Con un’auto plug in hybrid ci si muove in città quasi solo in elettrico. Ma sulla Outlander PHEV l'autonomia arriva a 825 km
CHE FARE? I tempi stanno cambiando. Ormai dovendo sostituire l’auto, soprattutto nelle grandi città, la scelta non è più solo tra benzina, diesel o bi-fuel. Di mezzo, e in modo sempre più deciso, ci si è messo l’elettrico, ovvero la scelta più pulita, ma che ancora ha qualche problema di versatilità quando ti lasci la città alla spalle.
LA TERZA VIA Come forse saprete, esiste una soluzione, quella dell’ibrida plug-in che unisce i vantaggi dell’elettrico puro a quelli di un’auto senza limiti di percorrenza. Solo una scelta green o anche una soluzione pratica e conveniente? Per scoprirlo ho scelto la Mitsubishi Outlander Phev visto che oggi il mercato premia i Suv e tra questi la plug in più venduta è proprio lei.
LA RICARICHI Parliamo di sensazioni. Guidare un’auto plug in hybrid significa muoversi in città quasi totalmente in elettrico. Il silenzio regna sovrano a bordo e le accelerazioni hanno il gusto dello scatto delle auto elettriche. A batteria piena (ci vogliono circa 25 minuti per recuperare l'80 per cento da una presa ad alta potenza, e 5,5 ore per una ricarica completa da una presa a muro a 220 V), il casa-ufficio a costo zero non è un miraggio anzi, imparando a dosare bene il pedale dell'acceleratore si riesce a migliorarsi km dopo km e i 45 km dichiarati dalla Casa diventano alla portata.
UN MODO DIVERSO Le palette al volante sulla Mitsubishi Outlander PHEV non servono per cambiare marcia ma per aumentare, o diminuire, il freno motore così da poter recuperare ancora più energia per il pacco batterie per esempio in montagna. E fuori città? L'ansia da ricarica viene sconfitta in partenza perché il serbatoio per la benzina c'è e può ospitare fino a 45 litri che consentono un mix di 825 km di autonomia complessiva. Ma la Mitsubishi Outlander PHEV è un caso particolare perché continua a veleggiare elettrica anche oltre l'autonomia delle batterie perché il motore termico, un 2,4 litri da 135 cavalli, utilizza la sua potenza per ricaricare le batterie e non per spingere direttamente sulle ruote. A patto che non si superino i 120 km/h o si richieda troppa potenza.
ANCHE INTEGRALE Problemi di bagagliaio? Direi proprio di no, perché le batterie abbastanza compatte non rubano spazio né ai bagagli né ai passeggeri. E volendo c’è anche la trazione integrale che qui non è qui un'arma per affrontare terreni molto accidentati, ma piuttosto a favorire la guida nelle situazioni a bassa aderenza.
IL SEGRETO E i consumi? 4,5 litri per 100 km in media, rilevati nelle nostra prova. Sembra allora la quadratura del cerchio. Come ci riesce? Grazie a un sistema ibrido composto da due motori elettrici da 95 cv all’anteriore e da 82 cv al posteriore e da un pacco batteria più grande rispetto a quello di un’ibrida tradizionale.
DOVE SI RISPARMIA Il risparmio non arriva, però, solo dai consumi: è necessario considerare anche i costi di gestione. Le auto ibride possono godere dell’esenzione del bollo da 3 a 5 anni in varie regioni italiane, accesso gratuito o scontato alle ZTL, addirittura non pagare la sosta sulle strisce blu e usufruire di sconti sulla RCA con alcune compagnie assicurative.
NON PER TUTTE LE TASCHE Inutile nascondersi però. Questa tecnologia oggi non è ancora per tutte le tasche. I prezzi della Mitsubishi Outlander PHEV vanno da 49.900 euro a 55.400 euro, salvo eventuali sconto o agevolazioni statali come l’Ecobonus. Ma se avevate già in mente di acquistare un’auto elettrica, a questo punto è giusto prendere in considerazione anche la soluzione rappresentata dalla formula plug in. Senza considerare che in prospettiva questo tipo di tecnologia potrebbe garantire una vita utile più lunga soprattutto in vista di inasprimenti legislativi nei confronti dei motori tradizionali.