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Test drive

Suzuki Alto Hybrid: video prova della kei car per neopatentati


Avatar di Emanuele Colombo, il 07/12/23

11 mesi fa - Video, la prova in anteprima della Suzuki Alto Hybrid: mini e low-cost

Suzuki Alto Hybrid: la supercompatta che potrebbe conquistare i neo-automobilisti italiani. Prova, video, crash test

I manga ne sono pieni: parlo delle kei car, traduzione della parola keijidōsha che in lingua giapponese significa ''veicoli leggeri''.  Le caratterizzano peso ridotto, piccola cilindrata e ingombri ai minimi termini, che comportano forti sconti su bollo, assicurazione e oneri vari. Sono auto super pratiche, insomma, e Suzuki medita di portarle in Italia (più in basso la video-intervista con Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia), a partire dalla Suzuki Alto Hybrid - adatta anche per i neopatentati - e dalla Suzuki Hustler Hybrid (qui la prova): perché costano e consumano pochissimo, rappresentando una soluzione estremamante razionale ai problemi della sostenibilità e del traffico congestionato. Il test drive in anteprima.

Suzuki Alto, vista lateraleSuzuki Alto, vista laterale

DESIGN E INTERNI

La guardi da fuori e ha forme tondeggianti, poi sali a bordo e trovi un abitacolo squadrato, per una razionalizzazione ottimale degli spazi. Alessandro di Gregorio, coordinatore del Centro Stile Suzuki Auto, ritiene di aver fatto un piccolo miracolo, vestendo con una carrozzeria nuova e morbida un abitacolo 'boxy' derivato dalla generazione precedente: ''Reduci dal design divisivo della Alto che c'era prima, questa Suzuki Alto aveva il compito di piacere a tutti e crediamo di esserci riusciti''. Effettivamente l'auto che vedete in questa prova, lanciata in Giappone nel 2022, è amichevole e unisex: di quel colore azzurro che vedete nel servizio, strizza l'occhio al pubblico femminile (''non è azzurro! È pervinca!'', mi corregge qualcuna in redazione). Ma immaginatevela nera, blu o grigio scuro e capirete che è adatta anche per la clientela maschile. Forse le manca la forte personalità della Hustler, ma la Alto certamente è più elegante, più proporzionata e fa contento chi non ama le forme spigolose.

Suzuki Alto, la planciaSuzuki Alto, la plancia

NON TEME CONFRONTI Ma il vero asso nella manica della Alto è la capacità di avere ingombri esterni minimi e un'abitabilità da sogno: migliore di quella di tante ammiraglie. I centimetri non mentono: come prescritto dalle leggi giapponesi, che individuano le kei car in base alle dimensioni o al peso, la Alto è lunga 3,40 m, larga 1,48 m e alta 1,52 m, per un peso di 700 kg. Righello alla mano, una Smart Fortwo sarebbe più larga di ben 18 cm e la Fiat Panda addirittura di 20 cm. Una Fiat 500? Più lunga di 17 cm e più larga di 15. Nonostante ciò il confronto in termini di spazi interni è semplicemente improponibile e vede la giapponese stravincere sulla concorrenza. Seduto dietro al sedile lato guida regolato per il mio metro e settantotto, posso accavallare le gambe che Sharon Stone levati! E anche sopra la testa e all'altezza delle spalle ho un sacco d'aria. La capienza del bagagliaio non è dichiarata: con tutti i passeggeri a bordo è un po' risicata, ma basta reclinare il divanetto posteriore per ricavare un piano livellato molto ampio e ben sfruttabile.

Suzuki Alto, i sedili posterioriSuzuki Alto, i sedili posteriori

SOLUZIONI SALVASPAZIO Il merito di tutto ciò è un'ottimale progettazione delle forme esterne e degli arredi. Ruote piccole agli estremi dell'auto avvantaggiano il passo e i fianchi dell'auto verticali danno ampiezza alla parte alta dell'abitacolo. Sedili super sottili - ma di buona consistenza - riducono gli ingombri interni così come la plancia compatta e poco invadente. Altro ''trick'', le portiere non molto spesse: il metro e quarantotto di larghezza va quasi tutto a vantaggio degli occupanti. E quanto a sicurezza, le quattro stelle conquistate dalla Alto nei crash test giapponesi sono un bel biglietto da visita (video qui sotto). Vedremo se mai Euro NCAP ripeterà i collaudi, ma le procedure rispetto a quelle dell'ente nipponico JNCAP non sono molto diverse.

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UNA SCELTA SOSTENIBILE Di fronte a certi pachidermi elettrici, la Alto rappresenta una via alternativa sulla strada della sostenibilità. Produrla richiede una frazione dell'energia e delle materie prime: grossomodo la metà rispetto a un'auto normale di pari utilità, che in questa fase già produce emissioni molto inferiori alle elettriche. Per non parlare dei benefici sul traffico e sui parcheggi, con dimensioni così ridotte. Se Suzuki dovesse importarle in Italia è probabile che la Alto finisca sotto la lente di Green NCAP, l'ente che valuta l'impatto ambientale dei veicoli e che proprio sul concetto di sostenibilità delle auto grandi e pesanti ha già sollevato più di un'obiezione. Chissà che le kei car non finiscano per diventare un'alternativa economica per continuare a circolare? Io ci spero.

Suzuki Alto, la prova su stradaSuzuki Alto, la prova su strada

AL VOLANTE 

Piccola, stretta e con delle gommine piccine picciò: lecito guardare con sospetto la piccola giapponese prima di salire a bordo. Non farà sentire esposti e minacciati dai camion? Come si comporterà su tombini e dossi di rallentamento? Tanti dubbi che, una volta famigliarizzato con la guida a destra dell'auto in prova, trovano risposte confortanti. Chiudo la portiera e l'impressione non è quella di stare in una scatola di sardine. Il rumore sordo della chiusura trasmette una sensazione di solidità e contro ogni aspettativa non ho la carrozzeria contro la spalla mentre guido. Trovare la posizione ideale non è facilissimo, perché per ridurre i costi, il volante è regolabile solo in altezza, ma non in profondità. E anche la seduta non si può alzare. Alla fine, per avere le braccia alla giusta angolazione finisco per trovarmi più raccolto di quanto vorrei, con le gambe e il pedale dell'acceleratore più largo del normale mi richiede movimenti più ampi della gamba destra per passare dal gas al freno. Risolvo frenando con il piede sinistro, come farei su un go-kart. E mi sento un po' Verstappen.

Suzuki Alto, la leva del cambio CVTSuzuki Alto, la leva del cambio CVT

PREGI E LIMITI DEL MOTORE Il cambio automatico CVT a variazione continua ottimizza gli sforzi di un motore oggettivamente un po' al limite, quanto a potenza. D'altra parte il motore della Alto, adatto anche per i neopatentati, è ben al disotto dei limiti imposti dalla categoria kei car. Parliamo di un tre cilindri aspirato mild-hybrid da 660 cc che sviluppa 49 CV e 58 Nm: in grado sì di raggiungere i 140 km/h, ma dopo un lancio piuttosto lungo. Il turbo della Suzuki Hustler (qui la prova) aveva più grinta e un timbro più grave, che rendeva le sonorità decisamente più gradevoli. Sull'Alto, invece, in salita e in piena accelerazione il motore sale subito al massimo dei giri con un sound acuto un po' fastidioso, che anche ai 130 km/h costanti dei viaggi autostradali sono un po' invadenti. Il comfort acustico è il punto debole della Alto, che tuttavia sa essere silenziosa e molto gradevole finché si guida in modo tranquillo in città o in percorsi extraurbani. La ripresa non è molto brillante, come si può ben immaginare, ma comunque più che sufficiente all'atto pratico e i consumi davvero contenuti. Con una guida normale si fanno agevolmente più di 20 km/l, ossia 5 l/100 km, e facendo particolare attenzione si arriva a 27 km/l, pari a 3,7 l/100 km.

Suzuki Alto, il motoreSuzuki Alto, il motore

CHI VA PIANO... Un punto a favore della Suzuki Alto - con grande sorpresa - è il comfort. Pur con ruote di piccolo diametro e sospensioni mignon, è dolce e ben molleggiata sui dossi di rallentamento e sui tombini. La morbidezza dell'assetto, che concede un po' di rollio in curva, non pregiudica stabilità e tenuta di strada, anche perché lo sterzo è poco diretto (quattro giri volante da un estremo all'altro) e ciò aiuta a essere dolci anche nelle manovre di emergenza. Tra le curve la Alto è lontanissima da qualsiasi velleità sportiva, ma non ha reazioni anomale anche a fronte di improvvisi rilasci del gas accompagnati da un repentino aumento dell'angolo di sterzo. Dà sicurezza, insomma. E in caso di bisogno il controllo elettronico di stabilità è pronto a intervenire.

L'INTERVISTA A MASSIMO NALLI, PRESIDENTE SUZUKI ITALIA

PREZZI E DOTAZIONI

Suzuki non ha ancora deciso se importare o meno in Italia le sue kei car e nel caso lo facesse, certamente ci sarebbe qualche necessario adeguamento che potrebbe alzarne il prezzo. Per esempio dovrebbe farle con guida a destra e probabilmente ci sarebbero anche tasse di importazione a influire sul listino. La base di partenza, però, è molto invitante, se pensiamo che in Giappone una Alto come quella della prova costa meno di 10.000 euro. Per quella cifra troviamo a bordo clima manuale, sedile e volante non regolabili in altezza, ma anche una suite di aiuti alla guida che comprende frenata automatica di emergenza, allarme in caso di fuoriuscita dalla corsia, riconoscimento dei segnali stradali, monitoraggio dell'attenzione del conducente e abbaglianti automatici. Niente cruise control adattivo, però. Quanto basta per una sicurezza di tutto rispetto, anche quando a guidarla fosse un neopatentato.

SCHEDA TECNICA

Motore 660 cc, 3 cilindri, benzina, mild hybrid
Potenza massima 49 CV a 6.500 giri
Coppia massima 58 Nm
Velocità 140 km/h
0-100 km/h n.d.
Consumo dichiarato n.d.
Cambio Automatico CVT
Trazione Anteriore
Dimensioni 3,40 x 1,48 x 1,52 m
Bagagliaio n.d.
Peso 700 kg
Prezzo secondo i lcambio euro-yen, anche meno di 10.000 euro

Pubblicato da Emanuele Colombo, 07/12/2023
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