Un'agevolazione a beneficio di chiunque, o un aiutino solo per gli utenti maggiormente bisognosi? Questo il dubbio che dovevasi risolvere a Palazzo Chigi in tema di misure di contrasto al caro carburanti, ovvero quel fenomeno che ormai da mesi affligge l'Italia a motore. E che non può più essere ignorato. Prezzi di benzina e diesel sempre elevati (al self la ''verde'' viaggia sempre oltre i 2 euro al litro): fallito il tentativo di mitigare i rialzi obbligando i gestori ad esporre quotidianamente i prezzi medi rilevati su scala nazionale, il Governo opta per il piano ''bonus''. Viene dunque scartata l'ipotesi di un nuovo taglio delle accise (provvedimento che da decreto Trasparenza è nelle facoltà dell'esecutivo, ma che non è tra gli obblighi, nemmeno in presenza dei rialzi delle quotazioni del greggio citati nel decreto stesso), in favore di un micro bonus benzina da 80 euro da distribuire ai nuclei familiari con Isee inferiore ai 15.000 euro. Previsto dal Dl Energia, il contributo una tantum verrà caricato sulla carta prepagata ''Dedicata a te'' da 382,50 euro attiva da luglio e dovrebbe raggiungere una platea di circa 1,3 milioni di di famiglie. Al bonus benzina, nella nota di aggiornamento al Def (la cui approvazione è in programma il 27 settembre) potrebbe aggiungersi il rinnovo anche per il 2024 del credito d’imposta fino al 28% sul gasolio per le imprese dell’autotrasporto. In attesa di conferme, la situazione alle stazioni di servizio al 26 settembre - sulla base dei dati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati da Staffetta Quotidiana - è la seguente. E non è affatto rosea.
PREZZI CARBURANTI AL 26 SETTEMBRE 2023
BENZINA Il prezzo medio della benzina in modalità self service è ora di 2,001 euro/litro (invariato rispetto alla rilevazione precedente), con le compagnie a 2,005 euro e le pompe bianche a quota 1,995 euro. Al servito, la benzina costa in media 2,136 euro (invariato), con le compagnie a 2,178 euro e le pompe bianche a 2,052 euro. In autostrada: benzina self service a 2,079 euro/litro, benzina al servito a 2,324 euro.
Al servito, diesel e benzina ben oltre quota 2 euro
GASOLIO Costante anche il prezzo medio del Diesel, che sempre con riferimento ai distributori self service fa registrare una media nazionale sempre di 1,939 euro/litro. Compagnie a 1,944 euro, pompe bianche a 1,929 euro. Al servito, il gasolio costa in media ancora 2,075 euro (+19 millesimi): compagnie a quota 2,118 euro, pompe bianche a 1,990 euro. In autostrada: gasolio self service a 2,024 euro/litro, al servito 2,280 euro.
GPL La media calcolata dal Ministero per i gas di petroli liquefatti in modalità servito si attesta a 0,712 euro/litro: compagnie a 0,722 euro, pompe bianche a 0,701 euro. In autostrada, GPL a 0,854 euro/litro.
Rispetto al 2022 il prezzo del metano è tornato ''umano''
METANO Infine, i prezzi del metano per auto, che a fine settembre, al servito, si colloca a 1,393 euro/kg (dato invariato): compagnie a 1,397 euro, pompe bianche a 1,389 euro. In autostrada, gas naturale a 1,519 euro/kg.
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Il primo rifornimento del 2023, per gli italiani fu un vero e proprio shock. Seconda sosta alla stazione di servizio: un altro colpo al cuore. In Manovra non venne approvata alcuna proroga del taglio delle accise su benzina, diesel, GPL, dal 1° gennaio scorso paghi il pieno a prezzo...pieno, ovvero al lordo delle accise originali, ovvero al lordo delle accise ante marzo 2022. Dal 1° dicembre 2022, il taglio delle accise su benzina e diesel già aveva subito un ridimensionamento, passando da 30,5 centesimi IVA inclusa a 18,3 centesimi IVA inclusa (da 10 centesimi a circa 6 centesimi per il GPL). Scaduto anche il mini-taglio di fine 2022, in un colpo solo a gennaio 2023 i prezzi conobbero una crescita automatica anche di 20 centesimi, col gasolio che (al servito) tornava a sfondare quota 2 euro. Tagli ''di ritorno''? Non pervenuti. In compenso il Governo, dopo aver aperto un'indagine per fare luce sulla legittimità di certe dinamiche commerciali, promise di ripristinare la cosiddetta ''accisa mobile'', impegnandosi a introdurre nuovi tagli qualora i prezzi aumentassero, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def. Per tutta risposta, arrivò lo sciopero dei benzinai del 25-26 gennaio. Dopo mesi di navigazione relativamente calma, dalla scorsa estate su benzina e diesel soffia nuovamente aria di tempesta.