La nuova ammiraglia sportiva di Ingolstadt nasce sotto il segno del Toro, ma l'astrologia non c'entra. Piuttosto che tra le stelle è meglio guardare sotto il cofano, dove scalpita un V10 nelle cui vene scorre sangue emiliano.
NASCONDINO Anche questa volta i designer Audi hanno giocato a nascondino. Per definire lo stile della nuova S8 hanno scelto ancora una volta la via dell'understatement, rinunciando a mettere un accento troppo deciso sulla grinta e a stravolgere le linee sobrie ed eleganti della A8. Non che la versione sportiva non sia riconoscibile, sia chiaro: gli indizi per capire che non si tratta della "solita" ammiraglia non mancano. Semplicemente nelle sue forme non c'è traccia di ostentazione o sfacciataggine.
A MUSO DURO A caratterizzare la S8 provvede soprattutto il frontale, che adotta l'ormai celeberrima mascherina single frame, qui movimentata però da una serie di listelli verticali cromati. La soluzione fa un po' il verso alla Shooting Brake, la concept che convive con la S8 sotto i riflettori di Tokyo, anche se sulla berlina di serie il colpo d'occhio è ben più sobrio. Ai lati si aprono due grandi prese d'aria con griglia a nido d'ape, mentre tre aperture più piccole si aprono al centro dello spoiler.
SCARPE GROSSE Le appendici aerodinamiche sono ridotte all'osso, con minigonne molto sobrie e solo un piccolo alettoncino integrato nel bordo del cofano del bagagliaio. Dalla coda ammiccano, a due a due, i quattro terminali di scarico, ben integrati in un paraurti del disegno pulito. Un po' vistosi sono giusto i cerchi, da ben 20", che calzano pneumatici 265/35 e dietro i quali fanno capolino i quattro dischi autoventilanti grandi come pizze d'asporto: quelli anteriori misurano 385 mm, quelli posteriori 335.
SCRITTA RIVELATRICE Anche i loghi sono alquanto discreti. Tuttavia, se l'occhio si sofferma sui parafanghi, s'imbatte in una scritta capace da sola di tradire la vera natura della S8: V10. E' lo stesso meccanico schema utilizzato dalle Formula1 e da sportive blasonate, come la Lamborghini Gallardo. E non tratta di una coincidenza: l'unità montata sotto il cofano della S8 è proprio cugina di quella della sportiva di Sant'Agata.
IL BELLO DELLA DIRETTA La S8 vede la cilindrata salire da 5,0 a 5,2 litri, grazie all'aumento di 2 mm dell'alesaggio, che passa da 82,5 a 84,5, mentre la corsa resta invariata a 92,8 mm. Sul fronte alimentazione trova applicazione la tecnologia FSI, con quindi iniezione diretta della benzina, abbinata a un sistema di geometria variabile dei condotti di aspirazione che incorporano valvole "tumble" a controllo elettronico.
GRANDI NUMERI La potenza massima è di 450 cv tondi tondi a 7.000 giri, con un picco di coppia di 540 Nm a 3.500 giri. Il 90% della coppia disponibile già a 2.300 giri promette un'ottima elasticità di marcia mentre sul fronte dell'accelerazione da 0 a 100 l'Audi parla di un tempo di 5,1 secondi. Anche sulla S8 la centralina è costretta a fare gli straordinari e impedisce di superare i 250 km/h. I consumi sono relativamente contenuti, con una media dichiarata di 13,9 litri ogni 100 km.
DIETA FERREA Simili risultati sono ottenuti grazie alla leggerezza della S8. Sottoposta a una rigida dieta a base di alluminio, la berlina tedesca ferma l'ago della bilancia poco sotto le due tonnellate, per l'esattezza a quota 1940 kg. Si tratta di un risultato lusinghiero, specie se si pensa che il reparto trasmissione è composto da un cambio automatico con funzione sequenziale tiptronic a sei marce e dalla trazione integrale permanente quattro, qui impiegata nella sua ultima e più raffinata versione. Questa invia di norma il 60% della coppia motrice alle ruote posteriori e il 40% a quelle anteriori ma in caso di necessità il differenziale centrale può variare tale rapporto, spostando in coda fino all'85% della coppia motrice, mentre sulle ruote anteriori la percentuale massima prevista è del 65%.
SI DA' LE ARIE A tenere le ruote della S8 ben incollate a terra contribuiscono le sospensioni pneumatiche adattive. Il loro fiore all'occhiello sono i quattro programmi di funzionamento (automatic, comfort, dynamic e lift), che consentono al pilota di affidarsi all'elettronica oppure di scegliere in prima persona quale taratura adottare, variando anche l'altezza da terra di circa tre centimetri. In generale, comunque, l'assetto è leggermente irrigidito rispetto a quella della gamma A8 per assicurare un maggior feeling di guida, complici uno sterzo più diretto del 10% e un cambio più rapido e secco negli innesti.
A PRIMAVERA La S8 arriverà sul mercato solo nella primavera del 2006, a un prezzo e con una dotazione di serie ancora da definire nei dettagli. Tra gli optional pare tuttavia certa la presenza dei freni in ceramica e di un impianto stereo digitale Bang & Olufsen con quattordici altoparlanti e due amplificatori. Standard dovrebbero essere invece, tra le altre cose, i proiettori autodirezionanti allo xeno, il sistema di controllo integrato MMI, i doppi vetri, i sedili in pelle elettrici e riscaldabili, il navigatore, le già citate sospensioni pneumatiche e il classico stuolo di airbag.