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Audi R8 V12 TDI


Avatar Redazionale, il 29/01/08

16 anni fa - Dalla pista alla strada

Dopo aver portato il diesel alla vittoria a Le Mans, la Casa di Ingolstadt lo fa debuttare anche nel mondo delle supercar. Le prestazioni che si annunciano fanno impallidire molte quotate rivali a benzina.

TABU' ADDIO Da tempo si va dicendo che le "strane coppie" formate da coupé o spider e da motori a gasolio sono sdoganate e ammesse anche nell'alta società delle quattro ruote. Una vera supercar turbodiesel è però un'autentica novità. A infrangere questo tabù è stata l'Audi, che a Detroit ha portato una R8 spinta da un inedito V12 6.0 TDI. Per ora l'etichetta che ha appiccicata addosso è ancora quella di concept ma l'impressione è che si tratti giusto di un proforma.

HI-TECH Con la cornice della R8 che non subisce modifiche radicali, l'attenzione è ovviamente concentrata sul motore. Per realizzare questo turbodiesel in Audi hanno messo insieme le esperienze maturate nelle competizioni con la R10 e il know-how di anni di sviluppo della linea TDI. Della meccanica vittoriosa a Le Mans ritorna soprattutto lo schema V12, mentre dal V6 3.0 TDI arrivano invece le misure di alesaggio e corsa (83 mm x 91,3),così come la distanza tra i cilindri (90 mm).

PARETI SOTTILI Complici l'angolo tra le due bancate di 60° e la catena di distribuzione montata tra motore abitacolo, gli ingombri del propulsore - che fa bella mostra sotto un pannello di cristallo - sono molto contenuti. Anche la lunghezza ammonta a soli 684 mm, appena 166 in più rispetto al V8 TDI 4.2 che Audi monta su A8 e Q7. Questo V12 è stato messo anche a dieta, per limitare al massimo il peso come si addice a una sportiva degna di tale nome. Il basamento è in ghisa grafitica vermicolare GJV-450, più rigida del 40% della ghisa vulgaris e due volte più resistente all'affaticamento. L'adozione di questo materiale permette di limitare lo spessore delle pareti, abbattendo così il peso.

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INIEZIONE DI POTENZA Il rapporto di compressione è pari a 16,0:1. L'impianto di alimentazione raggiunge pressioni fino a 2.000 bare sfrutta iniettori piezoelettrici a otto fori capaci di compiere fino a cinque iniezioni per ciclo. Due sono le turbine a geometria variabile - una per bancata - e due sono pure gli intercooler. Le valvole sono azionate da bilancieri a rullo a basso attrito. Grande attenzione è prestata anche alla turbolenza nella camera di scoppio, presupposto per una combustione efficiente e con un sound piacevole. Il tutto senza contare i benefici effetti sui consumi e sui gas di scarico.

FUTURO ANTERIORE Da questo punto di vista, in Audi si dicono pronti già a rientrare in quelli che saranno i presumibili limiti della norma Euro 6, che potrebbe entrare in vigore nel 2014. Parte del merito va a un nuovo dispositivo chiamato Clean Diesel che prevede l'utilizzo di un ulteriore catalizzatore a valle di quello ossidante e del filtro per il particolato, con la nebulizzazione di una soluzione di urea chiamata Adblue nei gas di scarico. Questa operazione scinde gli ossidi di azoto in azoto e acqua, abbattendo le emissioni nocive.

CIFRA TONDA Venendo invece ai numeri che più interesano gli sportivi, per la potenza massima si parla di 500 cv spaccati così come la coppia massima fa cifra tonda: 1000 Nm. Tale valore, tra l'altro, è raggiunto in tuta scioltezza stabilmente tra i 1.750 e i 3.000 giri. Passando dal banco prova alla strada, simili valori si traducono in uno scatto da 0 a 100 in 4,2 secondi e in una velocità massima ben superiore ai 300 km/h. Per mettere a terra tutta questa cavalleria, la R8 TDI adotta la trazione integrale quattro, con una ripartizione base della forza motrice per il 40% all'anteriore e il 60% al posteriore.

TOCCO DISTINTIVO Meccanica a parte, la R8 TDI concept si distingue dalle sue sorelle di produzione anche per diversi dettagli estetici, a partire dalla grintosa livrea "gracesilver". A catturare lo sguardo provvedono anche le ampie prese d'aria con griglia a rombi, i passaruota allargati e le fiancate più frastagliate, con aperture e tagli per rinfrescare le idee al motore. A portargli ossigeno c'è anche un'enorme presa Naca sul tetto, giusto in mezzo a due pannelli di vetro che danno luminosità all'abitacolo. Non mancano poi nuovi fari a Led capaci di emettere luce simile a quella solare e uno spoiler posteriore maggiorato. Non si vedono infine a prima vista ma meritano comunque un posto alla voce segni particolari l'assetto Audi Magnetic Ride e l'Audi Drive Select, il sistema di controllo integrato del motore e delle sospensioni con i programmi Dynamic, Sport e Race selezionabili direttamente dal volante. Ultimo ma non meno importante, l'impianto frenante con dischi ceramici e pinze a sei pistoncini.


Pubblicato da Paolo Sardi, 29/01/2008
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