Crossover dalla linea moderna, Niro nasce ibrido. Le batterie non tolgono spazio a persone e cose e assicurano medie consumi anche di 5 l/100 km.
Marca / Modello | Kia Niro |
Prezzi a partire da: | 32.200 € |
Garanzia: | 7 anni/150.000 km |
Omologazione: | Euro6e |
Numero posti: | 5 |
Valutazione Media: |
Spazio di bordo In quattro si viaggia larghi, in cinque si trova facilmente un accordo
Comfort Sullo sconnesso la Niro non balla. Suv di stomaco forte
Economia di esercizio Nessun altro sport utility chiede da bere così di rado
Bagagliaio Alto da terra e dal volume un po’ deludente
Visibilità posteriore Lunotto piccolo e scuro, al buio le retro sono scomode
Freno di stazionamento Alla leva a pedale preferiamo il classico gancio manuale
Esiste solo la versione ibrida, alla quale si affianca semmai la variante Eco con cerchi da 16 pollici. Consuma meno, è vero, ma è anche meno esclusiva.
In nero è molto elegante, ma l'azzurro ne sottolinea la vocazione ecologica.
Al passo con la rivoluzione ecologica, la coreana dal pollice verde è il primo Suv di taglia media (4,3 metri di lunghezza) a meritarsi il titolo di nativo ibrido. Già, l’Hybrid utility vehicle di Seul adotta la duplice alimentazione benzina-elettrico sin dal suo concepimento: sotto il cofano pulsa cioè un tradizionale 4 cilindri 1.6 da 105 cv, mentre solidale al cambio automatico robotizzato doppia frizione a sei rapporti alloggia il sostegno elettrico da 43,5 cv. Mascolina ma non aggressiva fuori, qualitativa e tecnologica dentro: Niro è così anche un’ibrida digitale, essendo equipaggiata di display capacitivo da 8 pollici con mappe TomTom e i protocolli Apple Car Play e Android Auto.
Nel traffico si avanza che è un piacere, col 1.6 GDi che interviene solo a vettura già in movimento (se si tratta con garbo il pedale dell’acceleratore) e si addormenta ancor prima del segnale di Stop. I passaggi di marcia sono quasi inavvertibili. Può capitare, invece, che in salita o in sorpasso Niro accusi acido lattico e tiri un po’ il fiato: niente paura, leva del cambio in S e il pacchetto termoelettrico torna a lavorare con entusiasmo. Agli occupanti, la convivenza con l’architettura ibrida non comporta alcun sacrificio: le batterie agli ioni di litio, rigenerate dall’unità elettrica stessa in fase di frenata o di rilascio, sono incastrate sotto il divano posteriore e non sottraggono un solo centimetro cubo di spazio alle gambe.