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Aston Martin DB9


Avatar di Mario Cornicchia, il 15/09/03

21 anni fa -

Supercar ed eleganza spesso non vanno d'accordo. C'è sempre l'eccezione, però, che conferma la regola. Come l'ultima splendida creatura uscita dalla fabbrica di sogni di Newport Pagnell, nel Buckinghamshire.

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Se volete i 450 cavalli sotto il cofano di una supercar ma non volete circolare alettonati come su un biplano, la nobile e britannica Casa alata ha la soluzione. Non per nulla James Bond, che non rinunciava allo smoking nemmeno sotto la muta da sub, preferiva le Db, debitamente accessoriate da Q.

La Db9, ultimo gioiello Aston Martin, tiene fede alla tradizione di eleganza. Poche griglie, buchi e spaccature nella carrozzeria, soltanto la grande bocca di famiglia, qualche splendida griglietta a rete e le tradizionali branchie laterali. Ma la Db9 è levigata come un sasso di fiume, con un lungo frontale di rara bellezza, liscio e puntuto quanto basta. Una perla.

Semplice ed elegante anche l’abitacolo 2+2, con una larga fascia rivestita nella parte superiore da un pannello di legno dalle venature pregiate. Un display elettroluminescente (più visibile dei cristalli liquidi, assicura Aston Martin), pochi grandi comandi per la climatizzazione, una batteria di pulsanti per le funzioni audio dell’impianto Linn da 950Watt e, nella versione con cambio automatico, i pulsanti per inserire Drive, Parking, Neutral e Reverse ai lati del pulsante per avviare il motore.

Gli strumenti sono in alluminio, con una microperforazione che consente la visibilità delle spie di controllo, altrimenti invisibili quando spente. L’iniezione di capitali Ford è stata una cura efficace: una nuova sede a Gaydon, nuove risorse e la Db9 è la prima di una nuova generazione di Db.

Per evitare l’effetto cassaforte delle Aston Martin del passato, la Db9 è costruita in alluminio su un nuovo telaio denominato VH (Vertical Horizontal), il 25% più leggero di quello della più compatta Db7.

Sotto il lungo cofano, anch’esso in alluminio, batte il cuore V12 della Vanquish sottoposto a una dieta dimagrante di quasi 12 chilogrammi, con 450 cavalli e 570Nm di coppia massima all’80% disponibili già a 1500 giri. Quanto basta per trascinare i 17 quintali della Db9 fino a 300 km/h e fino a 100 km/h partendo da fermi in 4,9 secondi.

Due le opzioni offerte per il cambio in posizione transaxle, a sei marce manuale o sei marce automatico con ali al volante per i cambi marcia e pulsanti sulla plancia per le funzioni primarie. Differenziale posteriore a slittamento controllato e sistema di controllo elettronico di stabilità DSC di serie.

I circa 150 mila euro necessari all’acquisto, non sono sufficienti invece per ottenere di serie il navigatore satellitare, il cruise control, i sensori di posteggio e i sensori di pressione delle gomme. Disponibile dalla prossima primavera, verrà affiancata dalla versione convertible entro l’autunno 2004.


Pubblicato da M.A. Corniche, 15/09/2003
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