Evoluzione senza rivoluzioni. La Mercedes non smentisce quella che un po' da sempre è la sua filosofia e presenta una SLK completamente nuova ma che segue passo passo le orme delle altre sportive di famiglia.
SETTE Chissà… forse alla Mercedes hanno paura che per le auto esista qualcosa di simile alla crisi del settimo anno. Che sia questa o meno la causa, a Stoccarda hanno deciso di dare una bella rinfrescata al look della più piccola sportiva di casa, ovvero della SLK, proprio poco dopo il settimo anniversario del suo lancio sul mercato (fine 1996).
STESSA FAMIGLIA Per la nuova edizione la scelta è caduta su forme collaudate che ricalcano fedelmente quelle dei più recenti modelli inseriti nell’album di famiglia, con un design che rompe dunque con il passato ma…non con il presente. La linea richiama quella dolcemente a cuneo della sorella maggiore, la SL: nel posteriore gli spigoli scompaiono così definitivamente per lasciare spazio a tratti morbidi e tondeggianti, che trasmettono comunque una certa idea di muscolosità.
TAPIRO Decisamente più teso e filante è invece l’anteriore, che scende pian piano verso un frontale tagliente, nel bel mezzo del quale campeggia la stella a tre punte. A renderla evidente come non mai provvede una massiccia nervatura, simile un po’ al muso di un tapiro, che solca tutto il cofano svanendo come per magia in prossimità del parabrezza, secondo un tema stilistico già visto sulla SLR McLaren.
COUPE’-SPIDER La nuova linea sa essere anche funzionale, tanto che per la SLK dichiara valori record per la categoria sia sul fronte aerodinamico, con un Cx di 0,32, sia su quello della capacità di carico, con un volume utile di 208 e 300 litri, rispettivamente a tetto aperto e chiuso. Ah, già… il tetto! A parlare di quest’auto viene da dare per scontato il fatto che abbia il suo bravo tetto metallico pieghevole: in fondo è stato proprio la SLK a lanciare la moda delle coupè-spider e quanto la trovata sia furba lo testimonia il gran numero di realizzazioni uscite sulla sua falsariga. Quello che era dunque il fiore all’occhiello della prima SLK si ritrova nella nuova edizione, dove è anzi stato oggetto di varie migliorie. Il padiglione è ora più rapido a ripiegarsi e impiega soli 22 secondi a scomparire nel bagagliaio (all’occorrenza anche con comando a distanza inserito nella chiave, l’ideale per gli esibizionisti più incalliti…), dove risulta pure meno ingombrante che in passato.
FIATO SUL COLLO Sulla nuova SLK, tra l’altro, le possibilità di viaggiare anche d’inverno col vento nei capelli aumentano, senza che sia necessario imbaccuccarsi alla Totò e Peppino, con colbacchi e cappottoni. Ciò grazie alla presenza di impianti di climatizzazione raffinati e potenti oltre che di un innovativo dispositivo chiamato AIRSCARF, che dai poggiatesta provvede a inviare un flusso d’aria calda giusto nella zona delle spalle e del collo assicurando un po’ di teporino anche quando il clima suggerirebbe invece di starsene acquattati davanti al camino. Un nuovo status symbol che i proprietari di SLK difficilmente riusciranno ad occultare, esibendo le loro fluenti chiome anche a temperature (per gli altri) da congelamento immediato.
PIU’ ALLUNGO A rendere più comoda la vita a bordo è anche la maggiore disponibilità di spazio, resa possibile dall’incremento delle dimensioni generali: lunghezza e larghezza sono cresciute nell’ordine di 72 e di 65 mm mentre l’allungamento del passo è di 30 mm. Si può allora parlare di una SLK imborghesita? Sembrerebbe di no. Le sospensioni sono state riviste e le caratteristiche dello sterzo modificate per offrire più feeling nella guida sportiva mentre i cerchi (da 16, 17 o 18 pollici a seconda delle versioni) ospitano freni potenziati.
TRIO I motori disponibili sono tre e tutti, ciascuno a proprio modo, rappresentano delle novità. Nonostante infatti la denominazione e la potenza massima siano le stesse del passato, anche il 200 Kompressor presenta molti elementi nuovi, con l’adozione del raffinato sistema di gestione integrata Twinpulse che consente maggiore efficienza meccanica e consumi migliorati di un 8% circa.
MOZZAFIATO Si può invece parlare di vero fiocco azzurro per la SLK 350, che monta il nuovo V6 a 24 valvole con fasatura variabile sia all’aspirazione che allo scarico, capace di una potenza massima di 272 CV (+ 25% rispetto alla versione precedente) e di una coppia di 350 Nm (+ 13%) mantenuta stabile tra i 2400 e i 5000 giri. Con simili credenziali le prestazioni non possono che essere mozzafiato. Un dato su tutti: i 100 km/h vengono raggiunti da fermo in soli 5,6 secondi.
DISTANZA PREGO Ora viene da sorridere a pensare che la 350 sia la versione intermedia della gamma SLK… Al top se ne pone infatti una che porta una sigla che meriterebbe di essere introdotta da un rullo di tamburi: AMG 55. Qui le parole si fanno inutili, bastano i numeri: 360 CV, 510 Nme 4,9 secondi nello O-100! Una prestazione, tra l’altro, alla portata di tutti: per ottenerla bastano infatti un respiro profondo e un affondo deciso sull’acceleratore, senza nessun gioco di cambio e frizione. Merito del nuovo cambio 7G-Tronic, un automatico sequenziale a sette marce con pulsanti al volante. Attenzione, meglio allontanarsi di qualche centimetro: l’acquolina in bocca potrebbe bagnare la tastiera…