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A scuola con le Porsche


Avatar di Mario Cornicchia, il 30/03/03

21 anni fa -

Secondo alla gara con le Carrera Turbo. Un traguardo di cui andare fieri se le Carrera in questione non si guidassero con un radiocomando Comunque, mi sono difeso bene anche con le Carrera vere, sulla pista di Imola, con la nuova Driving School Porsche.

NIENTE TEDESCHI È festa quando in redazione arrivano certi inviti: due giorni in pista con le Porsche per provare la nuova Driving School della Casa. Non è la prima volta che capito a Imola a giocare con le Porsche ma con la nuova gestione Porsche mi aspetto di non trovare più la scarsa simpatia che pesava cupa sulla vecchia scuola. Cambia anche l’organizzazione, con quattro corsi di livello e di prezzo differente (da 550 a 3550€), che si uniforma agli standard europei

della Casa. Per fortuna, in Italia sono riusciti a imporsi e a evitare gli istruttori tedeschi…

ALLEGRIA L’accoglienza a Imola è festosa, con ricche secchiate di pioggia sul parabrezza che mi costringono al volo strumentale, seguendo passo passo le istruzioni del navigatore satellitare per trovare l’albergo, con qualche errore di rotta che mi porta nel labirintico posteggio di un ipermercato. Ma alla fine ci siamo, pronti a sederci a tavola per il cenone di benvenuto e a incrociare le dita (oltre agli occhi, causa le abbondanti libagioni) per il tempo.

COME A SCUOLALa sveglia è all’alba, con appuntamento alle 8.30 in pista. Dietro alle lenti scure si intravede qualche occhio velato dal fritto misto della sera prima ma tutti pronti a sedersi alla guida, anche a costo di doversi sorbire la solita introduzione di teoria, sentita ormai decine di volte. Ma è giusto, come faremmo a dare una valutazione positiva, per chiarezza e velocità, alla lezione di Luca Riccitelli, pilota reduce dalla ultima 24Ore di Le Mans e capo istruttore della scuola? Prima il dovere e poi il piacere, recita il motto popolare. Ci tocca…

BAMBINONI Eccoci a bordo, tutti con la faccia da

bambini in un negozio di giocattoli.  Si parte con un giro in pista per dar modo agli istruttori di valutare le nostre capacità di guida: adoro Imola, veloce ma non troppo, con belle curve, scollinamenti, curvoni da brivido ma senza rischi. Ormai sono di casa e ogni volta mi diverto.

PRIMI GIRI Dopo il giro di valutazione, il programma pensato per noi giornalisti è un mix dei quattro livelli disponibili, con esercizi preliminari del corso Basic e giri in pista a fuoco dell’Exclusive. Sono nel gruppo degli azzurri come all’asilo, che inizia con gli esercizi sul piazzale. Sovrasterzo di potenza e frenata con Abs. Quante volte li ho fatti, quasi a ogni corso di guida, ma sempre utili.

IN GIOSTRA Con il sovrasterzo di potenza si acquista sensibilità sull’auto. Per l’occasione è una Boxsterina, facile come un giocattolo, una volta che se ne sono capiti i limiti. È come stare su una giostra per adulti, peccato che i giri finiscano, e non ci si può nemmeno mettere a piangere per fare un altro giro sulle cavalline (di Stoccarda).

FRENATONE La prova di frenata, con staccatona a 80 orari prima di una fila di birilli che vanno evitati continuando la marcia, è un esercizio molto utile: più che far capire il funzionamento dell’Abs e la sua capacità di consentirci di sterzare anche in staccata, insegna a capire quanti freni abbiamo a

disposizione, per l’occasione quelli di una bella Carrera 4, e a fare una bella frenatona. I freni sono uno dei comandi più critici per l’automobilista medio: li usiamo poco (per fortuna) e li conosciamo appena, non sappiamo quanto siano disponibili e generosi, o quanto siano infingardi. Conoscenza importantissima nelle situazioni di emergenza.

IMOLA BEACH Seduti sotto gli ombrelloni aspettando il proprio turno si arriva all’ora di pranzo, allestito in un box dell’autodromo. Un cartello all’ingresso recita: “Sports Car Spirits” ma dall’interno l’unico rumore sportivo è

quello delle mandibole. Rifocillati, a noi del gruppo degli azzurri spettano i giri in pista. Guarda caso arriva la nuvolozza blu (ton sur ton) che riempie la pista di acqua in pochi minuti. Tutti nei box a giocare con le Porsche radiocomandate. L’animo infantile mai sopito si fa vedere subito: sportellate, frontali, spinte e c’è chi installa un cartone a mo’ di rampa per fare i salti. Età media anagrafica 40 anni, età media effettiva 8,5.

CONTROMANO A sorpresa parte la gara a tempo, vado veloce, ho il record della pista, violato poi il giorno dopo da un concorrente di un altro gruppo. Sono soddisfazioni... Nel frattempo smette di piovere e si risale in auto. La sorpresa è che si fanno due mezzi giri della pista, un allievo parte dai box nel senso corretto per poi tornare contromano, l’altro esce dall’ingresso box verso la variante bassa per tornare nel senso corretto.

PERCHE'? A domanda, un istruttore risponde che serve per memorizzare meglio il percorso. A parte il brivido di percorrere la curva delle Acque Minerali al contrario, non si prende un buon ritmo di guida e mi sembra una inutile perdita di tempo, oltre che un rischio inutile di trovarsi un altro allievo contromano.

LA GRANDE BOUFFE Causa pioggia giro poco e mi diverto meno. Insomma, dopo una giornata passata in pista sarò stato seduto in auto forse poco più di mezz’ora, un po’ poco… Ci consoliamo con la cena, in uno dei pochi ristoranti italiani fregiati da un paio di stelle Michelin. Cucina sopraffina ma digestione lenta: al mattino siamo tutti belli appesantiti ma rigorosamente pronti in pista alle 8.30.

SI GIRA Oggi è il giorno della pista, dove si guida davvero. E dobbiamo rifarci della giornata precedente passata ciondolando per i box in attesa di stringere un

volante. Siamo belli carichi e ci alterniamo su Boxster, Carrera 2, Carrera 4 e la mitica 4S. La mejo? Mi è piaciuta molto la Carrera 2, sembra pesi la metà delle altre, agile e facile. Da guidare. Mi è capitata abbinata poi a un bravo pilota perugino che mi ha svelato un paio di trucchi su punti della pista che non conoscevo ancora.

LIMITI L’istruttore è fondamentale in questi corsi: capitano i muti (che non servono a nulla), i rompiballe (che servono solo a farti scendere di malumore), quelli che ti dicono il contrario di quello che ti hanno detto gli altri (che servono soltanto a confondere le idee) e quelli bravi, quelli che ti spingono ad andare più forte, quelli che ti fanno conoscere i tuoi limiti, quelli dell’auto e quelli della pista.

TUTTI AMMESSI Anche la Driving School Porsche non fa eccezione e si trova un mix di tutte le categorie. Quando si capita con quello giusto, però, i progressi sono davvero tangibili. Acquisti sicurezza e vai come un missile. Il luna park rimane aperto tutto il giorno e finalmente si guida quasi fino a stancarsi.

PER ADULTI Nel pomeriggio si passa ai giochi di abilità con i Carrerini. Un percorso con birilli, chicane, posteggi in retromarcia e un passaggio tra due enormi scatoloni di cartone con pochi centimetri per parte. Giochino per adulti. Divertente il passaggio fra i cartoni: i primi passano a passo d’uomo ma alla fine ci si infila tra gli scatoli a manetta.

TUTTI PROMOSSI Pur partendo tra i primi mi piazzo bene anche nella prova con le auto vere. Arriva il momento di ritirare il solito attestato di partecipazione e, per i vincitori, i premi, consegnati sul podio ufficiale a spruzzi di minerale gasata. Io rimedio una bella targa smaltata che raffigura una 911 Targa anni 70. La carico in auto, saluti e baci e via verso Milano. Il bel gioco dura poco…


Pubblicato da M.A. Corniche, 30/03/2003
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