A vederla in faccia sembrerebbe la sorella maggiore della Honda Jazz, magari con un taglio degli occhi un po' diverso. Invece è una monovolume a tutti gli effetti, di quelle vere, grandi, con i sedili belli allineati su tre file. Una classicona insomma. Tanto da sostituire un must della produzione Mitsubishi, la mitica Space Wagon. In autunno il debutto in Europa.
FULL-SIZE Arriverà in Europa a settembre, in quel di Francoforte, poi sarà venduta sul mercato a partire dalla prima metà dell’anno prossimo. La formula è full-size in piena regola, arricchita con tutti i ritrovati che l’elettronica mette a disposizione – dai gadget agli schermi che sono quasi meglio del televisore di casa.
MOLTO GRANDIS Sfrigolio tecnologico a parte, rimane uno spazio che non si potrebbe mai compattare in quattro metri, neanche con dei sedili che fanno più movimenti di un ballerino del Bolscioi. La meccanica è degna della tradizione "Mitsu" e nell’abitacolo ci sono sette posti senza trucchi, perché l’ultimo divanetto scompare contro il pavimento, ma quando "riappare" è di dimensioni modello Voyager, o giù di lì.
TAGLIENTE A Tokio si affilano le armi, quindi. Ma anche con i frontali non si scherza: la faccina timbrata dai Tre Diamanti è fra le più "taglienti" viste finora (dite ai bambini di stare attenti), anche se il nuovo corso promette bene. Vedi l’Outlander, che con quel naso prominente non può essere scambiato per nessun altro. La Grandis invece risponde a chi aveva sempre voluto un muso così sul suo vetturone e apprezzerà l’aria un po’ da carico, un po’ da qui-qualche-sgommata-ci-scappa.
TUTTO DOPPIO Due gli allestimenti proposti in Europa, due i paraurti che fasciano il frontale – sobrio per la Elegance, con i fendinebbia tondi e incassati per la Sport. Moltissime, a detta della Casa, le combinazioni in cui si potranno incrociare accessori, colori, tessuti. Roba da far impallidire Via Montenapoleone. Ma dato che i giapponesi la sanno lunga, ci saranno le varianti già "consigliate", e le due ambientazioni di base radica/plastica chiara e alluminio/scura.
WIRELESS Dentro, oltre a tavolinetti, portabicchieri, scomparti, vani portaoggetti e ripostigli vari, c’è il sistema di car-entertainment che riporta l’atmosfera domestica per le ultime due file, con il suo bel corredo di TV, DVD e videogame, più schermo centrale e cuffie wireless.
TELECAMERE/1 Il conducente avrà anche lui qualcosa da guardare, e non sono i pulsantini ellittici che tempestano la console centrale, su cui sembra che gli stilisti abbiano "ritagliato" il selettore del cambio automatico. Infatti, alzando un po’ gli occhi, si vede il display del navigatore che, dopo aver caricato le foto dell’ultima gita fuori porta come videata iniziale, adesso rimanda le immagini della telecamera per la retro.
TELECAMERE/2 Ma un’altra intelligente cam, anzi due, sono installate anche nello scudo anteriore. Non solo perché così per far brutta figura in manovra bisogna essere appena scesi da una Smart, ma soprattutto perché il campo visivo del guidatore aumenta e si evitano brutti incontri agli incroci ciechi, specialmente con i parafanghi altrui. Anche i passanti all’uscita dei garage ringrazieranno.
SORPRESE I ripetitori delle frecce che graffiano gli specchietti (stile Mercedes) e i fari posteriori "misti" led-lampadine sono gli ultimi effetti speciali, poi si passa alla tecnologia quella vera. MIVEC si chiama il sistema di fasatura variabile by Mitsubishi, capace dopo i 3500 giri di cancellare i diagrammi di erogazione e disegnarli di nuovo. L’unità a cui è associato al momento è il 2.4 benzina da 160 CV che ha fatto il suo debutto sull’Outlander, ma la gamma motori non è ancora stata definita quindi non si possono escludere sorprese. Compreso un diesel.
FINEZZE Fra il propulsore e le ruote, almeno con il "quasi due litri e mezzo", può esserci anche la trasmissione automatica/sequenziale INVECS-II a quattro marce, che sarebbe un’altra chicca nipponica se non fosse per quel numero prima della parola "marce". Sotto il pianale inedito, invece, sospensioni a quattro ruote indipendenti (non si parla di retrotreno multilink, però) e trazione che volendo può anche essere integrale Multi-Select.
RASTREMATA Insomma, se non basta più chiamarsi Space Qualcosa per avere successo, sembrerebbe che la Grandis nel bagagliaio abbia comunque tutto il know-how che ci si aspetta. E poi, se hanno scelto quel nome non è mica un caso: basta guardare la fiancata, quattro metri e 75 di estensione con finestratura rastremata che le dà ancora più slancio.
LE ALTRE C’è di che confrontarsi con altre competitors che spalmano un bel po’ di centimetri sulle lamiere: Renault Espace per esempio (sui 4,68 m di lunghezza), e soprattutto Chrysler Voyager (4,80). Certo, ci sono anche tutte le altre, a partire da Ulysse e Phedra. Ma il classico è il classico.