I prezzi all’osso concedono pochi margini, ecco perché oggi non sono tanti i costruttori che investono nelle utilitarie di segmento A: quello delle auto attorno ai 3,70 m dominato dalla Panda, per capirci. Che rimane la reginetta, ma il cui trono fa comunque gola. A Toyota in primis, che l’affronta con la nuovissima Aygo X (che si pronuncia Cross), ma non mancano la storica rivale Suzuki Ignis – qui in versione 4x4 - e la Dacia Spring: unica vera auto elettrica low-cost sul mercato. A confronto quattro modi diversi di intendere la citycar, nella nostra guida all’acquisto. Metano fuorigioco per gli attuali prezzi alla pompa, manca un modello a GPL perché in questo segmento non è molto gettonato, complice l’elettrificazione dilagante.
- Toyota Aygo X Lounge
- Fiat Panda Hybrid Garmin
- Suzuki Ingnis 1.2 Hybrid Top AllGrip
- Dacia Spring Comfort Plus Electric
- Prova consumi al MotorRing
- Le schede tecniche
Al volante della Toyota Aygo Cross
TOYOTA AYGO X LOUNGE
Suo il progetto più moderno, suo il look più d’impatto, che con le ruote grandi di serie - qui da 18 pollici - strizza l’occhio ai crossover: la Toyta Aygo “cross” è l’unica che può giocare davvero la carta dell’effetto sorpresa. Muscolosa e sportiva fuori, ha interni che premiano più lo sguardo che il tatto: bello il gioco dei colori a contrasto sulle forme tondeggianti, ma le dita cadono sempre sul duro. Per raggiungere il peso più contenuto del gruppo, a vantaggio dei consumi, Aygo Cross sacrifica un pizzico di qualità percepita: leggerissime le porte posteriori e i finestrini si aprono a compasso, una semplificazione che toglie aria a chi siede dietro.
ABITABILITÀ Anche salire a bordo in seconda fila è poco agevole, vista la forma spigolosa della portiera e l’ingresso stretto. Una volta a bordo, l’ambiente è accogliente; nella media lo spazio per passeggeri e bagagli, con un vano che va da 231 a 829 litri. L’infotainment è un fiore all’occhiello: completo e dai menu intuitivi.Peccato per i comandi dei vetri elettrici, che non permettono apertura e chiusura complete con un solo tocco, ma ti costringono a tenere il dito sulla levetta per tutta la durata dell’operazione.
Toyota Aygo Cross Lounge, io vetri posteriori si aprono a compasso
COME VA Aygo Cross impressiona per l’assetto più agile, lo sterzo più pronto e il cambio più preciso. Peccato che il suo motore a benzina, senza alcun aiutino elettrico, con 73 CV e la coppia di 93 Nm espressa un po’ in alto (a 4.400 giri) non sia un fulmine in ripresa e faccia sentire la sua voce roca da tre cilindri quando tiro le marce. Poco male, comunque: se non dovete correre un gran premio, la Toyota ha quanto basta per muoversi con disinvoltura. Completa lo 0-100 km/h in 14,9 secondi, raggiunge 158 km/h di velocità massima e la solida tenuta di strada incoraggia anche le gite fuori porta. Tanto più che nella nostra prova consumi ha fatto il record in autostrada, con 5,7 l/100 km, e nel misto con appena 4 l/100 km.
QUANTO COSTA Anche la dotazione favorisce un utilizzo a tutto tondo, che non si limita agli spostamenti in città. Cruise control adattivo e mantenimento di corsia sono di serie fin dall’allestimento base Active, che costa 17.000 euro, insieme alla frenata automatica con riconoscimento ciclisti e pedoni (questi ultimi li vede anche di notte). Toyota Aygo X Lounge attacca a 20.000 euro e comprende anche retrocamera, navigatore, cerchi in lega 18”, caricatore wireless, clima automatico, fari full LED, sistema Keyless e infotainment con display 9”, Apple Car Play e Android Auto. L’auto in prova, con la vernice metallizzata, vale 20.350 euro.
Al volante della Fiat Panda Hybrid Garmin
FIAT PANDA HYBRID GARMIN
L’auto più amata dagli italiani è rassicurante sempre, banale mai: Fiat Panda Hybrid, qui in allestimento Garmin, ha forme classiche, ma uno stile molto personale. Possono piacere o non piacere, ma dei cerchi così li ha solo lei. Anche gli interni trasmettono una forte personalità, con quella plancia che – unica tra tutte – mette a disposizione del passeggero una comoda vaschetta svuota-tasche oltre al classico cassetto portaguanti. Inoltre è l’unica nel gruppo ad avere rivestimenti morbidi sui pannelli porta anteriori, che richiamano la simil-pelle dei fianchetti dei sedili.
ABITABILITÀ Tra le auto in questo servizio è anche l’unica omologata per cinque passeggeri, mentre le altre si fermano a quattro. Peccato che lo spazio a bordo sia allineato con le rivali e che un ingombrante portabibite sul pavimento faccia stare il quinto un po’ sacrificato. Anche il guidatore, va detto, deve fare i conti con una plancia un po’ invadente, nella zona della leva del cambio, mentre l’infotainment u-Connect con display da 7 pollici è efficiente, anche se non ha il navigatore che le rivali hanno di serie. La scritta Garmin sulle fiancate si riferisce allo smartwatch – Garmin, appunto – compreso nel prezzo. Nessuna sorpresa dal bagagliaio, che va da 200 a 845 litri reclinando i sedili posteriori.
Fiat Panda Hybrid Garmin, il cerchio anteriore
COME VA Rassicurante la Panda lo è anche alla guida, dove si rivela più progressiva delle rivali. Lo è nell’affrontare le curve, per l’assetto più rilassato, e lo è anche nel motore, che eroga 70 CV e 92 Nm a 3.500 giri. La ripresa è un po’ fiacca ai bassi regimi, ma la Panda Hybrid è l’unica del gruppo con il cambio a sei marce invece che cinque, per aiutarmi a ridurre consumi e rumore nella marcia autostradale, ma anche per tenere il motore su di giri quando mi serve un po’ di sprint in più. Sprint che certo non le manca: numeri alla mano è lei la più rapida nello 0-100 km/h, che completa in 13,9 secondi. E in velocità è seconda a un soffio dalla Ignis, con 164 km/h. Nessun record alla voce consumi, ma non è lontana dalle rivali, con 7,9 l/100 km in città, 6,3 l/100 km in autostrada e 4,8 l/100 km nel misto. Quanto ad aiuti alla guida, invece, è il fanalino di coda: niente frenata automatica, mantenimento di corsia e simili, qui c’è solo il tasto City, per rendere lo sterzo ancora più leggero in manovra.QUANTO COSTA La Fiat Panda Hybrid Garmin attacca a 18.150 euro e ha di serie l’infotainment u-Connect con schermo da 7” compatibile con Apple Car Play e Android Auto, vetri elettrici anteriori, clima automatico, i particolari cerchi in lamiera da 15”, mancorrenti sul tetto, finiture Cross Look in stile SUV. L’esemplare in prova ha poi alcuni altri accessori, tra cui vernice metallizzata, vetri oscurati, mancorrenti alti e ganci di traino arancioni, che portano il prezzo a 19.450 euro. Ma per la city-car più venduta sul nostro mercato il listino parte da 15.150 euro con lo stesso motore mild-hybrid 1.0 da 70 CV del modello protagonista di questa comparativa.
Suzuki Ignis 1.2 Top Hybrid AllGrip 4x4, la prova su strada
SUZUKI IGNIS HYBRID 1.2 TOP 4WD ALLGRIP
Rinfrescata nel 2020, la Suzuki Ignis non punta sull’effetto novità, ma sul fatto che una squadra vincente non si cambia. Sua la migliore ergonomia del posto guida, suo il divanetto posteriore più ospitale, con svariati centimetri di vantaggio sulle rivali per le ginocchia e per la testa di chi siede in seconda fila. Inoltre è l’unica con i sedili posteriori scorrevoli, per ampliare il vano bagagli senza dover rinunciare ai passeggeri. La capienza è modulabile tra 204 e 870 litri e i comandi per ampliare il vano sono ben fatti e ben collocati: in cima agli schienali, accanto ai poggiatesta.
QUALITÀ PERCEPITA Plastiche dure, confezionano un abitacolo dal look tradizionale ma curato: guardate gli sportellini che coprono le prese USB e a 12V in plancia! L’infotainment con display da 7 pollici paga grafiche dei menu un po’ datate, manca Apple Carplay (ci sono Android Auto e Mirror Link) e la regolazione del volume a sfioramento è meno comoda di un classico nottolino, ma non manca l’utile retrocamera per le manovre di parcheggio.
Suzuki Ignis 1.2 Top Hybrid AllGrip 4x4, il divanetto è frazionato e scorrevole
COME VA La vera differenza Ignis la fa al volante: grazie al motore, che con più cilindri e una cilindrata maggiore batte i tre cilindri delle rivali in ripresa e in fluidità di funzionamento. Il quattro cilindri milledue Suzuki eroga 83 CV e una coppia di 107 Nm già a 2.800 giri: pronto e pimpante è accompagnato da un cambio preciso che contribuisce al piacere di guida. Agile tra le curve, per portarvi alla casa in montagna sfodera la trazione integrale Allgrip Auto, che chiama in azione le ruote posteriori quando le anteriori slittano. Per il massimo del divertimento, Ignis permette anche di spegnere il controllo di stabilità e in quel frangente mantiene un comportamento prevedibile ed equilibrato. A cercare il pelo nell’uovo, l’allarme collisione è un po’ apprensivo e l’attacco della frenata fin troppo dolce.Da lode, invece, i consumi: a dispetto del 4x4, grazie all’aiutino elettrico del sistema mild-hybrid, con 6,2 l/100 km Ignis è stata la migliore in città e con 4,1 l/100 km ha perso per un soffio la maglia rosa nel misto: cavandosela molto bene anche ai 130 km/h autostradali, con 6,6 l/100 km.
QUANTO COSTA Suzuki Ignis Hybrid 1.2 Top 4WD Allgrip attacca a 20.900 euro. La dotazione di serie è tra le più ricche di aiuti alla guida ADAS e comprende frenata automatica, cruise control (non adattivo), retrocamera, navigatore, avviso superamento corsia e monitoraggio attenzione guidatore. Completano la dotazione fari full LED con funzione automatica, clima automatico, sedili anteriori riscaldabili, Android Auto e Mirror Link, sedili posteriori scorrevoli e sistema keyless. L’unico optional è la vernice metallizzata che porta il prezzo dell’auto in prova a 21.700 euro. Ma se le strade sterrate non sono la vostra priorità e rinunciate alla trazione integrale, la giapponesina attacca il listino a 19.900 euro.
Dacia Spring Comfort Plus Electric 45, la prova su strada
DACIA SPRING COMFORT PLUS ELECTRIC 45
Nel 2023 arriva una Spring rinnovata nel frontale e negli allestimenti. La sostanza però non cambia e per chi la vuole in pronta consegna, l’unica è puntare sulle Dacia Spring 2022. È l’unica vera auto elettrica low-cost e rispetto alle rivali con motore termico ha un bagagliaio da record, che va da 290 a 620 litri. Per tenere bassi i costi, però, va incontro ad alcune semplificazioni, a partire dallo schienale dei sedili posteriori che non è frazionato: quando si amplia il vano di carico entrambe le sedute diventano inagibili. Il posto guida poi non è dei più comodi: la console centrale lascia poco spazio alla gamba destra e non c’è un poggiapiedi per la sinistra accanto alla pedaliera. Il piantone dello sterzo, poi, non è regolabile. Interni concreti, ma infotainment (da 7 pollici) completo e dalle grafiche moderne: c’è persino il navigatore, anche se la radio DAB è un po’ lenta a cambiare stazione.
COME VA In ripresa, la Spring fa valere la maggior coppia del motore elettrico: 125 Nm già a 500 giri. Con soli 45 CV, però, la spinta si diluisce molto al salire della velocità e al traguardo dei cento all’ora arriva ultima con 19,1 secondi. Le gomme a basso attrito, poi, penalizzano un po’ la tenuta di strada. A tavoletta raggiunge 130 km/h di tachimetro - 125 km/h reali, stando al dichiarato - e per cogliere la velocità massima devo spegnere la funzione ECO, che la limita a 100 km/h. Per questo i consumi dell’elettrica variano molto più che sulle rivali a benzina, passando dalla città all’autostrada va da 13,9 a 19,3 kWh/100 km.
Dacia Spring Comfort Plus Electric 45, la presa di ricarica sotto la calandra
I COSTI AL CHILOMETRO I costi, comunque, la premiano: confrontando i prezzi della benzina e della corrente elettrica domestica a settembre 2022 (1,761 euro al litro contro 41,51 centesimi al kWh, secondo i dati ARERA del mercato tutelato) per fare 100 km in città con la Spring spendo 5,77 euro contro i quasi 11 euro della più virtuosa Ignis. Il risparmio c’è anche in autostrada, dove l’elettrica vuole 8 euro ogni 100 km contro 10 euro tondi della Aygo. La situazione cambia ricaricando alle colonnine rapide, dove i prezzi della corrente possono anche raddoppiare: state all’occhio! L’autonomia reale può arrivare a quasi 200 km in città e 140 km in autostrada, stando ai consumi rilevati, e fino a 255 km su percorso misto. La ricarica va da 5 a 14 ore per un rifornimento completo.
QUANTO COSTADacia Spring Comfort Plus Electric 45 attacca da 24.350 euro, prima di applicare eventuali incentivi. Prevede di serie vernice metallizzata, limitatore di velocità, infotainment da 7” con Apple CarPlay, Android Auto, navigatore e retrocamera; clima manuale, vetri elettrici e gestione vettura da remoto tramite l’app My Dacia. Il cavo per la ricarica dalla presa domestica aggiunge 300 euro e la ricarica rapida è un altro optional, che per 600 euro e permette di raggiungere l’80% in meno di un’ora dalle colonnine compatibili. Se siete disposti a rinnunciare a qualche accessorio come il navigatore, i sensori di parcheggio e la vernice metallizzata, c'è anche la versione Comfort Electric 45, che parte da un prezzo di 22.850 euro.
PROVA CONSUMI MOTORRING
CONSUMI | Aygo X | Panda Hybrid | Ignis Hybrid 4x4 | Spring Electric |
Città | 6,7 l/100 km | 7,9 l/100 km | 6,2 l/100 km | 13,9 kWh/100 km |
130 km/h | 5,7 l/100 km | 6,3 l/100 km | 6,6 l/100 km | 19,3 kWh/100 km |
Misto | 4,0 l/100 km | 4,8 l/100 km | 4,1 l/100 km | 10,5 kWh/100 km |
SCHEDE TECNICHE
Aygo X Lounge | Panda Hybrid Garmin | Ignis Hybrid Top AllGrip | Spring Comfort Plus | |
Motore | 999 cc, 3 cilindri, benzina | 999 cc, 3 cilindri, benz., mild-hybrid | 1.197 cc, 4 cil., benz., mild-hybrid | Elettrico |
Potenza | 73 CV/6.000 giri | 70 CV/6.000 giri | 83 CV/6.000 giri | 45 CV/3.000-8.200 giri |
Coppia | 93 Nm/4.400 giri | 92 Nm/3.500 giri | 107 Nm/2.800 giri | 125 Nm/500-2.500 giri |
Velocità massima | 158 km/h | 164 km/h | 165 km/h | 125 km/h |
0-100 km/h | 14,9 secondi | 13,9 secondi | 14 secondi | 19,1 secondi |
Cambio | Manuale, 5 marce | Manuale, 6 marce | Manuale, 5 marce | Monomarcia |
Trazione | Anteriore | Anteriore | Integrale | Anteriore |
Dimensioni | 3,70 x 1,74 x 1,53 metri | 3,69 x 1,67 x 1,64 metri | 3,70 x 1,66 x 1,61 metri | 3,73 x 1,58 x 1,51 metri |
Bagagliaio | 231/829 litri | 200/845 litri | 204/870 litri | 290/620 litri |
Peso | 945 kg | 1.055 kg | 985 kg | 1.020 kg |
Consumi WLTP | 4,8 l/100 km | 5,3 litri/100 km | 5,4 litri/100 km | Autonomia 230/305 km |
Emissioni CO2 | 109 g/km | 120 g/km | 121-122 g/km | Ricarica 5-14 ore |
Prezzo | Da 20.000 euro | Da 18.150 euro | Da 20.900 euro | Da 24.350 euro |