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Controversie

Cinesi "copioni"? Non più. Eccetto qualche...ricaduta. Il caso Mini


Avatar di Lorenzo Centenari, il 10/02/23

1 anno fa - Un'utilitaria elettrica identica a Mini Classic. Ma interviene BMW

Auto elettrica cinese identica a Mini classica, BMW vince ricorso
Il brevetto di Beijing Estek Technology di un'utilitaria elettrica identica spiaccicata a Mini Classic. Ma interviene BMW

Che a disegnare automobili dall'aspetto gradevole, anche agli occhi di noi occidentali, i cinesi abbiano ormai imparato, le testimonianze si susseguono. L'antico vizio, tuttavia, di trarre ''ispirazione'' dai modelli made in Europe, capita talvolta che torni a manifestarsi. Apprendiamo ora che una società di Pechino si è vista respingere la richiesta di copyright per un prodotto spudoratamente simile a un'icona del passato. Un prodotto che era un clone nientemeno che di Mini Classic. Come ha appreso dell'iniziativa, BMW ha sporto ricorso. E ha vinto. Ma non sempre va così.

OMBRE CINESI Il Costruttore in questione è Beijing Estek Technology, compagnia che a maggio 2022 sottopose al vaglio dell'Ufficio brevetti della Repubblica Popolare la proprietà intellettuale per un'auto elettrica, che tuttavia alla cara vecchia Mini assomigliava in modo inquietante. Non solo, infatti, ne ricalcava la forma generale della carrozzeria, ma anche ne replicava alcuni dettagli come i cardini delle portiere nascosti, la griglia del radiatore, le luci posteriori e la luce della targa. Persino il tappo del serbatoio, qui inteso come coperchio della presa di ricarica.

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BOCCIATA A BMW sono fischiate le orecchie. Saputo dei piani di Beijing Estek Technology, a luglio 2022 ha presentato una richiesta per invalidare la domanda di brevetto. Richiesta accettata: secondo il magazine locale Autohome, l'Ufficio statale per la proprietà intellettuale avrebbe appena annunciato di schierarsi con la Casa tedesca. A Beijing Estek, tre mesi di tempo per rispondere alla decisione e insistere di Mini-non-Mini. 

DOPPIOPESISMO? Giustizia è fatta e a Monaco tirano un sospiro di sollievo, tuttavia è anche curioso notare come il medesimo Ufficio brevetti, in tempi non sospetti, sia stato felice di concedere il via libera al progetto di Great Wall di un altrettanto sfacciata copia carbone del Volkswagen Maggiolino, noto all'anagrafe come Punk Cat (vedi foto sopra) e commercializzato sotto il marchio Ora. Forse, la differenza è che il Punk Cat, almeno, ha cinque porte anziché tre: la Mini ''alla pechinese'', al contrario, di distinguersi dal proprio alterego british non sembrava proprio volersi impegnare.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 10/02/2023
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