Se ne sa poco, anzi molto poco. Un paio di foto svelano il frontale superteso e le grandi bocche che grigliano le fiancate dietro le ruote. C'è qualche dato tecnico giusto per solleticare un po' il palato. Ma niente di più. La nuova sportivissima tedesca pensata per dare i punti alle migliori supercar comincia così a fare la sua comparsa nello stile vedo - non vedo delle nuove tecniche di comunicazione. La sigla sarà anche nuova per alcuni, ma quel cognome dopo le tre letterine non lascia dubbi
LETTERE CLASSICHE Non fosse per il naso allungato e appuntito, per le prese d’aria che scavano il paraurti come una trivella petrolifera, la SLR potrebbe sembrare solo una SL con una lettera in più. Potrebbe, perché i vertici di Stoccarda dono andati a rispolverare successi sportivi del passato e hanno tirato fuori un nome che, quando le coupé con la Stella avevano le porte come le ali di un gabbiano, volava per le strade della Mille Miglia, del Tourist Trophy, della Targa Florio…
MCLAREN Non è il caso di chiedersi a quale "provincia" appartenga l’ultimo nome, neanche se l’unica cosa che si conosce degli anni ’50 è la 600 (quella del nonno, ovviamente). Molto meglio essere up-to-date e immergersi in una tecnologia che fa fare un passo indietro a tutte quelle auto che sbriluccicano di display a colori, fari poli-complessi-ellisoidali-xenoidi e volanti con più tasti di un videoregistratore. L’hi-tech qui è quello vero, passa per una meccanica sviluppata insieme a gente che porta la scritta McLaren sui cartellini.
CARBONIO E la collaborazione ha dato i suoi frutti: telaio e carrozzeria travasano la fibra di carbonio tipica di certi abitacoli (monoposto, argento e neri, particolarmente frequentati da signori che si chiamano Raikkonen o Coultard) in una struttura automobilistica di serie. Che non solo sarà più rigida e leggera di quasi tutte le stradali, a meno che non si chiamino Ferrari Enzo, ma farà felice anche chi guarda i risultati dei crash-test (si può mandare ad impattare anche un’auto così, sigh) grazie alle sue doti di deformazione programmata. Come dire, non c’è alluminio che tenga.
MATERIALI Una bella soddisfazione sapere di viaggiare avvolti da un po’ di Formula 1 – almeno nei materiali – e anche da un guscio che è un riferimento di sicurezza. In questo, si sa, gli ingegneri di Stoccarda non scherzano, e prima ancora di rivelare le doti del motore AMG parlano di freni in ceramica rinforzata che dovrebbero praticamente eliminare problemi di potenza o di fading, cioè surriscaldamento.
HANDMADE Sotto il cofano, invece, c'è un otto cilindri a V e un turbocompressore di ultima generazione, che soffierà forte ma non si sa ancora quanto forte. I dati di coppia e potenza verranno rivelati in autunno, cilindrata idem, insomma non ci sono ancora numeri su cui sbavare. Forse perché per il momento basta pensare che ogni motore è costruito a mano, montato pezzo per pezzo con bulloni e brugole, non seve altro.
TRE MESI Bisogna avere pazienza fino a settembre prima di ammirarla davvero. L’appuntamento per la presentazione ufficiale è al Salone di Francoforte. Solo allora si sapranno tutte le cifre: peccato che ci sarà anche il prezzo…
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