Una crisi, quella dei semiconduttori, totalmente inaspettata: iniziata con la pandemia, sta poco alla volta mettendo in ginocchio il settore dell’auto, costretto a rinviare - a volte anche di mesi - le consegne dei nuovi modelli per la scarsa disponibilità dei sempre più fondamentali microchip. C’è chi è costretto a rinunciare alle sospensioni pneumatiche, chi al cruscotto digitale, chi deve proprio tagliare la produzione.
CHIP A IOSA Per cercare di correre ai ripari, BMW - che ha problemi di forniture per i touchscreen di molti modelli - sta cercando una soluzione radicale al problema, ma soprattutto di lungo termine: la casa di Monaco di Baviera ha infatti appena firmato un accordo con Inova Semiconductors (azienda che sviluppa microchip) e GlobalFoundries, uno dei principali produttori di semiconduttori. Sulla base di questo accordo, BMW si assicura la fornitura di diversi milioni di microchip ogni anno, che verranno utilizzati nella tecnologia a LED smart introdotta sulla nuova BMW iX, e che debutterà presto su altri modelli della gamma. Il costruttore fa anche sapere che sono cominciate le consegne del suo nuovo SUV elettrico, che abbiamo provato qualche settimana fa.
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UN FUTURO PIÙ ROSEO “Stiamo cercando di migliorare le partnership nei punti più nevralgici della nostra rete di fornitori, pianificando i volumi direttamente con produttori e sviluppatori di semiconduttori. Questo ci permette di essere più affidabili nelle pianificazioni”, ha dichiarato Andreas Wendt, responsabile Acquisti e Rete Fornitori del gruppo BMW. “Questo accordo testimonia l’impegno per la costruzione di una catena di fornitori più robusta, che ci permetta di tornare a bilanciare domanda e offerta”.