generale, fatta di superfici concave e convesse che creano giochi di luci e ombre importanti e cangianti a seconda del tipo di giornata, o dell'ora in cui la si guarda. Restano anche, molti la trovano entusiasmante proprio per questo motivo, le proporzioni da bolide futurista: con un cofano talmente lungo che da fuori mette paura, mentre da dentro non si vede la fine. Esagerata forse, fascinosa per certo.
LUMACA SPORTIVA E poi la cellula abitativa tutta spostata all'indietro, come se fosse il guscio di una lumaca. Ma di quelle supersportive. Che scende verso il basso,acquattata sul treno posteriore, con le proporzioni della vera Gran Turismo. E meno male che anche nella versione plein air la tradizione rimane salva. Nessun tetto rigido e nessun posteriore da Paguro Bernardo con chilometri di metallo ripiegato da appoggiarci dentro. Roba da parvenue o da entry level nella gamma del lusso. I puristi concorderanno. Rimane il bauletto appoggiato sopra che - indigesto per alcuni - cita, rinnovandolo nelle proporzioni, il tempo delle auto che furono.
LUNGA STORIA I dibattiti sulle linee troppo personali più o meno azzeccate di Bangle sono stati numerosi e si é detto tutto e il contrario di tutto. In ogni caso i numeri dicono che della 6 last generation ne sono stati venduti oltre 75.000 esemplari e prima di giudicare lo stile meglio far passare del tempo e tenere conto anche dell'influsso sull'immagine del marchio.
TUTTODENTRO Contano di più i piccoli affinamenti estetici, che non modificano, anzi esaltano, la linea scultorea e personale, o i materiali di maggiore pregio all'interno? Questione di gusti. Di fatto, il linguaggio stilistico esterno trova conferma nell'abitacolo, conosciuto, sobrio nella definizione ma ricco di ergonomia e ricercatezze. Rimane il cruscottino tanto piccolo da far tenerezza, con le novità che si possono riassumere sotto due parole: tecnologia e lusso aggiuntivi. Nuove combinazioni cromatiche per pelle e finiture che possono spaziare dall'alluminio al "grigio perla cromato". E soprattutto affinamenti per la rotellona dell'I-Drive, ora più ergonomica e gommata per aiutare nella presa anche quelli con le mani scivolose. E sempre il sistema multimediale di bordo guadagna sei memorie veloci predefinibili a discrezione del pilota. Ma siamo solo all'antipasto.
GUARDA LONTANO Anche l'Head Up display, disponibile come optional e già ammirato sulla M6 e su auto di tali prestazioni e lignaggio fa la sua figura. Intanto perché se si va forte si può guardare la strada senza distrazioni. E poi perché si tratta pur sempre ditecnologia aeronautica, che nasce per agevolare nel controllo del mezzo i piloti di caccia supersonici.
TUTTOSOTTO Come contorno arriva tanta (troppa?) tecnologia sottobordo. Dall'Active Steering al Cruise Controlintelligente con funzione stop&go che, tramite radar, decide se aiutare o anticipare la frenata per evitare pericolose conoscenze con chi (pochi presumibilmente) si trova davanti. Se qualcuno corresse il rischio di addormentarsi e cambiare corsia involontariamente, troverà un fedele alleato nel sistema che, facendo vibrare la colonna dello sterzo, ne ridesterà l'attenzione. Sistema di navigazione "up to date e a comandi vocali" con informazioni sul traffico in tempo reale e hi-fi con prese Usb e Aux per l'Mp3 generation rientrano nei must. A questi livelli le plance disadorne metterebbero tristezza.
ATTIVA Il rinnovamento poco appariscentealla vista e al tatto ha in realtà inciso moltissimo sul quadro dinamico. Un esempio per tutti al reparto sospensioni: sono tutte in alluminio, coadiuvate da sistema di controllo di stabilità comprensivo di sistema per ridurre il sotto-sovrasterzo troppo invasivo in curve affrontate alla garibaldina, comunque sempre disattivabile. Per i palati fini arriva il pacchetto "Dynamic Drive": la meccanica qui si fonde con l'elettronica, le barre stabilizzatrici diventano attive e si posizionano nel modo corretto per ridurre "virtualmente" al minimo il rollio della corpulenta Coupé. Da Gran Turismo a sportiva di razza.
LINE UPANCHE ECOLOGICA La formazione dei propulsori, trova la massima espressione nella motorizzazione top di gamma 650i: 4,8 litri con 367 CV e 490 Nm di coppia. Nuovo pure il sei cilindri in linea 3,0 litri da 272 CV
e 320 Nm con iniezione diretta di benzina ed esercizio a miscela magra. Si conferma l'attenzione di Monaco per una sportività sostenibile, con il sistema di recupero dell'energia in frenata, il comando dei gruppi secondari in dipendenza del fabbisogno effettivo e il differenziale ottimizzato per ridurre le perdite di attrito, standard su tutta la gamma.Non si tratta solo di parole: la riduzione del consumo di carburante arriverebbe al 5% (l'otto cilindri) e 15% (il sei cilindri) rispetto ai
modelli precedenti.
SUPERCAR A GASOLIO La vera chicca è però il diesel twin turbo da 286 cavalli, un sei cilindri in linea tutto d'alluminio, tre litri di cilindrata, twin turbo e common rail di terza generazione con 580 Nm di coppia. Roba da muscle car. Scelta dissacrante o tremendamente snob? Lo diranno i parcheggi dei Golf Club.
SUPERCAMBIO Anche la scelta sul tipo di trasmissione merita attenzione. Oltre ai paddle al volante il nuovo automatico a sei rapporti - di serie sulla 650i - offre la modalità sequenziale e automatica tramite selettore e il bonus del bottoncino magico "sport". Le cambiate diventano secche, il servosterzo si tara sull'andante con brio e pure il pedale del gas diventa più sensibile. Rimane comunque il classico manuale sempre a 6 marce.
PELLE AL SOLE Chiudiamo con due autentici sfizi. Se scegliete la cabrio sarete felici di sapere che potrete disporre di unapelle studiata apposta per evitare il riscaldamento della stessa e delle vostre parti meno nobili sotto il sole (nell'ordine anche di una decina di gradi centigradi rispetto al pellame tradizionale). Mentre, sempre se volete avere il massimo arriva - anche qui retaggio del mondo militare - il sistema night vision con telecamerain grado di riconoscere il calore. Il prodigio rimanda sul display di bordo (utilizzato anche dal navigatore) le immagini di animali, uomini, donne o oggetti "caldi". Vedendo in anticipo e al buio ciò che i nostri occhi potrebbero vedere solo molto dopo (fino a 300 metri di portata). Vietati i doppi sensi. La nuova Serie 6 rimane futurista, fedele a se stessa e si imbottisce di tecnologia. Chi offre di più?