Dopo la passerella di Villa d’Este ecco la Aston Martin V12 Vantage personalizzata da Zagato in versione corsa durante i test al Nurburgring. Guardala in HD.
SORPRESA SUL LAGO Dopo la recente passerella al Concorso di Eleganza di Villa d’Este dove si è aggiudicata il titolo di regina delle concept vincendo il Design Award for Concept Cars & Prototipes, la Zagato Aston Martin V12 Vantage si è subito calata nella parte per la quale è stata pensata. Nata per celebrare i 50 anni della DB4 GT Zagato, frutto della prima collaborazione tra i due storici marchi del mondo automobilistico, la coupé italo-inglese si è subito mostrata nella sua veste più cattiva, con i roll bar ed i vistosi estrattori che presto le serviranno per misurarsi in pista.
SCENDE IN PISTALa versione stradale, realizzata in pochi esemplari, verrà presentata infatti solo in un secondo momento. La vettura è invece già pronta per correre nella sua seconda competizione, la 24 Ore ADAC che si svolgerà il prossimo 25 e 26 giugno al Nürburgring, dopo che a fine maggio ha debuttato nella Quattro Ore VLN Series in livrea verde. Saranno due le creature di Zagato affronteranno la 24 Ore sullo stesso circuito tedesco, dove tra i piloti comparirà anche il Dr Ulrich Bez, amministratore delegato di Aston Martin.
COLLAGE ARTIGIANALE Anche in questo allestimento pistaiolo le linee della Zagato V12 Vantage mostrano tutta la loro originalità. Seppure non tradisca i lineamenti originali, il frontale sfoggia una griglia maggiorata, mentre il paraurti presenta dei volumi inusuali, realizzati tramite l’accostamento di ben sette pannelli di alluminio. Come da tradizione, infatti, la carrozzeria è realizzata artigianalmente, potendo così modellare superfici altrimenti impossibili nella produzione di serie. Lo stesso collage di pannelli è stato utilizzato anche nel tetto, dove si ritrova la firma del carrozziere milanese, con le due classiche bombature in corrispondenza dei passeggeri.
COLPO DI CODA Se nel frontale è ben riconoscibile la sua origine inglese, nella fiancata e nel posteriore tutto cambia. Il parabrezza diventa ora avvolgente, continuando nei finestrini laterali, mentre a ridosso dei passaruota anteriori si apre una profonda feritoia, da cui è possibile intravedere il battistrada degli pneumatici. Tutta rivista poi la coda, che abbandona i classici gruppi ottici a C a favore di due luci circolari. Alle forme morbide del cofano posteriore si contrappone la brutalità dell’estrattore in carbonio, da cui emergono due grossi scarichi da competizione.
PICCOLI RITOCCHI Nonostante l’accresciuta cattiveria estetica, sotto il cofano anteriore batte lo stesso propulsore montato sull’Aston Martin V12 di serie:il 6.0 litri V12 capace di 510 CV e 570NM di coppia massima. Qualche ritocchino per adattarsi meglio alla pista non poteva però mancare: la supersportiva di Zagato presenta infatti un roll bar integrale, un serbatoio da 120 litri, ammortizzatori Multimatic DSSV regolabili ed un immancabile impianto frenante da competizione.