Bisognerà aspettare ancora circa tre anni ma alla fine l'attesa sarà premiata: da questa Acura - Honda NSX Concept prenderà vita la nuova generazione delle supercar della Casa di Tokyo.
A VOLTE RITORNANO Chi vuole esclamare un bell’“Era ora!”, faccia pure. Dopo lunghi anni di assenza, la Honda sta per tornare a cimentarsi con le sportive “vere”. In passato aveva deliziato i palati degli appassionati con le varie NSX, Civic, Type-R e S 2000, ma ultimamente la Casa di Tokyo ha sposato più la causa dell’ecologia, lasciando in un cassetto tutti i progetti delle macchine più performanti e spacciando come sportiva la tranquillissima CR-Z ibrida. Ora però il vento sta per cambiare e l’annuncio viene da Detroit, dove sfila la nuova Acura - Honda NSX Concept.
DOPPIA IDENTITA’ Il logo sul cofano dice che la macchina è firmata Acura ma questo è semplicemente il brand usato per il mercato americano. Quando, entro tre anni, la macchina sarà venduta anche dalle nostre parti, arriverà con il marchio Honda, pronta a rinverdire i fasti della progenitrice lanciata nel 1990. Appoggiata su cerchi anteriori da 19 e posteriori da 20”, la Acura - Honda NSX Concept sfoggia una linea tagliente e spigolosa, in cui sono protagonisti il frontale scollato a V con fari sottilissimi, le prese d’aria sui montanti alle spalle delle porte e la coda con l’estrattore e le ampie parti a rete, utili a placare i bollenti spiriti del motore. La lunghezza è di 433 cm, mentre larghezza, altezza e passo sono di 190, 116 e 258 cm.
GIOCO DI SQUADRA Quanto alla meccanica, cuore di questo prototipo è un V6 V-TEC a iniezione diretta montato in posizione centrale, che può contare su due “assistenti” molto qualificati. Per assicurare alla Acura - Honda NSX Concept il massimo della motricità e della guidabilità, i tecnici giapponesi hanno studiato infatti un sistema di trazione integrale chiamato Super Handling All Wheel Drive (o SH-AWD, per gli amanti delle sigle) che sfrutta due motori elettrici. Ciascuno di questi ultimi è collegato a una ruota anteriore ed è in grado di trasmetterle una coppia positiva o negativa, per migliorare la precisione di guida e l’accelerazione in uscita di curva. Grande efficienza è promessa poi anche dal cambio robotizzato a doppia frizione, a sua volta supportato elettricamente.