Non me ne vogliano le altre case automobilistiche, ma quando si parla di auto elettriche il primo nome che viene in mente è quello di Tesla. Il secondo nome che viene in mente è quello di Elon Musk, ma non è di lui che parliamo oggi, bensì della nuova Tesla Model Y, il SUV “compatto” della casa americana, finalmente disponibile anche in Italia.
- Com’è fatta fuori
- Il bagagliaio: grande e pratico
- Com’è fatta dentro
- Vita a bordo
- Come va
- Autonomia e ricarica
- Prezzi
- Scheda tecnica
COM’È FATTA FUORI TESLA MODEL Y
Prova di Tesla Model Y Long Range: i gruppi ottici anteriori
Comincio subito con l’aspetto di Model Y che mi convince meno, ossia le sue forme. È parente stretta di Model 3, e si vede: è più lunga e larga (4.751 mm x 1.921 mm x 1.624), ma le forme sono sostanzialmente le stesse, solo spalmate in altezza (anche da terra).
Prova di Tesla Model Y Long Range: visuale laterale
ARIA FAMILIARE Se la berlina mi è piaciuta davvero un sacco, come scrivevo nella prova di lunga percorrenza dell’estate scorsa, trovo invece meno personale Model Y, anche se mantiene alcuni degli elementi di design più riusciti di Model 3: le maniglie a filo carrozzeria, i finestrini senza cornice, il muso aggressivo e il tetto curvo e filante. Va detto, però, che quello dei SUV non è neanche più un segmento di mercato, è un vero e proprio assembramento, e dire qualcosa di originale è sempre più difficile.
IL BAGAGLIAIO DI TESLA MODEL Y: GRANDE E PRATICO
Se le forme tolgono un po’ di personalità, se non altro regalano tanta praticità in più. Su Model Y troviamo una bocca di carico larga e regolare, con un sacco di spazio a bordo. Tesla comunica una sola cifra ufficiale: la capacità di carico con gli schienali del divano abbassati, che è di ben 2.158 litri.
Prova di Tesla Model Y Long Range: davvero enorme il bagagliaio
NON SOLO GRANDE Ma quello che mi piace, al di là del numero importante, è la quantità di vani disponibili: oltre al baule ci sono il frunk (crasi di ''front trunk'', ossia baule anteriore) da 117 litri, due “tasconi” laterali nel baule e non uno, ma ben due doppifondi sotto il pavimento.
Prova di Tesla Model Y Long Range: il front trunk (frunk) anteriore da ben 117 litri
MANCA UNA COSA Peccato solo per l’assenza ingiustificata della cappelliera: non c’è proprio, l’unica protezione da sguardi indiscreti viene dai vetri oscurati, ma non è difficile sbirciare quello che c’è nel bagagliaio. In generale, la sua mancanza non contribuisce alla sensazione di ordine, specialmente quando si viaggia “carichi”.
COM’È FATTA DENTRO TESLA MODEL Y
Prova di Tesla Model Y Long Range: l'abitacolo
Gli interni sono la fotocopia di quelli di Model 3: questo vuol dire stile minimal, materiali e finiture di buon livello, che ho trovato ancor più curati rispetto alla berlina. Durette le plastiche, ma ho apprezzato la grande attenzione per i dettagli, come il rivestimento morbido delle tasche di tutte le portiere. Più che la seduta rialzata, o l’ampia visuale sulla strada, di Model Y mi ha colpito moltissimo l’enorme tetto panoramico sopra la mia testa: un’unica lastra di vetro che corre dal parabrezza al lunotto, e che nelle giornate di sole regala una grande luminosità a bordo.
Prova di Tesla Model Y Long Range: i sedili anteriori
DIETRO PERÒ... Critica invece la visibilità posteriore: il lunotto è molto inclinato, praticamente poco più che una feritoia da cui sbirciare il traffico alle nostre spalle. Fondamentali, in manovra, telecamere e sensori di parcheggio. Grandi i portaoggetti nella plancia, forse anche troppo, perché alla fine ci si butta dentro le cose alla rinfusa. Ottima invece, come già dicevamo durante il nostro primo contatto con Model Y, la doppia piastra di ricarica wireless per il telefono. Tanto lo spazio a bordo, anche per chi siede dietro, per le gambe e per la testa. Il pavimento è piatto, ma si sta più comodi in due che in tre.
VITA A BORDO DI TESLA MODEL Y
Interni minimal, dicevamo: quasi inesistenti i comandi fisici, limitati all’hazard sul tetto, alle leve per i tergicristalli e il selettore di marcia, e le rotelle sul volante. Per tutto il resto ci pensa il grande e onnipotente display touchscreen da 15” a centro plancia, il vero cuore pulsante dell’esperienza di guida di Tesla.
Prova di Tesla Model Y Long Range: lo schermo centrale
ESPERIENZA UNICA Un’esperienza unica, che ci costringe a uscire dalla nostra comfort zone: si ama o si odia, senza tante vie di mezzo. Non è perfetta, è sicuramente migliorabile, ma di certo non lascia indifferenti. Nel mio caso, è riuscita a far invecchiare di colpo tutto il resto, a far sembrare roba del secolo scorso ogni altra auto che abbia mai guidato. E mi ha fatto digerire anche il dover premere due volte lo schermo per aprire il cassetto portaoggetti.
Prova di Tesla Model Y Long Range: una delle due rotelle fisiche sul volante
OCCHIO AGLI OCCHI! Va anche detto che dover gestire tutto da schermo costringe a distogliere spesso gli occhi dalla strada, anche solo per guardare la velocità a cui si sta andando. Almeno un head-up display non avrebbe guastato, soprattutto su un’auto in questa fascia di prezzo.
Prova di Tesla Model Y Long Range: la console centrale
NUOVO INFOTAINMENT Nelle scorse settimane è stato aggiornato l’infotainment: ancora niente Apple CarPlay o Android Auto, ma l’interfaccia più ordinata e i comandi meglio disposti. Tra le novità più rilevanti c’è la personalizzazione della barra delle app e l’accensione delle telecamere laterali quando si azionano le frecce, ottimo per quando ci si muove in città tra spazi stretti, motorini e auto parcheggiate.
CRESCE ANCHE LA APP Come sulle altre auto elettriche americane gioca un ruolo importante anche la app: tra le tante funzioni assolte dallo smartphone c’è quella di sostituire la chiave vera e propria, aprire l’auto, pre-climatizzarla, gestire la ricarica, e con l’ultimo aggiornamento anche sorvegliare i dintorni con la modalità Sentinella, direttamente dallo schermo del telefono.
COME VA TESLA MODEL Y
Prova di Tesla Model Y Long Range: due motori, trazione integrale
Qualche numeretto spicciolo? Due motori, uno davanti e uno dietro, trazione integrale, 351 CV di potenza, “zero-cento” in 5 secondi e 217 km/h di velocità massima.
Numeri che fanno impressione, e non solo sulla carta. Basta premere a fondo l’acceleratore per sentire sulla schiena tutti questi numeri. Scatto e ripresa sono brucianti, come su Model 3. Un piccolo consiglio: se avete gente a bordo, regolate l’acceleratore sulla modalità “Soft”, che rende l’erogazione più tranquilla e un po’ meno aggressiva.
Prova di Tesla Model Y Long Range: ottima la tenuta di strada
PANCIA A TERRA Le sospensioni sono più rigide perché devono compensare la maggior altezza dell’auto rispetto a Model 3. Pur rimanendo basso, il baricentro si è comunque alzato un po’. Questo vuol dire che in città e sullo sconnesso si viaggia meno comodi, ma ne guadagna parecchio il comportamento dinamico: complice anche la trazione integrale, Model Y è davvero attaccata a terra. Certo, è un’auto che pesa pur sempre 2.003 kg: una stazza non indifferente, che incide e allunga un po’ gli spazi di frenata.
Prova di Tesla Model Y Long Range: 217 km/h di velocità massima
CHE CURVE! Mi ha invece colpito molto la precisione dello sterzo: direttissimo, permette di disegnare le curve senza una sbavatura. Pensate che per arrivare a fondo corsa il volante fa un solo giro. Peccato per il diametro di sterzata di 12 metri abbondanti, che non rendono Model Y tra le dieci auto più agili in manovra e nelle strade strette.
Prova di Tesla Model Y Long Range: 351 CV e trazione integrale
UN PEDALE PER TUTTO La frenata rigenerativa è automatica e non si può regolarne l’intensità, ma si può attivare la guida one pedal, per frenare sollevando gradualmente il piede dall’acceleratore, fino al completo arresto dell’auto. La sensibilità del pedale è ottima: basta un amen per farci l’abitudine e smettere di usare del tutto i freni, anche in città.
LAVORA DA SOLA Impressionante, come su Model 3, la reattività con cui interviene l’Autopilot per la guida assistita di secondo livello, e che nella versione più avanzata è un optional da 3.800 euro: aggiunge il cambio automatico di corsia in autostrada e la funzione Summon, per richiamare a sé l'auto parcheggiata. A mani basse, il sistema di guida assistita migliore che abbia mai provato: entra in azione in un lampo, e non sbaglia quasi niente. Il che, da un certo punto di vista, è anche il suo principale limite: è così perfetto da risultare quasi alieno.
AUTONOMIA E RICARICA
La versione Long Range della nostra prova ha un’autonomia dichiarata di 507 km, che in inverno calano un po’. Nella nostra prova, sul tracciato misto del MotorRing - alle temperature polari di questi giorni - abbiamo rilevato un’autonomia di circa 350 km, con un consumo medio di circa 21/23 kWh ogni 100 km. Un ottimo risultato, ottenuto anche grazie all’efficiente pompa di calore per il riscaldamento, di serie su Tesla Model Y.
Prova di Tesla Model Y Long Range: il baule posteriore
RICARICA La ricarica in corrente alternata alle colonnine pubbliche arriva fino a 11 kW. Non è molto, ma con una Tesla è molto meglio appoggiarsi alla capillare rete di Supercharger, che in corrente continua arrivano fino a 250 kW, con un costo di 37 centesimi per kW, meno di quanto fanno pagare le colonnine più lente. Attaccata a un Supercharger, la batteria (da 75 kWh non dichiarati) passa dal 20% all’80% in un quarto d’ora. Il navigatore, basato su Google Maps, permette di pianificare facilmente viaggi lunghi, con le tappe di ricarica aggiunte automaticamente. E quando ci si avvicina a un Supercharger, Model Y pre-riscalda da sola le batterie per migliorare l’efficienza della ricarica.
Prova di Tesla Model Y Long Range: le ruote da 20 pollici
ADDIO TEMPI MORTI Con queste potenze i tempi morti sono pochi, ma se lo smartphone non ha più nulla da dirvi, l’infotainment di Tesla offre la Toybox, la scatola dei giochi, per videogiocare, anche usando il volante dell’auto come controller. In alternativa ci si può guardare una serie su Netflix, un video su Youtube, o qualche stream su Twitch. Anche qui, a livello software, siamo davvero un passo avanti rispetto a qualunque altra auto.
QUANTO COSTA TESLA MODEL Y
Prova di Tesla Model Y Long Range: il logo sul cofano anteriore
Tesla Model Y è disponibile nella versione Long Range, a 60.990 euro, oppure Performance, più potente ma con batterie di uguale capacità, a 68.990 euro. Senza incentivi, perché per il 2022 il governo non li ha rinnovati. Tutto è di serie, compresa la carrozzeria in colore bianco, con pochissimi optional che si limitano agli altri colori (nero, grigio, rosso o blu), ai cerchi da 20” da 2.200 euro, montati anche sull’auto in prova, ai sedili in pelle bianca a 1.200 euro e all’autopilot avanzato, a 3.800 euro.
GARANZIA Tesla garantisce il veicolo per 4 anni o 80.000 km. Per batterie (fino al 70%) e motori la garanzia è di 8 anni o 192.000 km, a seconda della condizione che si verifica per prima.
SCHEDA TECNICA
Dimensioni | 4.751 x 1.921 x 1.624 mm |
Passo | 2.890 mm |
Altezza da terra | 167 mm |
Peso | 2.003 kg |
Diametro di sterzata | 12,1 m |
Autonomia (WLTP) | 507 km |
Ricarica AC | 11 kW |
Ricarica Supercharger | 250 kW |
Trazione | Integrale, dual motor |
Accelerazione 0-100 km/h | 5 secondi |
Velocità massima | 217 km/h |
Spazio di carico | 2.158 litri |
Prezzo | Da 60.990 euro |
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
---|---|---|
Model Y Rear-Wheel Drive | - / - | 47.970 € |
Model Y Long Range AWD | - / - | 54.970 € |
Model Y Performance AWD | - / - | 60.970 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Tesla Model Y visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Tesla Model Y