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2020 - Il futuro dell'auto secondo Lotus (e non solo)


Avatar Redazionale, il 29/04/10

14 anni fa - Le auto di domani si dovranno mettere a dieta per consumare e inquinare meno. L'affermazione non è certo nuova ma ora a Hethel presentano uno studio ricco di idee per passare dal dire al fare. a cura di: Paolo Sardi NEL NO

Le auto di domani si dovranno mettere a dieta per consumare e inquinare meno. L'affermazione non è certo nuova ma ora a Hethel presentano uno studio ricco di idee per passare dal dire al fare. a cura di: Paolo Sardi NEL NOME DEL PADRE Se per le persone vale la regola "altezza mezza bellezza", per le macchine il detto si potrebbe parafrasare e trasformare in "esilità mezza ecologicità". Così almeno affermano quelli della Lotus, che hanno recentemente condotto uno studio per valutare quale effetti positivi si potrebbero avere sul fronte dei consumi e delle emissioni nocive riducendo il peso delle auto. Non sorprende certo che proprio la Lotus sia particolarmente attenta a questi discorsi. Il geniale Colin Chapman è sempre stato un profeta della leggerezza per le auto sportive e, pure dopo la sua scomparsa, la Casa è sempre rimasta fedele al credo del suo fondatore. PEZZO SU PEZZO I tecnici Lotus si spingono avanti, prendendo come punto di partenza per le loro congetture una crossover destinata al mercato americano come la Toyota Venza. L'hanno smontata, analizzata e pesata pezzo dopo pezzo e hanno quindi immaginato di ricostruire un'auto (con gli stessi ingombri, con un'abitabilità simile e con i medesimi standard di sicurezza) in due modi diversi, nel 2017 e nel 2020; nel primo caso, utilizzando lo stato dell'arte delle tecnologie industriali attuali e, nel secondo, ipotizzando anche alcuni loro probabili sviluppi futuri. I TRE PILASTRI Tre le colonne portanti del progetto: l'uso di materiali più leggeri, l'integrazione dei componenti in fase progettuale e il ricorso a sistemi di assemblaggio avanzati. Grazie al loro gioco di squadra, la riduzione della massa potrebbe andare a braccetto con il contenimento dei costi di produzione. Ragionando avendo come orizzonte il 2017 ed escludendo dal discorso la meccanica, la cura Lotus potrebbe portare a un peso inferiore del 21% e a un taglio delle spese del 2%. Nell'ottica del 2020 e con interventi più radicali, il dimagrimento potrebbe diventare del 38%. Questo valore potrebbe far chiudere un occhio sulla lievitazione delle spese del 3%, anche perché a supporto della teoria ci sono stime più predenti fatte dal Dipartimento per l'Energia statunitense, che dicono comunque che un taglio del 33% del peso si consumerebbe il 23% in meno. CONTA IL CONTO La discussione attorno a un futuro così lontano è solo all'apparenza oziosa. Il tema trattato è infatti di grande attualità. A oggi diverse case propongono versioni che sbandierano un'attenzione speciale all'ambiente e che spesso vantano percorrenze medie eccellenti, pur sfruttando la base di un modello vulgaris, non nato cioè avendo il contenimento dei pesi e dei consumi come priorità. Chissà cosa si potrebbe mai ottenere con macchine minimaliste, nate sin dal primo schizzo avendo in testa una mobilità davvero sostenibile, per l'ambiente e per i bilanci delle famiglie!? Piaccia o no al consumatore, i costruttori si muovono invece sempre pensando in primis a massimizzare il loro profitto e in seconda battuta agli altri problemi. Ben vengano quindi, dal loro punto di vista, le auto un po' sovrappeso e zeppe di gadget, utili sì a migliorare la qualità della vita a bordo ma che consentono grandi margini di guadagno. Tolto il sassolino dalla scarpa, vediamo ora in dettaglio quali sono gli interventi studiati dalla Lotus: CARROZZERIA In questa sezione sono state raggruppate molte parti, dal pianale alla scocca in senso stretto, passando per le strutture di rinforzo del frontale, le fiancate e il tetto. Rispetto alla Venza, la differenza più clamorosa riguarda il numero dei pezzi impiegati, che passa da oltre 400 a soli 211. Per confezionare la loro crossover in Toyota utilizzano solo acciaio mentre la ricetta Lotus ha come ingredienti principali l'alluminio (37%) e il magnesio (30%). La Weight Watchers sarebbe fiera di una riduzione del peso del 42%, da 382 a 221 kg. Parte del merito va anche all'ipotesi d'impiego di una tecnica di saldatura speciale, mutuata dall'industria ferroviaria, dove è usata per i treni ad alta velocità. Il resto lo fanno gli incollaggi già presenti sulle Lotus a listino. PORTE E PARAFANGHI Anche qui Toyota usa soltanto acciaio, che potrebbe essere sostituito sulla "futurVenza lotussizzata" soprattutto da magnesio (33%) e plastica (21%). La prospettiva è quella di un risparmio di 59 kg, da 143 a 84 kg, pari a un -41%. INTERNO Qui la parola d'ordine è integrazione tra i componenti, con un ricorso più ampio ai comandi elettrici in luogo di quelli meccanici. La strumentazione è semplificata, mentre stereo e navigatore sono integrati in pannello touch screen da cui si comanda anche il freno a mano elettronico. I sedili perdono il 50% del peso grazie a una struttura composita rivestita in schiumato e sono montati senza l'ausilio delle guida convenzionali per guadagnare un'ulteriore decina di chili. Per il divano posteriore, che non necessita di regolazioni, gli attacchi sono invece già incorporati al pavimento. Dai 250 kg attuali, per la piattaforma 2017 il target è di 182 kg, che scendono a 153 per il 2020, con un taglio ai costi rispettivamente del 3 e del 4%. TELAIO E SOSPENSIONI La riduzione generalizzata del peso innesca un circolo virtuoso e permette un ridimensionamento di bracci delle sospensioni, molle, ammortizzatori, freni, snodi dello sterzo e chi più ne ha più ne metta. Per questa voce si può stimare quindi un -43% sulla bilancia e un -5% sul conto economico, nonostante la volontà di mantenere il carico utile di 549 kg. PARAURTI La rinuncia all'uso di una trave anteriore in magnesio - giudicata troppo cara - non impedisce di segnare un -11%, complice la scelta dell'alluminio in luogo del classico acciaio Toyota. VETRI Non hanno alcuna influenza sui calcoli fatti dalla Lotus, visto che gli ingegneri hanno deciso di operare in modo conservativo, mantenendo immutate in chiave prospettica le soluzioni adottate oggi dalla Toyota. A mezza voce, però, fanno presente che i margini di miglioramento ci sono, con il policarbonato che potrebbe rimpiazzare i cristalli, almeno quelli fissi. IMPIANTO ELETTRICO E LUCI Con un semplice lavoro sugli spessori e sui materiali, alluminio e rame in primis, i tecnici parlano di un progresso del 36% a livello di masse. Da qui a dieci anni, tuttavia, si potrebbe fare ancora meglio con l'impiego di tecnologie wireless a oggi ancora in fase di sviluppo.

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Pubblicato da Paolo Sardi, 29/04/2010
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