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Concept car:

BMW M3 Concept


Avatar Redazionale, il 13/03/07

17 anni fa - Prova generale di sportiva

Per ora a Monaco si ostinano a chiamarla concept e guai a contraddirli. Il prototipo visto a Ginevra ha però un'aria definitiva che più non si può e fa intuire che si avvicina il momento per una staffetta in listino.

FUOCHINO! La versione non è ancora quella definitiva ma ormai dovremmo quasi esserci. Dopo una gestazione quanto mai lunga, alla BMW hanno deciso di dare agli appassionati un assaggio di quella che è una tra le sportive più attese, ovvero la nuova M3. Per ora l'etichetta è ancora quella di Concept Car ma a quelli dell'elica che pronunciavano a Ginevra queste due parole si allungava un po' il naso. Inutile per loro negarlo: la M3 che entrerà in produzione sarà la fotocopia di quella che si vede in queste prime immagini.

SIMILE, NON UGUALE Rimpiazzare l'attuale M3 non sarà un'impresa facile, visto il suo eccezionale equilibrio, ma alla BMW hanno avuto tutto il tempo per fare le cose per benino e non c'è motivo per dubitare della bontà del risultato finale. Il prototipo esposto a Ginevra nasce ovviamente dalla base della Serie 3 Coupé ma già al primo sguardo appare evidente che il lavoro della BMW M GmbH ha ha reso la linea molto più cattiva. La sagoma è simile ma per fare la conta dei pezzi in comune bastano le dita di una mano: oltre alle luci, uguali sono giusto le due porte e il cofano del bagagliaio.

FAUCI APERTE Per il resto cambia tutto. Il frontale rinuncia addirittura ai fendinebbia per spalancare al massimo le prese d'aria e rinfrescare le idee al possente V8 che troverà posto sotto il cofano in alluminio. La sua linea è movimentata da un'inquietante gobba e da due piccole aperture, che fanno il paio con le due branchie che si aprono nei parafanghi anteriori. La M3 è frutto di un attentissimo studio aerodinamico, che non impone il ricorso ad appendici troppo vistose.

DIETA FERREA Sulla coda è applicato un piccolo spoilerino, mentre un po' più appariscenti sono il diffusore sotto il paraurti e le minigonne che fanno da trait d'union tra i cerchi da 19". Il tetto ha un taglio simile a quello della coupé vulgaris ma qui è realizzato in fibra di carbonio rinforzata (nome in codice CFRP), proprio come sulla M6. L'impiego di materiali superleggeri non finisce qui, visto che su questo prototipo anche le fiancate sono in materiale sintetico, per una miglior distribuzione del peso vicino al baricentro. Per ora altro non si sa ma per far venire l'acquolina in bocca, ce n'è più che a sufficienza...


Pubblicato da Paolo Sardi, 13/03/2007
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