Continua il gioco delle auto pronto-produzione travestite da concept. Ora tocca alla piccola con gli anell: la A1 si fa Sportback e offre cinque porte, altezza da crossover e portamento glamorous.
CONCEPT DAL METRO? Al salone di Tokyo, meno di un anno fa, Audi svelava la Metroproject, prima prefigurazione della piccola A1. Ora, sulla passerella del Mondial dell'Automobile di Parigi, arriva la A1 Sportback in versione concept. Le foto sono, al solito, fuggite sulla rete ma l'auto protagonista è né più e né meno la nuova piccola Audi. Toglietele qualche rifinitura da palcoscenico e, tempo un anno, la vedremo sulle strade.
POSIZIONAMENTO La compattissima con gli anelliaprirà dal basso la gamma, posizionandosi appena prima della A3, sia nel listino sia col metro in mano. La lunghezza sfiora i quattro metri (399cm per l'esattezza), la larghezza di è di 175cm e l'altezza di 140cm. Un tentativo di coprire la nicchia era stato fatto, invero, all'inizio del nuovo secolo con la A2, auto troppo in anticipo sui tempi e proprio per questo fatalmente incompresa, con i suoi bassi consumi e la leggera carrozzeria in alluminio. Qui si va sul sicuro.
PRATICA A colpire è subito il format. Abbandonato quello quasi da shooting brake della Metroproject, ci sono 5 porte e una volumetria da Sportback. Con il parabrezza che sale bene, un tetto poco rastremato e una linea del padiglione quasi da station. Tutto rassicurante per i fan degli anelli ma con misure bonsai, per recuperare verso l'alto quanto perso in lunghezza. Di sicuro una scelta alternativa anche a livello di posizionamento con, rispetto alle concorrenti ipotetiche tipo la Mini, l'arma della praticità in bella mostra.
MA PIACENTE Non manca il condimento glamour e tutto senza dimenticare la ricetta del successo Audi. Fatta, sempre e comunque, di linee suadenti e segni distintivi in grado di segnare la tendenza, tra discussioni di ammiratori e detrattori. Non mancano i fari accigliati, con un taglio deciso verso il centro, e i led a disegnare fantasie luminescenti. Il portamento trova fianchi alti, con le maniglie robuste e anche l'arco disegnato dai montanti rende l'idea di armonia e raffinatezza non disgiunte da spalle larghe.
MASCHERA DI FERRO La piccola terza luce sembra quasi un vezzo, mentre le ruotone con cerchi il lega a raggiera sdoppiata sono disposte alle quattro estremità. Rinnovata, o forse sarebbe meglio dire rinforzata pure la maschera di ferro, ufficialmente il "single frame", moderno feticcio dei frontali Audi. La cornice cromata guadagna un design quasi angolare e meno raccordato, mentre le barre in verticale disegnano un sorriso quasi cattivo. Vediamo se verrà normalizzata in fase produttiva.
INTERNI AMMICCANTI Come gli interni, che al momento sembrano ammiccare alle seduzioni da Salone ed esibiscono taglio e più di una suggestione in stile TT. Anche qui sono probabili aggiustamenti in corsa, ma il salto generazionale è evidente. Sotto il cofano del concept parigino alberga un TFSI da 1,4 litri, 150cv e 240 Nm di coppia disponibili tra i 1600 e i 4000 giri, accoppiato ad un motore elettrico da 20kW (27cv) capace di aggiungere altri 150Nm quando si accelera, per dare vita ad un ibrido da consumi ed emissioni record.
ARIA PULITA Così motorizzata la A1 Sportback impiega 7,9 sec nel 0-100 km/h, e raggiunge una velocità massima di 200 km/h. E tutto ciò con solo 92g/km di emissioni di CO2. Il motore elettrico, alimentato da batterie agli ioni di litio consente tra l'altro alla A1 di percorrere 100 km senza l'intervento del motore a benzina, riducendo di un ulteriore 30% sia i consumi sia le emissioni di CO2. Di sicuro sul modello di serie ritroveremo i TDI e TSI ad iniezione diretta e doppia sovralimentazione declinati in molti step di potenza. Per dipingere una piccola A1 con un carattere all'altezza.
GUARDALA IN GRANDE