Spinta da un motore tre litri biturbo da 340 cv, la BMW Serie 1 M Coupé promette prestazioni e guidabilità da sportiva Doc. Tre i colori disponibili: bianco, nero e arancione scuro.
SCUSATE IL RITARDO Meglio tardi che mai. Dopo essersi fatta attendere a lungo, arriva finalmente sul mercato la BMW Serie 1 M Coupé, che probabilmente finirà ribattezzata in men che non si dica M1, per evidente assonanza con le sorelle maggiori M3, M5 e M6. Ed è proprio con questi modelli che si può cogliere un’evidente continuità, di pensiero e prima ancora stilistica.
DIETRO LA TENDA La cura M giova non poco alla Serie 1 Coupé, le cui versioni più tranquille fanno una certa fatica a far girare la testa. Questa variante messa giù da guerra ha invece un notevole potere ipnotico e, da qualunque lato la si guardi, sprizza grinta da tutti i pori. La vista più suggestiva è senza dubbio quella frontale, per merito dello sguardo truce dei fari bixeno con luci diurne e Led e, soprattutto, della nuova grembialatura. Nella parte bassa si spalancano infatti tre ampie prese d’aria che nascondono anche una chicca aerodinamica, chiamata Air Curtain e solitamente riservata alle macchina da corsa. Due condotti “sparano” una lama d’aria nella zona delle ruote, creando appunto una specie di “tenda” invisibile che impedisce la formazione di vortici e migliora l’efficienza.
SPALLATISSIMA Lungo la fiancata della BMW Serie 1 M Coupé tengono invece banco le tipiche branchie, le nervature e i passaruota, che sono ben più in carne del solito e si allargano per star dietro all’aumentodelle carreggiate e continuare a dare un tetto ai cerchi da 19”. Metro alla mano, la larghezza complessiva cresce di 55 mm rispetto alla 135i, per un totale di 1.803 mm, mentre lunghezza e altezza sono rispettivamente di 4.380 e 1.420 mm.
FIATO ALLE TROMBE Anche il lato B cattura gli sguardi, con l’andamento movimentato del paraurti, l’estrattore che sembra disegnare una M nera e una doppia coppia di terminali di scarico tondi. A dar fiato a queste trombe è il noto e pluripremiato sei cilindri tre litri sovralimentato con il sistema TwinPower Turbo (dotato quindi di una coppia di piccole turbine a bassa inerzia) e alimentato da un sistema di iniezione diretta. Sulla BMW Serie 1 M Coupé è portato a erogare ben 340 cv a 5.900 giri ma il dato più impressionante è quello relativo alla coppia massima, che si attesta stabilmente a 450 Nmtra i 1.500 e i 4.500 giri. E grazie all’azione di un overboost questo valore può salire per qualche momento di ulteriori 50 Nm.
CHE NUMERI! Passando dal banco dinamometrico alla strada, i numeri continuano a impressionare. Per lo scatto da 0 a 100 si parla di un crono di 4,9 secondi mentre per raggiungere i 200 servono 17,3 secondi. Insistendo sull’acceleratore si raggiungono di slancio i 250 km/h ma qui la centralina entra in gioco e tarpa le ali quando invece il motore avrebbe ancora molto da dare. Prestazioni assolute a parte, la BMW Serie 1 M Coupé promette grandi cose anche sul fronte della guidabilità, complice il peso contenuto in soli 1.495 kg, per un rapporto peso/potenza di 4,4 kg/cv.
UN AIUTO DAL CHIP Le sospensioni anteriori a doppio snodo e quelle posteriori a cinque bracci sono realizzate per buona parte in alluminio, così come gli ammortizzatori, mentre le barre di torsione hanno una leggera struttura tubolare. Nel misto il vero asso nella manica della BMW Serie 1 M Coupé si annuncia però il differenziale M, un autobloccante che promette una notevolissima motricità in uscita di curva. Per sfruttare al meglio le potenzialità della macchina, a Monaco mettono a disposizione anche un’evoluta elettronica che può gestire stabilità e trazione su più livelli d’intervento attraverso il tasto M Dynamic Mode (o MDM per i più intimi), fino all’esclusione totale di tutti i controlli per i maghi del controsterzo.
SU MISURA La BMW Serie 1 M Coupé è proposta in tre colorazioni: il bianco, il nero e l’arancione scuro, che si vede nelle foto e che viene ripreso dalle cuciture dei sedili sportivi in pelle nera. Visto il taglio di questa versione, la dotazione bada soprattutto al sodo, con un climatizzatore e uno stereo “base”. In ogni caso, chi volesse personalizzare l’equipaggiamento trova pane per i suoi denti, con un menù di optional molto ricco, che spazia dai sensori di parcheggio al navigatore con comando iDrive, passando per i fari adattivi.