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Bertone Suagnà


Avatar Redazionale, il 11/03/06

18 anni fa - Sotto c'è la Fiat Grande Punto

Look esclusivo, un tetto che compare e scompare e quattro posti veri. Ecco come una una delle più grandi firme del made in Italy è riuscita a trasformare la Grande Punto nella più comoda delle Coupé-Cabriolet. Andrà in produzione?

SCRUPOLOSA Si inizia dal nome e non potrebbe essere altrimenti. Suagnà, che proprio benissimo non suona, almeno nell'idioma italico. In piemontese invece significa "lavoro scrupoloso". E distingue una proposta di Coupè Cabriolet non solo giovane e spigliata ma curata fin nei minimi dettagli. Su base Grande Punto.

DISCUSSIONE

Bella? Brutta? Strana? L'immagine della Suagnà è di quelle toste, nel senso che non si tratta di una banale operazione di taglia e cuci con annessi stiracchiamenti, come spesso capita con le cabrio derivate delle compatte di serie. La proposta degli stilisti torinesi è magari forte, a tratti discutibile. Ma anche innovativa, sia nel design di particolari sia nella definizione di alcune soluzioni esclusive per la guida en plein air.

STILE BERTONE

La Suagnà non è che l'ultima proposta in ordine di tempo pensata dalla Carrozzeria torinese per il Gruppo Fiat: tra prototipi e prodotti di serie, in oltre 90 anni di storia Bertone sono state 45 le vetture realizzate con il logo torinese sul cofano. Non c'è quindi da stupirsi se il lavoro di stile fatto attorno alla Suagnà ha portato come risultato finale a un design molto personale. Non ha il motore centrale e la base meccanica è quella di una compatta del segmento B. Tuttavia l'immagine è più esotica rispetto alle trasformazioni che conservano in gran parte lo stile originale.

MADE IN ITALY

La Suagnà parla chiaro: non solo stile e lavoro di carrozzeria, ma anche ricerca di soluzioni visive e grafiche originali. Come i gruppi ottici monocromatici a sviluppo verticale, parte integrante di elementi grafici a boomerang. Ad un primo sguardo sembra manchi qualcosa e invece c'è tutto. Questa soluzione, unita ad un profilo del cofano puntuto, regala aggressività già nella vista frontale e di tre quarti anteriore.

FUGA IN AVANTI

Ma è l'insieme a riuscire molto atletico. Complice una linea di cintura che, partendo dal cofano, si alza progressivamente e senza soluzione di continuità fino al posteriore. La Suagnà grazie alla fuga delle masse spostata in avanti, richiama l'immagine, magari scontata ma sempre evocativa, di uno scattista pronto ai blocchi di partenza. La linea di cintura alta serve anche a mascherare, per quanto possibile, uno deitipici difetti delle coupè cabriolet: i sederoni debordanti, che servono a fare spazio ai tetti rigidi ripiegabili. Grazie allo sviluppo verso l'alto questo sgradevole inconveniente viene minimizzato e la linea è un continuum armonico dall'inizio alla fine. E' vero che il classico tetto in tela consente una libertà stilistica maggiore, ma il mercato preferisce nettamente il metallo, più pratico e rassicurante, quindi...

SCALFATURE

Per attenuare la linea molto muscolosa e dalla cintura alta, giocano poi un ruolo rilevante le scalfature sulla fiancata, che partono poco dopo la portiera anteriore e che snelliscono una silhouette altrimenti troppo pesante donando al tempo stesso dinamismo. Gli specchietti, dal disegno ricercato, sono rigorosamente scuri, in omaggio ad una scuola di pensiero che vuole dissimulate le appendici che non costituiscono parte integrante della carrozzeria. Tocchi da artista. Trucchi del mestiere?

CODA MUSCOLOSA La coda è importante

e, come il frontale, sviluppata in verticale. Gioca sul trattamento pieno delle superfici, incorniciata dai fanali, per lasciare gloria al logo Fiat. La superficie piena è bucata solo vicino all'asfalto, per fare spazio agli sfoghi d'aria e ai doppi tubi di scarico centrali. La Suagnà calza scarpe grosse. Talmente grosse che a dirlo fanno impressione: proporre cerchi da 18 (e pneumatici 255/45) su una compatta del segmento B, solo 5 anni fa, avrebbe assicurato il manicomio agli ideatori. Ma le tendenze sono queste e, guardando l'aspetto estetico, oltre quello dinamico, bisogna dire che la linea muscolosa del prototipo esige ruote all'altezza che nel contesto sembrano tutt'altro che esagerate.

QUATTRO POSTI VERI

In Bertone ci tengono a sottolinearlo, anche perché è una caratteristica quasi esclusiva fino a oggi: la loro interpretazione della Grande Punto CC offre 4 posti veri. Nel senso che quelli posteriori non sono solo pro forma e riservati agli gnomi come, bisogna dirlo, capita sulle CC della categoria B, sempre che ci siano. Merito della base generosa della terza generazione Punto che, assieme ad attenti studi volumetrici, è in grado di offrire spazio vero e, conseguentemente, grande versatilità d'uso.

98 PERCENTILE

Ma la cura degli spazi vivibili dell'auto non finisce qui. In Bertone coltivano una lunga tradizione storica nella curadegli interni. Ergonomia e qualità di vita a bordo sono tra le priorità. E se la fila posteriore potrà dunque ospitare corporature standard senza timori, all'anteriore i posti sono stati ottimizzati anche per i passeggeri di taglia piu' alta. 95 percentile è la misura magica su cui sono state tarate le misure.

HI-TECH

Un'immagine esclusiva si costruisce non solo all'esterno, ma anche dentro. Un po' come le case, non basta la facciata. E la Suagnà offre interni originali, con un arredamento sportivo ma elegante al tempo stesso. Un esempio sono i sedili anatomici, disegnati su commissione per questo modello, rivestiti nella fascia centrale con un tessuto hi-tech e con fianchetti laterali in pelle dall'effetto stropicciato. Roba da collezione primavera-estate. Rivista anche la grafica della strumentazione in chiave sportiva.

DUE PEZZI

Anche alla voce sostanza, qualità e tecnologia il prototipo made in Bertone sembra avere le carte in regola. A cominciare dal tetto, vero cuore della trasformazione, realizzato dalla Car Top System, azienda tedesca specializzata in questo genere di operazioni. Ma le sorprese non finiscono qui. Tanto per cominciare il tetto rigido è diviso in due parti, il che rende superflua la cappelliera. E si apre elettricamente come su ogni CC.

TRIMODALE

La grande sorpresa sta nel fatto che premendo un tasto è possibile far scendere anche il solo lunotto, indipendentemente dal tetto. Grazie a questo artificio, che sembra un dettaglio, ma non lo è, si può optare per tre soluzioni diverse. Tetto chiuso, se si vuole guidare una coupè. Tetto aperto, se si vuole guidare un cabriolet. Lunotto giù e tetto alto, se fa freddo o si vuole dare un'arieggiata all'abitacolo senza rischiare un'insolazione o, peggio, Rimanere assiderati. Trimodale? Sicuramente e' una soluzione interessante e unica per la categoria. L'avesse avuta Calboni mentre scarrozzava la Silvani, il povero Fantozzi seduto dietro non sarebbe arrivato tutto incartapecorito a Cortina... Last but non least il lunotto sale pure a tetto aperto, per funzionare a mo' di frangivento, per di più elettrico e integrato. Miracoli dell'ingegneria moderna...

GRANDE PUNTO, GRANDE CC?

La Suagnà supera di slancio i quattro metri (4,173 per l'esattezza) e dovrebbe completare la ricetta per una grande CC. Le altre misure parlano di un'altezza di 1,38 metri, di una larghezza di 1,77 m e di un passo di 2,511. Non troppo piccola e sacrificata, come ad esempio una Tigra Twin Top, e neppure esageratamente grande per un utilizzo giocoso, agile e cittadino come le derivate dalle compatte del segmento C. Tipo Peugeot 307 per intenderci.

MUSICA Difficile sbilanciarsi se

, tra le proposte sul tavolo, sarà proprio la Suagnà a dare il via al progetto Grande Punto CC. La storia però è a favore dell'atelier pedemontano: l'unica versione open air della Punto fino ad oggi prodotta, la prima serie, era griffata proprio da una "b" stilizzata sulla fiancata. Ma nulla trapela da Corso Marconi. Di certo, se il prototipo Bertone vincerà la competizione per arrivare dai concessionari Fiat, si potrà dire che, anche per le coupè cabriolet, la musica è cambiata.

Pubblicato da Luca Pezzoni, 11/03/2006
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