Operazione nostalgia per il marchio torinese che riLancia la propria immagine facendo leva sul fascino di un mito del passato. La vedremo per la prima volta a Francoforte e arriverà dai concessionari nel 2004. In numero limitato. Per ora.
Finalmente a un vero remake, di quelli che fanno venire la pelle d’oca per l’emozione solo al ricordo. Dopo aver bruciato sull’altare del marketing alcuni dei nomi più prestigiosi del passato, tipo Seicento, GTA, Quattroporte o Sprint come si appresta a fare l’Alfa Romeo (vedi servizio a parte) sembra infatti che a Torino questa volta abbiano imparato la lezione. Quella di Mini e di New Beetle, per citare gli esempi più eclatanti.
Le prime immagini solo eloquenti: la nuova Fulvia Coupé avrà lo stesso muso lungo dell’antenata, stesso abitacolo apparentemente piccolo ma spazioso a sufficienza per ospitare due adulti e lasciare posto eventualmente a due altri passeggeri, stessa forma compatta ed elegante, stessa linea spigolosa. Imponente il frontale, caratterizzato da due fari carenati e da una calandra con sviluppo orizzontale che richiama la vecchia Fulvia Coupé, in forte contrasto con quella attuale, quella della Thesis, per intenderci, poi riproposta sulla Phedra e presto sulla nuova Ypsilon.
Disegnata dal Centro stile Lancia, diretto dal novembre 2001 da Flavio Manzoni, un architetto cresciuto in casa Fiat, la nuova Fulvia sarà realizzata completamente in alluminio sul telaio della Barchetta Fiat. Sarà quindi a trazione anteriore come l'antenata e inizialmente prodotta in 2000 esemplari, destinati a quanto pare ad andare subito a ruba, e forse in un secondo momento (nel 2005?) ad essere prodotta in serie. Non è detto poi che a questa versione ne segua anche una High Fidelity, più sportiva, come fu in passato per la HF, dal 1966 al 1974 imbattibile sugli sterrati di tutto il mondo.
Il richiamo al passato è evidente anche nella forma della coda, tronca, come tagliata con un coltello, chiusa però alle estremità da due fari a mezzaluna che la percorrono seguendo la rotondità della linea esterna, ma che poco hanno a che fare con il vecchio modello. Unico richiamo i due punti luce rotondi, ripresi pari pari dalla HF d'antan. Conclude il remake l'assenza di paraurti sia avanti che dietro, e il nero dei cofani anteriore e posteriore, come d'uso su alcune versioni corsa.
L’idea di costruire una versione sportiva derivandola dalla berlina di serie prese forma nel 1965 quando la Fulvia Coupé venne presentata al salone di Torino. All’epoca montava un motore V4 di 1216 cc, con 80 Cv di potenza massima e una velocità di 160 km/h. La carrozzeria era in acciaio con cofani e porte in alluminio, come a preannunciare il successivo impegno nelle competizioni. Due comodi posti anteriori e un divanetto di fortuna posteriore permettevano di viaggiare anche in quattro, avvolti in un abitacolo dal carattere sportivo ma che non disdegnava la pelle su sedili e portiere e il legno di mogano sul cruscotto e sul volante.
La prima HF arriva nel 1966, la potenza sale a 88 cv a 6200 giri, la velocità a 174 km/h e il peso ridotto di 145 kg (da 925 a 780): vengono infatti eliminati i paraurti, i vetri laterali sono in plexiglas, i cerchi sono senza coppa di protezione e verniciati in avorio, la mascherina ha la griglia a maglie più larghe. La carrozzeria è rossa, con una fascia centrale che la percorre longitudinalmente. Compare per la prima volta la scritta Fulvia Coupé HF. Un tocco che la renderà particolarmente ambita tra i collezionisti. Anche perché viene prodotta in soli 435 esemplari.
Nel 1967 arriva la 1.3, denominata Rally 1.3 HF. La testata è colorata in giallo e blu, la potenza sale a 101 cv a 6400 giri. Viene prodotta in 882 esemplari fino al 1969.
Nel 1968, al Salone di Torino, fa la sua comparsa l’HF 1600. La cilindrata è salita a 1584 cc, la potenza a 114 cv a 6200 giri e una velocità dichiarata di 190 km/h. Era disponibile anche una versione modificata da 132 cv, ottenuti grazie a un diverso albero a camme. La 1.6 ha i cerchi in lega di serie, cambio a cinque rapporti + Rm, nuovi dischi freni, un radiatore più grande. Esternamente è riconoscibile per le dimensioni extralarge dei fari anteriori, da cui il nomignolo "Fanalone". E’ disponibile anche una versione lusso con finiture più ricercate, paraurti e modanature varie. Le stesse della versione "normale", la Fulvia Coupé S.
A fine 1969 il restyling della Fulvia Coupé, con nuovo frontale e quattro fari di uguale diametro. Cofani e porte non sono più in alluminio, il peso arriva a 900 kg. Tre le versioni: Base, Lusso e Corsa. La produzione continua fino al 1973 con 3960 esemplari costruiti.
Molto più tardi, nel 1987, un'altra Lancia prenderà il testimone dell'HF, si chiamerà Delta HF 4WD: altre vittorie, altri primati, ma questa è un'altra storia.
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