Linea aggressiva, V6 performante e dimensioni da Scénic per il primo SUV italiano. Il nome non evoca esattamente i paesaggi tipici di Arese e dintorni, lo stile da crossover compatto nemmeno. Ma anche se non veste classico come una 147, la scintillante protagonista dello stand Alfa potrebbe rivelarsi fondamentale per il successo del marchio almeno quanto la sua sorellina minore.
LIFESTYLE Se le due volumi a tetto basso (e assetto idem) sono sempre piaciute, adesso è – finalmente – tempo che quadrifogli verdi e cuori sportivi si fondano con una forma più attuale, più divertente, più da scampagnata con gli amici. È un lifestyle quello che si cerca di vendere sotto quella sigla orientale, non fa nulla che poi ci si ritroverà bloccati in ingorghi giganteschi o che probabilmente l’ostacolo più grande da superare sarà il marciapiede. L’importante è sapere di potersi avventurare su uno sterrato, e di poterlo fare infine con una Biscia sul cofano.
TELAISTICA E CAVALLI Anche perché la meccanica lo consentirebbe alla grande: la trazione integrale permanente con differenziale Torsen è veramente un bel biglietto da visita, niente a che vedere con i sistemi a cui il gruppo Fiat aveva abituato finora sulle 4x4. Si continua con delle sospensioni che, se danno quello che promettono, potrebbero assestare un colpo agli schemi più semplici di certe giapponesi: perché qui ci sono quadrilateri davanti e dietro, come su una coupé ad alte prestazioni. Il motore non è da meno, anzi su questo prototipo è lui che costituisce il pezzo forte, con i suoi 250 CV e la cilindrata di 3,2 litri. Numeri già visti da qualche altra parte? Sì certo, perché il propulsore è uscito dal vano di una GTA per prendere il suo posto sulla Kamal.
ASPETTO PRESTANTE Segnali forti quindi, che si vedrà se saranno confermati quando l’auto scenderà in strada. Per il momento bisogna limitarsi a guardare il corpo vettura muscoloso, elaborato, la linea di cintura che si piega a V a metà fiancata, i cerchi da 20 pollici. Fuori tutto la sport-utility è lunga 435 cm, dissimulati dalle curve e “chiusi” da una coda un po’ troppo netta, su cui spiccano i gruppi ottici come due trattini rossi. Il frontale invece propone una fanaleria non proprio da 156, ma ci sono le prese d’ariaper dare l’effetto-Alfa, mentre la larghezza di 186 centimetri farà la sua impressione – anche quando bisognerà parcheggiare a spina di pesce. Altezza di 162.
FUNZIONALE Misure non super-metropolitane, ma neanche da Grand Cherokee. Alla fine quello che la Kamal vuole offrire sono quattro ruote motrici tecnologiche e una mobilità da multispazio vitaminizzata, per questo il pacchetto (o packaging per i più english) è ben confezionato. Con una manciata di belle soluzioni da concept, come le portiere a libro o il tetto in cristallo, e qualche elemento più diffuso tipo il lunotto apribile separatamente, i sedili posteriori con ribaltamento a scomparsa, i vani portaoggetti che a detta della Casa affollano l’abitacolo. E un bagagliaio da 400 litri (stimati) che dovrebbe essere capace di accogliere le valige di cinque persone. A quando la trasformazione in auto di serie?